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Il concetto di transfert secondo Freud

Il transfert consiste nell'emergere di sentimenti rimossi verso le figure dei genitori, spostati sulla figura dell'analista

Di Manuel Trasatti

Pubblicato il 06 Feb. 2023

Attraverso l’esperienza del transfert, il processo psicoanalitico riporta il paziente nel passato. Non importa chi sia l’analista, il transfert si basa esclusivamente sugli aspetti del paziente.

 

L’inconscio e le libere associazioni

 La tecnica delle libere associazioni viene ad un certo punto bloccata da certe resistenze del paziente: può capitare che il paziente si blocchi o che tenda a razionalizzare in maniera eccessiva quanto riportato in terapia.

Questo processo è ulteriormente complicato dal fatto che spesso queste resistenze si presentano nel corso del trattamento perché il paziente trasferisce sull’analista desideri, fantasie, ansie e difese derivati dalla relazione con le figure significative. Di solito sono le relazioni con i genitori nella prima infanzia che vengono rivissute nella relazione terapeutica (una sorta di riedizione di un’antica relazione oggettuale, di un’antica nevrosi infantile).

Ad un certo punto del trattamento, il paziente rivive il conflitto, di cui ha fatto esperienza durante l’infanzia, attribuendo fantasie, desideri e ansie non più al genitore ma alla figura dell’analista. L’inconscio infatti è caratterizzato da atemporalità: i contenuti psichici inconsci, cioè i desideri sessuali infantili rimossi, continuano ad essere rappresentati nella vita psichica in modo relativamente immodificato (immutati nel contenuto e nell’intensità) nonostante il passar del tempo.

Il transfert in psicoanalisi

Il compito dell’analisi è fondamentalmente un lavoro di memoria: raggiungere il più rapidamente possibile i ricordi, le fantasie, i desideri soggetti a rimozione. Questo percorso è interrotto dal repentino sviluppo da parte del paziente di sentimenti intensi per l’analista. L’analista diventa ad esempio un potenziale amante o nemico e il processo terapeutico perde importanza per l’analista.

Questa interferenza nel processo psicoanalitico prende il nome di transfert. Questi sentimenti rappresentano l’emergere di sentimenti rimossi verso le figure dei genitori, spostati sulla figura dell’analista: una ripetizione di schemi relazionali esperiti nel passato. Attraverso l’interpretazione del transfert, il processo psicoanalitico promuove l’insight e la presa di coscienza dei contenuti psichici inconsci.

Attraverso l’esperienza del transfert, il processo psicoanalitico riporta il paziente nel passato. Non importa chi sia l’analista, il transfert si basa esclusivamente sugli aspetti del paziente. L’analista non fa altro che regolare i comandi della macchina del tempo per permettere al paziente di tornare nel passato.

 I desideri sessuali infantili rimossi riemergono in forma camuffata durante la terapia e diretti verso l’analista: una riedizione di un’antica relazione oggettuale. Il cambiamento è l’eliminazione della rimozione che avviene attraverso l’interpretazione del transfert che produce l’insight. L’obiettivo della psicoanalisi, difatti, è promuovere attraverso l’interpretazione del transfert l’insight, cioè la comprensione nel paziente, la presa di coscienza dei contenuti psichici inconsci. L’interpretazione dell’analista è il veicolo primario dell’azione terapeutica in quanto porta alla presa di coscienza.

Le tipologie di transfert

Esistono due tipi di transfert:

  • transfert positivo: il paziente prova fiducia, stima e affetto per l’analista. Questi sentimenti lo aiutano ad impegnarsi a seguire la regola fondamentale della psicoanalisi; il metodo del trattamento psicoanalitico al fine di far riemergere alla coscienza i contenuti psichici inconsci e permettere la scarica dell’affetto incapsulato e il processo di correzione associativa è il metodo delle associazioni libere, connesso alla regola fondamentale della psicoanalisi: dire tutto quel che viene in mente per quanto possa apparire imbarazzante, inadeguato o inopportuno. La psicoanalisi arriva al successo perché è una cura attraverso l’amore del paziente verso l’analista, inteso come fiducia e affetto, e quindi impegno a seguire la regola fondamentale della psicoanalisi.
  • transfert negativo: il paziente rivive le componenti conflittuali vissute nell’infanzia nelle relazioni con le figure significative. Nonostante in un primo momento il transfert negativo blocchi l’adeguata produzione di libere associazioni e il dare affetto e fiducia all’analista, l’analisi e l’interpretazione del conflitto nel presente risultano necessarie per la cura: in un secondo momento, quindi, il transfert negativo si rivela utile ai fini terapeutici, in quanto permette all’analista di interpretare il conflitto interno del paziente nel qui e nell’ora (essendo l’inconscio caratterizzato da atemporalità, il conflitto rivissuto, riedito dal paziente nel trattamento, ha le stesse caratteristiche di quello vissuto nella prima infanzia).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Freud S. (1912). Dinamica della traslazione. Opere, vol.6. Boringhieri, Torino.
  • Freud S. (1914). Ricordare, ripetere e rielaborare. Opere, vol.7. Boringhieri, Torino.
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