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Stress Traumatico Indotto dalla Perpetrazione (PITS): le conseguenze psicologiche nei lavoratori dei mattatoi 

Coloro che lavorano nei macelli possono presentare una sintomatologia riconducibile al disturbo da stress traumatico indotto dalla perpetrazione (PITS)

Di Taslima Grossi

Pubblicato il 28 Feb. 2023

Nel 2002 MacNair introduce il concetto di Perpetration-Induced Traumatic Stress (PITS), ovvero Stress Traumatico Indotto dalla Perpetrazione, del quale, fino ad oggi, è stato ben poco studiato.

 

Introduzione

 Nel corso degli anni, la letteratura si è focalizzata principalmente sulle conseguenze psicologiche dell’aver subìto un trauma o violenza, piuttosto che sull’averla inflitta (MacNair, 2002).

Ad oggi, esistono diversi tipi di lavoro che richiedono l’uccisione autorizzata di esseri viventi. Data la natura inevitabilmente traumatica di questi lavori, alcune ricerche nel corso degli anni hanno indagato le conseguenze psicologiche di queste professioni sugli stessi lavoratori che le esercitano ma, come accennato poco fa, solo in ristrette categorie, come per esempio i veterani di guerra e i ricercatori che eseguono esperimenti su animali in laboratorio (MacNair, 2002; Bennett & Rohlf, 2005). Tuttavia, si conosce ben poco riguardo al lavoro svolto nei mattatoi.

Il lavoro nei mattatoi

I lavoratori dei mattatoi, definiti come individui che lavorano in strutture adibite all’uccisione e lavorazione di animali da allevamento per il consumo di carne, hanno a che fare con la morte di oltre 70 miliardi di animali ogni anno in tutto il mondo (Sanders, 2018). Per stare al passo con l’ingente richiesta di mercato, l’industria della carne impiega circa 75 mila lavoratori in 250 mattatoi sia in Usa che in UK (Department for Environment Food & Rural Affairs, 2019; United States Department of Agriculture, 2020).

Il disturbo da stress traumatico indotto dalla perpetrazione (PITS)

 La letteratura ha evidenziato come prendere parte o osservare pratiche di uccisione, mutilazione di animali, coscienti o incoscienti è ovviamente causa di distress psicologico per gli individui impiegati nei mattatoi (Hendrix & Brooks Dollar, 2017). Infatti, secondo alcuni studi coloro che lavorano nei macelli possono presentare una sintomatologia riconducibile al disturbo da stress port traumatico (PTSD) (Beirne, 2004); nello specifico si può parlare di disturbo da stress traumatico indotto dalla perpetrazione (PITS), proprio perché questi lavoratori sono coinvolti nella creazione di situazioni traumatiche ai danni degli animali adibiti al macello (MacNair, 2002). Alcuni autori hanno ipotizzato che lo stress dovuto a questi ambienti di lavoro deumanizzanti possa esporre maggiormente al rischio di perpetrare agiti aggressivi eterodiretti (Emhan et al. 2012).

Inoltre, bisogna considerare che spesso questi lavoratori sono vittime di disapprovazione a livello sociale, in quanto la mansione comporta l’atto di uccisione. La disapprovazione sociale può indurre in questi lavoratori emozioni di vergogna e colpa, percependosi come socialmente rifiutati; questi sentimenti possono a loro volta innescare una reazione di ritiro emotivo dalle relazioni o la messa in atto di comportamenti aggressivi e violenti, nonché distacco e isolamento sociale (Fitzgerald et al., 2009).

La letteratura sull’argomento

Una revisione sistematica di Slade e Alleyne (2021) ha raccolto le evidenze scientifiche degli ultimi anni inerenti a questo fenomeno. I risultati estrapolati dagli studi tenuti in considerazione hanno evidenziato l’impiego, da parte dei lavoratori nei macelli, di una serie di strategie disadattive, anche eteroaggressive, per far fronte all’ambiente di lavoro e ai fattori di stress associati. Le autrici suggeriscono la necessità di ulteriori studi riguardanti l’argomento proprio a causa della scarsa ricerca a riguardo, presente ad oggi in letteratura.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Beirne, P. (2004). From animal abuse to interhuman violence? A critical review of the progression thesis. Society & Animals, 12(1), 39–65.
  • Bennett, P., & Rohlf, V. (2005). Perpetration-induced traumatic stress in persons who euthanize nonhuman animals in surgeries, animal shelters, and laboratories. Society & Animals, 13(3), 201–220.
  • Department for Environment Food & Rural Affairs. (2019). Results of the 2018 FSA survey into slaughter methods in England and Wales. Available here.
  • Emhan, A., Yildiz, A. S., Bez, Y., & Kingir, S. (2012). Psychological symptom profile of butchers working in slaughterhouse and retail meat packing business: A comparative study. The Journal of the Faculty of Veterinary Medicine, University of Kafkas, 18(2), 319–322.
  • Fitzgerald, A. J., Kalof, L., & Dietz, T. (2009). Slaughterhouses and increased crime rates: An empirical analysis of the spillover from “The Jungle” into the surrounding community. Organization & Environment, 22(2), 158–184.
  • Hendrix, J. A., & Brooks Dollar, C. (2017). American slaughterhouses and the need for speed: An examination of the meatpacking-methamphetamine hypothesis. Organization & Environment, 31(2), 133–151.
  • Jacques, J. R. (2015). The slaughterhouse, social disorganization, and violent crime in rural communities. Society & Animals, 23(6), 594–612.
  • MacNair, R. (2002). Perpetration-induced traumatic stress: The psychological consequences of killing. Praeger/Greenwood.
  • Sanders, B. (2018). Global animal slaughter statistics and charts. Faunalytics.
  • Slade, J., & Alleyne, E. (2021). The Psychological Impact of Slaughterhouse Employment: A Systematic Literature Review. Trauma, Violence, & Abuse.
  • United States Department of Agriculture. (2020). Livestock slaughter 2019 summary. Available here.
  • Victor, K., & Barnard, A. (2016). Slaughtering for a living: A hermeneutic phenomenological perspective on the well-being of slaughterhouse employees. International Journal of Qualitative Studies on Health and Well-Being, 11(1), 30266.
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