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La paura dell’imperfezione. Dipendenza da Instagram, perfezionismo e soddisfazione corporea

Si presume che la dipendenza da Instagram sia correlata all'insoddisfazione corporea per via dell'esposizione costante ad immagini corporee idealizzabili

Di Francesca Andrei Mitroi

Pubblicato il 20 Feb. 2023

Aggiornato il 23 Feb. 2023 15:36

Il “Tripartite Influence Model”, ha valutato tre variabili primarie socioculturali, ovvero genitori, coetanei e social network, che possono contribuire all’insoddisfazione corporea e ai disturbi alimentari.

 

Social network e immagine corporea

 Nonostante i social media non siano dannosi di per sé, ci sono molte probabilità che l’aumento dell’esposizione continua ai social network possa portare all’insorgenza di un comportamento di dipendenza (Sholeh & Rusdi, 2019). Ciò che contraddistingue Instagram da tutti gli altri social network, è la pratica comune di utilizzare dei filtri nelle foto per migliorare l’immagine di sé stessi e per promuovere standard di bellezza irraggiungibili e idealizzabili (Gilbert, 2001).

Uno studio ha dimostrato che coloro che si impegnano nel confronto sociale hanno una paura costante di come vengono valutati dagli altri (Antony et al., 2005). La soddisfazione corporea (body esteem nel paper originale – ndr) degli utenti dipendenti da Instagram può quindi essere influenzata negativamente da una maggiore consapevolezza dei propri difetti fisici, causata dalla continua esposizione a immagini di corpi idealizzati che si susseguono nel loro feed.

L’utilizzo sempre maggiore di Instagram, dal 2010, ha portato allo sviluppo di una scala per la misurazione dei comportamenti di dipendenza dei suoi utenti, la Instagram Addiction Scale (Sholeh & Rusdi, 2019). Si presume che la dipendenza da Instagram sia correlata alla soddisfazione corporea, per via delle pressioni socio-culturali esercitate dall’esposizione ad immagini corporee idealizzabili.

La maggior esposizione, insieme all’inclinazione biologica dell’essere umano a confrontare le proprie capacità (Festinger, 1954) con quelle degli altri, può portare ad una interiorizzazione delle immagini corporee idealizzabili e conseguentemente avere un effetto sul modo in cui gli individui tendono a vedere loro stessi. L’insoddisfazione corporea che può derivare da una percezione di sé come non all’altezza delle aspettative sociali (Rodgers et al., 2011) si è rivelata essere correlata a conseguenze negative come ansia, depressione, dismorfismo corporeo, perfezionismo sull’aspetto fisico e disturbi alimentari. La soddisfazione corporea è associata al peso, agli atteggiamenti, alle valutazioni e ai sentimenti che un individuo prova nei confronti del proprio aspetto (Williams et al., 2012; You & Shin, 2019); le pressioni sociali e psicologiche, insieme, possono impattare sulla soddisfazione corporea.

Le variabili associate all’insoddisfazione corporea

Il “Tripartite Influence Model”, ha valutato tre variabili primarie socioculturali (ovvero genitori, coetanei e social media) che possono contribuire all’insoddisfazione corporea e all’insorgenza di disturbi alimentari (Hardit & Hannum, 2012). Tra i tre, i social media si sono rivelati essere il predittore più forte per l’insoddisfazione corporea nelle donne, con “l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza” come variabile mediatrice di questa relazione. Questo risultato può essere spiegato dalla tendenza umana di utilizzare le idee diffuse dai social media, interiorizzandole e usandole come standard per auto-valutarsi. Questi standard irrealistici creano una discrepanza tra ciò che è il corpo attualmente ed il corpo ideale, causando una diminuzione della soddisfazione corporea.

Le evidenze riguardo all’associazione tra frequenza dell’uso di Instagram e minore soddisfazione corporea sono state riportate da uno studio condotto nel 2020 da Jiang & Ngien. Le foto curate alla perfezione ed i video condivisi su Instagram, infatti, aumenterebbero la comparazione corporea che tende ad incrementare l’ansia verso la propria immaginare corporea e a diminuire l’autostima (Cory & Burns, 2007). In quest’ottica, il perfezionismo è la ricerca dell’impeccabilità, accompagnata da standard e aspettative estremamente elevati nei confronti di sé stessi, per la paura di essere valutati negativamente (Frost et al., 1990; Hewitt & Flett, 1991).

 I risultati suggeriscono che gli individui possono potenzialmente mostrarsi perfezionistici sia in ambiti accademici che in ambiti sportivi, in base all’area che è più in linea con la loro preferenza e identità. Avere standard estremamente alti riguardo a sé stessi in uno specifico dominio, però, può aumentare lo stress percepito per quella specifica area. Anche per lo studio del perfezionismo rispetto all’aspetto fisico è stato creato un questionario, il Physical Appearance Perfectionism Scale (PAPS; Yang & Stoeber, 2012), che studia due fattori: la preoccupazione per l’imperfezione e la speranza di essere perfetti. Tra questi due fattori, la preoccupazione per la propria imperfezione è risultata essere un fattore significativo per il malessere ed in particolare per l’insoddisfazione corporea (Yang et al., 2017).

Dipendenza da Instagram e perfezionismo

Per questo, lo studio condotto nel 2022 da Simon e colleghi ha proposto l’indagine della dipendenza da Instagram e della conseguente internalizzazione cognitiva degli standard di attrattività fisica, come causa dell’incremento del perfezionismo riferito all’aspetto fisico e come causa della diminuzione della soddisfazione corporea, in un campione di soggetti adulti (18-24 anni).

I risultati dello studio hanno confermato l’ipotesi per cui la dipendenza da Instagram è associata ad una diminuzione della soddisfazione corporea, ma solo nelle femmine. Questo potrebbe essere spiegato parzialmente dai punteggi ottenuti nel questionario per la misurazione della dipendenza da Instagram dalle femmine, più alti rispetto a quelli degli uomini.

Inoltre, uno studio precedente (Ormsby et al., 2019) ha rivelato che il genere femminile, rispetto agli uomini, ha solitamente una stima del proprio corpo inferiore.

Questi risultati suggeriscono una maggior suscettibilità delle donne agli ideali socioculturali. Anche per il perfezionismo riferito all’aspetto fisico, la correlazione con una minor soddisfazione corporea è risultata avere punteggi maggiori per le femmine; in particolare il fattore della paura dell’imperfezione, e non la speranza di raggiungere la perfezione, media significativamente l’effetto della dipendenza da Instagram sulla soddisfazione corporea. In letteratura infatti, le preoccupazioni perfezionistiche, in particolare quelle riguardo all’aspetto fisico (Yang et al., 2017), sono considerate maggiormente disadattive rispetto agli sforzi per il raggiungimento del perfezionismo. Sebbene le donne abbiano ottenuto risultati maggiori, questi indicano che l’influenza dei fattori socioculturali esercitata dai social media potrebbe avere un effetto anche sugli uomini, se si tiene conto della disposizione al perfezionismo dell’aspetto fisico.

Nel complesso, i risultati indicano che la dipendenza da una piattaforma come Instagram può avere diversi effetti, in parte anche dannosi; infatti, l’utilizzo costante di Instagram è stato collegato, oltre che allo sviluppo di una dipendenza, ad una maggior insoddisfazione corporea, a livelli di oggettificazione del corpo e a tratti di personalità maladattivi come il perfezionismo riferito alla propria apparenza fisica (Cohen et al., 2017; Prichard et al., 2020).

Ricerche ulteriori, sulla dipendenza da Instagram, il perfezionismo e la soddisfazione corporea, potrebbero essere svolte su un campione di adolescenti o di adulti con diverso range di età.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Antony, M. M., Rowa, K., Liss, A., Swallow, S. R., & Swinson, R. P. (2005). Social comparison processes in social phobia. Behavior Therapy, 36(1), 65–75.
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  • Yang, H., & Stoeber, J. (2012). The Physical Appearance Perfectionism Scale: Development and Preliminary Validation. Journal of Psychopathology and Behavioral Assessment, 34(1), 69–83.
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