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I contenuti fitspirational di Instagram e il rapporto con il proprio corpo

L’esposizione a contenuti di fitspiration impatta negativamente sulla soddisfazione per la forma fisica, l’umore e i sintomi legati ai disturbi alimentari

Di Taslima Grossi

Pubblicato il 18 Nov. 2022

Aggiornato il 05 Feb. 2024 11:46

Il tipo di contenuti a cui si è esposti sui social network è uno dei fattori che può contribuire, insieme ad altri fattori di rischio, allo sviluppo di body surveillance, social comparison tendency e body dissatisfaction: infatti, gli utenti che seguono più assiduamente profili di celebrities, fitspiration e beauty sono più propensi a sviluppare outcomes disfunzionali che riguardano il rapporto con il proprio corpo e con il confronto costante con gli altri.

 

Social network e immagine corporea

Passando da blog e social network, negli anni si è arrivati allo sviluppo di social media il cui contenuto è prevalentemente audiovisivo; in quest’ottica è inevitabile che siano avvenute delle modificazioni nel pensiero comune, e negli elementi costituenti di diverse culture. Infatti, come sostiene Vittadini (2018), la costruzione di un proprio profilo all’interno di una comunità virtuale è emblema della propria esistenza, all’interno di una specifica rete virtuale di contatti. Tramite la performance, ovvero i contenuti che decidiamo di condividere con gli altri utenti, mostriamo una rappresentazione del nostro sé. In quest’ottica performativa non può che generarsi pressione sociale a ottenere sempre maggior consenso e approvazione, tramite la ri-condivisione.

I profili degli utenti sono strumenti di gestione delle impressioni su di sé nell’ambito delle relazioni sociali, tramite la messa in scena della propria identità, dell’analisi degli effetti suscitati negli interlocutori e del miglioramento della propria presentazione, al fine di ottenere il risultato desiderato (Marwick, 2005; boyd, 2008).

Questo processo di presentazione di sé è mediato dall’utilizzo di filtri e sistemi di modificazione, come per esempio Photoshop, al fine di alterare ciò che è ritenuto un difetto fisico, ed esaltare ciò che invece si reputa un pregio. Infatti, come sostiene Boyd (2008), proviamo a fornire un’immagine che sembra ricondurre alla nostra vita offline, ma in modo più controllato e mediato rispetto alla vita quotidiana. Gli utenti sono portati a mettere costantemente a confronto il proprio comportamento e stile di vita con la gamma di comportamenti socialmente condivisi sulle piattaforme social, che vengono diffusi solo in base al livello di popolarità acquisita.

Secondo Vittadini (2018) “Le piattaforme rendono misurabile l’indice di popolarità dei singoli utenti (…) premiando con una maggiore visibilità gli utenti con più followers, commenti o likes e i contenuti che sono in grado di generare reazioni immediate da parte degli utenti” (p. 86).

Social network e disturbi alimentari

Secondo Dakanalis, Clerici et al. (2012), i mass media giocano un ruolo importante nello sviluppo dei disturbi alimentari, prevalentemente nelle culture occidentali. Infatti, sono considerati uno dei più forti trasmettitori di pressione sociale alla magrezza, la quale viene considerata sinonimo di bellezza e apprezzamento. Con lo sviluppo dei nuovi social media appearance focused, come Instagram, che veicolano immagini raffiguranti prototipi di bellezza priva di imperfezioni, si sono costituiti rapidamente canoni estetici estremamente irrealistici e difficilmente raggiungibili. Secondo Fardouly et al. (2018) il tipo di contenuti a cui si è esposti è uno dei fattori che può contribuire, insieme ad altri fattori di rischio, allo sviluppo di body surveillance, social comparison tendency e body dissatisfaction: infatti, gli utenti che seguono più assiduamente profili di celebrities, fitspiration e beauty sono più propensi a sviluppare outcomes disfunzionali che riguardano il rapporto con il proprio corpo e con il confronto costante con gli altri.

In un’ottica dominata dalla desiderabilità sociale, viene automaticamente messo in atto un processo di interiorizzazione dei canoni di bellezza trasmessi dai media, con i quali si tende a confrontare il proprio livello di adeguatezza e che influisce inevitabilmente sull’idea che il soggetto ha di se stesso e della propria immagine corporea e sui suoi comportamenti alimentari (Dakanalis, Clerici et al., 2012). I canoni di bellezza estremamente stereotipati, se interiorizzati, possono diventare motore di confronto costante e ipervigilanza sul proprio corpo, i quali, a loro volta, possono mediare il rapporto con l’insoddisfazione per la propria forma fisica e la spinta alla magrezza. In sintesi, tutti questi elementi elencati possono essere considerati fattori mediatori che predispongono all’esordio di un disturbo alimentare negli individui più propensi a paragonare il proprio corpo con quello degli altri, poiché in essi potrebbe generarsi più facilmente body dissatisfaction, drive for thinness e in ultimo lo sviluppo di un disturbo alimentare (Holland & Tiggemann, 2017). Infatti, comportamenti atti a modificare drasticamente la propria forma fisica (e.g.: esercizi fisici, dieting e purging), se perpetrati in modo eccessivo, possono diventare potenzialmente dannosi.

Gli effetti della fitspiration

Uno studio del 2021 ha evidenziato come l’esposizione a contenuti di fitspiration avesse un impatto nettamente negativo sulla soddisfazione per la propria forma fisica, l’umore generale e, in un ultimo, sintomi veri e propri legati ai disturbi alimentari. In questo studio, infatti, un gruppo di studentesse universitarie è stato esposto a contenuti di fitspiration, mentre un altro gruppo è stato esposto a contenuti relativi a viaggi; ebbene, le ragazze che avevano osservato solo foto di viaggi sono risultate drasticamente meno inclini a mettere in dubbio la propria forma fisica e il proprio grado di soddisfazione rispetto ad essa. Inoltre, in questo studio è emerso come, non solo l’essere esposti, ma anche il postare in prima persona contenuti di fitspiration, fosse legato a peggiori outcome correlati a disturbi alimentari e insoddisfazione per il proprio corpo (Rounds & Stutts, 2021). In ogni caso, come numerosi studi precedenti, questo studio ha sicuramente portato alla luce l’innegabile rapporto tra contenuti di fitspiration, che promulgano ideali fisici di magrezza e tonicità estremi, e una accentuata percezione negativa di sé. È comunque importante sottolineare che, per il momento, la letteratura necessita ancora di approfondimenti relativi all’argomento, così da poter delineare in maniera più chiara la direzionalità e causalità del rapporto tra questi fattori.

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