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Perché odiamo i regali costosi. Guida al regalo perfetto

Un regalo (es. una cena in un ristorante) può essere giudicato in base a due parametri: la desirability e la feasibility, che ne influenzano il gradimento

Di Valentina Davi

Pubblicato il 27 Apr. 2023

 Per il compleanno del mio migliore amico non ho badato a spese.

Volevo fargli un regalo figo e siccome è il tipico milanese imbruttito stressato che lavora “accaventiquattro”, ho pensato: “Quale sorpresa migliore di un ingresso alle terme più esclusive della città?”.

Ho ignorato le proteste del mio portafoglio e ho concluso l’acquisto pensando che l’amicizia che ci lega dai tempi del liceo valeva senza dubbio il sacrificio economico.

Non vedevo l’ora di consegnargli il biglietto e condividere il suo entusiasmo per un regalo che, ammettiamolo, chi non vorrebbe ricevere?!

Qualche mese dopo, per il mio compleanno, mio fratello non ha badato a spese.

Voleva farmi un regalo figo e siccome sono la tipica milanese imbruttita stressata che lavora “accaventiquattro”, mi ha sorpreso con un ingresso alle terme più esclusive della città.

Quando ho aperto la busta contenente il regalo ho pensato: “E quando ci vado, che non ho mai tempo?! Non c’è nemmeno parcheggio e arrivarci coi mezzi è un incubo!!”.

Il buono fa ancora bella mostra di sé sulla mensola del salotto; probabilmente ormai è scaduto, non ho il coraggio di controllare.

Giudicare un regalo: meglio l’effetto wow o la praticità?

Un regalo (es. una cena in un ristorante) può essere giudicato in base a due parametri: la desirability, cioè il valore in sé, legato alla qualità e alle caratteristiche che lo contraddistinguono (es. in quel ristorante si mangia divinamente) e la feasibility, cioè gli aspetti non essenziali, come la praticità o la facilità di utilizzo (es. quel ristorante è comodo da raggiungere).

Lo stesso regalo, però, viene valutato da chi lo fa e da chi lo riceve in maniera differente: il primo tende a dare maggiore importanza alla desirability ed è questo l’aspetto che lo guida nella scelta; il secondo tende a considerare più rilevante la feasibility.

Date queste premesse, cosa potrà mai andare storto!

Un buon regalo costa tanto…

Quando scegliamo un regalo di solito riteniamo che più spendiamo più dimostriamo all’altro quanto teniamo a lui. Non solo, pensiamo anche che ciò che costa di più sia migliore di ciò che costa di meno. Questo perché c’è stato un tempo in cui, effettivamente, vi era una forte correlazione tra prezzo e qualità degli oggetti; è stato l’avvento della rivoluzione industriale a permettere la produzione di buoni oggetti a prezzi contenuti. Tuttavia tendiamo ancora a inferire la qualità di un oggetto dal suo prezzo e a odiare le cose che costano poco (Why we hate cheap things)… ma solo se dobbiamo regalarle!

Infatti chi fa un regalo considera il prezzo come indicatore di desirability più che di feasibility: se costa tanto significa che è di buona qualità e quindi è un buon regalo! Il fatto che sia ritenuto di buona qualità giustifica l’esborso e, anche se il portafoglio ne risente, il sacrificio economico percepito risulta accettabile.

 Al contrario, chi riceve il regalo non solo non considera il prezzo come indicatore di qualità, ma non percepisce nemmeno il sacrificio economico sostenuto (per forza, mica ha dovuto sborsare lui i soldi!) e scevro dall’influenza di questi due aspetti, valuta come migliori… i regali più economici!

Questi sono i risultati di uno studio del 2022 della Shandong Normal University su quanto il prezzo influenzi i nostri giudizi quando valutiamo un regalo. Pensate a quanti soldi avremmo potuto risparmiare in tutti questi anni, se solo Shouxin Li e colleghi avessero condotto prima le loro ricerche!

… o un buon regalo costa poco?

Prima di versare lacrime amare sul saldo della carta di credito, cerchiamo di capire come sia possibile che questi ingrati non apprezzino tanto quanto noi i regali che gli abbiamo fatto!

Il costo d’uso

Chi riceve un regalo è molto più sensibile al costo d’uso (per esempio alla feasibility). Di solito un oggetto che ha un costo elevato richiede maggiori cure, manutenzione o “sbattimenti” rispetto a uno che costa meno.

Il costo comportamentale

Chi riceve un regalo è molto più sensibile agli sforzi fisici, mentali e al tempo dedicati nella ricerca di un regalo personale. Un regalo costoso può essere percepito come il risultato di un minor investimento di tempo e sforzi nella sua scelta.

Il costo emozionale

A meno che non siate un asociale, quando ricevete un regalo dovete sopportare il peso della reciprocità insita nello scambio e ricambiare alla prossima occasione con qualcosa che sia all’altezza di quanto ricevuto. Questo può essere fonte di imbarazzo, ansia, stress o comunque una fastidiosa seccatura.

Le regole per un buon regalo

Un buon regalo deve rispondere alle esigenze utilitaristiche e psicologiche di chi lo riceve.

Ecco quindi alcuni consigli da seguire per non sbagliare e fare il regalo perfetto:

  • Puntate sulla feasibility, non sulla desirability. Immaginate come voi stessi utilizzereste concretamente quel regalo, così da coglierne più chiaramente gli aspetti di feasibility, e puntate su qualcosa che sia semplice e comodo da usare. La parola d’ordine è #zerosbattimenti.
  • Riducete la distanza psicologica tra voi e il destinatario del regalo. Quando scegliamo un regalo spesso seguiamo i nostri gusti. Scegliete invece qualcosa dalla sua lista dei desideri o chiedetegli cosa vorrebbe ricevere, così da essere sicuri di andare incontro ai suoi criteri di utilità e qualità (e non ai vostri).
  • Mostrate quanto ci tenete. Fate in modo che il regalo esprima il più possibile quanto tenete al destinatario della vostra sorpresa e che si veda che è un regalo dedicato e personalizzato.
  • Occhio al prezzo! Chi riceve un regalo considera il prezzo un criterio psicologico soggettivo: un prezzo basso indica premura (dice: “non è niente di impegnativo, ma quando l’ho visto ti ho pensato!”) e premura indica che si è in una relazione stretta con chi ha fatto il regalo e il regalo di un amico intimo è un buon regalo.

Alla fine, è davvero il pensiero che conta!

 

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Valentina Davi
Valentina Davi

Coordinatrice di redazione di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Vocabolario
  • Desirability: la desirability di un prodotto è il suo valore in sé, legato alla qualità e alle caratteristiche che lo contraddistinguono che fanno sì che sia desiderabile.
  • Feasibility: la feasibility di un prodotto è l’insieme dei suoi aspetti non essenziali, come la praticità o la facilità di utilizzo.
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