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Lo sviluppo morale

Kohlberg descrive i tre livelli di sviluppo morale e i relativi sottostadi: preconvenzionale, convenzionale e postconvenzionale

Di Manuel Trasatti

Pubblicato il 06 Ott. 2022

Lo sviluppo morale è un processo che si snoda dall’infanzia all’età adulta e che risente delle esperienze personali individuali. Esso presuppone cambiamenti a livello di sentimenti, pensieri, comportamenti relativi alla moralità e nelle modalità di percepire i concetti di giusto e sbagliato.

 

La teoria di Kohlberg sullo sviluppo morale

Lo sviluppo morale ha una dimensione intrapersonale, che regolamenta le attività di una persona quando non è impegnata in attività sociali, e una dimensione interpersonale, che regola le interazioni sociali e arbitra i conflitti tra le posizioni morali tra le persone. 

Lo psicologo Kohlberg propose una teoria sullo sviluppo morale secondo cui esso sarebbe un processo innato e universale, dal momento che tutto il genere umano condivide le strutture mentali che sottendono il ragionamento morale. Nello specifico, Kohlberg effettuò delle ricerche, basate sull’utilizzo dei dilemmi morali, come il dilemma di Heinz, per identificare tre livelli di ragionamento morale, suddivisi in due stadi ciascuno, per un totale di sei stadi sequenziali. Il dilemma morale è una situazione in cui si delinea una contrapposizione tra esigenze sociali e giuridiche e il desiderio individuale di soddisfare alcuni bisogni fondamentali di carattere puramente personale. Tale contrasto genera un conflitto cognitivo, che l’individuo sarebbe stimolato a risolvere attraverso le sue abilità di ragionamento morale. Il passaggio da uno stadio di pensiero corrente ad un livello di ragionamento superiore avviene quando l’individuo risolve il conflitto cognitivo derivante dalla contrapposizione descritta nel dilemma morale e sviluppa l’abilità di role taking, cioè la capacità di assumere una prospettiva più empatica, un punto di vista aperto, reversibile e diplomatico, condizione necessaria per lo sviluppo di un senso morale positivo.

I tre livelli di ragionamento morale secondo Kohlberg sono il livello 1 (pre-convenzionale), il livello 2 (convenzionale) e il livello 3 (post-convenzionale). Il dilemma di Heinz è sicuramente il più noto tra i dilemmi morali impiegati da Kohlberg per delineare i tre livelli di ragionamento morale. La situazione descritta dal dilemma morale di Heinz è la seguente: in Europa, una donna era ormai prossima alla morte a causa di una particolare forma di cancro. L’unica medicina che potesse salvarla, un composto a base di radio, era stata scoperta recentemente da un farmacista della medesima città. Avendo la medicina elevati costi di fabbricazione, il farmacista aveva deciso di farla pagare dieci volte tanto quello che gli era venuta a costare, cioè 4000 dollari in totale. Il marito della donna malata, Heinz, riuscì a ottenere attraverso i suoi sforzi e dei prestiti la metà del prezzo complessivo della medicina, per cui spiegò al farmacista la sua drammatica situazione e lo supplicò di vendergli il farmaco a un costo minore o di accettare l’idea che lo pagasse in seguito. Il farmacista non ascoltò minimamente le parole di Heinz, che, colto dalla disperazione, comincia a meditare di introdursi furtivamente nel negozio e di rubare il farmaco per salvare la moglie. La domanda sorge spontanea: Heinz dovrebbe rubare il farmaco?

I tre livelli di ragionamento morale descritti da Kohlberg

Livello pre-convenzionale: prevale nei bambini di età inferiore ai 10 anni, è un pensiero morale ancora piuttosto acerbo. Il bambino valuta il comportamento umano e i concetti di giusto e sbagliato in termini di premi e punizioni: chi rispetta la legge si comporta bene e merita di essere premiato, a chi la infrange spetta una punizione. È diviso in due sottostadi:

  • stadio I (moralità eteronoma): il bambino comprende che le leggi siano sacre e inviolabili, è una concezione della morale per cui la validità di un fondamento è garantita unicamente da un’autorità esterna ed è strettamente connessa all’idea della giustizia retributiva e alla logica dell’espiazione delle colpe. Il bambino pensa che Heinz dovrebbe lasciar morire la moglie, altrimenti sarà nei guai.
  • stadio II (individualismo): la morale è regolata dai concetti di scambio equo e strumentale e di individualismo. È giusto quel che implica uno scambio equo (“se Heinz venisse preso, dovrebbe restituire il farmaco e non sconterebbe una lunga pena probabilmente”). La morale ha ancora un taglio utilitaristico: il bambino pensa che gli individui tendano a perseguire i loro scopi e interessi, consentendo agli altri di comportarsi allo stesso modo.

Livello convenzionale: caratteristico della mentalità adolescenziale, plasmata da una forte motivazione al rispetto della legge e da concetti appresi tramite strutture sociali complesse, come la famiglia, lo Stato o gli amici, ma privi di soggettività. Gli individui si identificano in obblighi e convenzioni e ragionano attraverso principi morali stabiliti da qualcun altro. È diviso in due sottostadi:

  • stadio III (aspettative interpersonali reciproche, relazioni e conformità interpersonale): il giudizio morale si fonda su concetti di lealtà, altruismo, rispetto, bontà e fiducia. In questa fase gli adolescenti pensano che le intenzioni e le condotte di Heinz siano giustificate dall’amore nei confronti della moglie.
  • stadio IV (moralità volta al mantenimento del sistema sociale): la morale si fonda sulla comprensione dell’ordine sociale, sul dovere e sulla giustizia. Gli individui pensano che leggi e doveri vadano sempre adempiuti. Il furto di Heinz, quindi, non è moralmente sbagliato ma la legge è un sistema complesso che non è fatto per prestare attenzione a ogni caso particolare.

Livello post convenzionale: è il livello di ragionamento morale più elevato, che emerge nell’età adulta. È diviso in due sottostadi:

  • stadio V (contratto sociale o utilità o diritti individuali): a questo punto, gli individui tendono a pensare che il fatto che la moglie di Heinz sia gravemente malata giustifichi l’uomo a rubare il farmaco; il rispetto della legge è meno impellente del diritto alla vita umana. È in questa fase che gli individui si rendono conto che l’aderenza al codice legislativo sia un concetto relativo: seppur sia importante contribuire a mantenere un buon funzionamento del sistema sociale, non possono essere ignorati, negati o messi in discussione valori quali il diritto alla vita e alla libertà.
  • stadio VI (principi etici universali): lo stadio più alto della teoria in assoluto, quello in cui l’individuo apprende che ogni singola vita umana è sacra e ha la precedenza sugli altri valori. In questa fase vengono assimilati principi etici universali, i concetti di solidarietà, reciprocità, equità, uguaglianza e il rispetto della dignità di tutti; l’uomo comincia a scendere a patti con la legge, a mettere in atto condotte morali alternative, a osservare la realtà nella sua interezza e opera sulla base di un codice morale personale conforme alla sua sensibilità.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Kohlberg, L. (1982), Moral Development, in J. M. Broughton & D.J. Freeman-Moir (Eds.), The Cognitive Developmental Psychology of James Mark Baldwin: Current Theory and Research in Genetic Epistemology. Ablex Publishing Corp.
  • Santrock J. W. (2017). Psicologia dello sviluppo. McGraw-Hill.
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