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Asessualità eterogenea: modelli di comportamento sessuale e processi psicologici

L'asessualità rappresenta una parte di popolazione molto eterogenea per quanto riguarda attività sessuale, desiderio di relazioni romantiche e identità

Di Lorenza Paponetti

Pubblicato il 06 Lug. 2022

Le persone asessuali, ovvero coloro che non provano attrazione sessuale per gli altri, rappresentano una percentuale di popolazione che va dall’1% al 6% (Brunning e McKeever, 2021). 

 

La letteratura sull’asessualità

Da una prospettiva storica, l’asessualità è stata definita per la prima volta nel 1948 da Kinsey come “Categoria X”, cioè individui che non avevano alcuna risposta sessuale a stimoli sessuali (Kinsey et al., 1948). In seguito, per molti decenni non sono state condotte ricerche sull’asessualità finché, nel 2001, l’attivista David Jay ha fondato AVEN (www.asexuality.org), che è diventata la più grande comunità online di asessuali al mondo, ravvivando l’interesse scientifico verso il tema dell’asessualità.

La letteratura ci dimostra che gli asessuali rappresentano una popolazione molto eterogenea, sia per quanto riguarda l’attività sessuale e il desiderio di relazioni romantiche, ma anche per quanto riguarda l’identità (ad es, Brotto e Yule, 2017). Infatti, lo spettro dell’asessualità può includere i demisessuali (che sperimentano l’attrazione sessuale solo nel contesto di un’attrazione romantica), i Gray-A (che si collocano nella zona grigia percepita tra sessuali e asessuali) e gli A-fluid (che applicano il termine a una generale fluidità della sessualità nel suo complesso; Carrigan, 2011).

Nonostante le conoscenze sull’asessualità aumentino, sono ancora frammentarie. Perciò è importante chiarire i potenziali modelli di comportamento asessuale emersi della ricerca, perché questo potrebbe aiutare a decostruire lo stigma intorno all’asessualità, a evidenziare la diversità e ad adattare i servizi forniti a questa popolazione, alle loro caratteristiche e identità.

Una revisione sistematica di De Oliveira e colleghi (2021) si è focalizzata sul riconoscimento e sulla sistematizzazione dei modelli di comportamento sessuale degli asessuali e sui processi psicologici relativi alla sessualità (cioè, cognizioni ed emozioni).

I risultati ottenuti dalla revisione rafforzano l’idea che gli asessuali siano un gruppo eterogeneo rispetto a diversi aspetti indagati. Uno di questi, condiviso all’interno del campione, sembra essere l’assenza di angoscia legata allo scarso desiderio sessuale; infatti, quando gli asessuali provano angoscia per il sesso, è probabile che questa sia legata allo stigma sociale o alle difficoltà relazionali causate dalle discrepanze nel desiderio sessuale.

Asessualità e eccitazione

Per quanto riguarda l’eccitazione sperimentata dagli asessuali, negli studi selezionati sono stati utilizzati questionari autovalutativi che catturano l’esperienza individuale soggettiva dell’eccitazione sessuale e l’eccitazione psicofisiologica che si riferisce alla componente genitale, solitamente misurata con la fotopletismografia. I punteggi in riferimento all’eccitazione sessuale psicofisiologica in risposta a un film erotico non sembrano indicare differenze significative tra donne asessuali e non asessuali. Tuttavia, a seguito del filmato erotico, per le donne asessuali è stato riscontrati un aumento delle emozioni negative o positive. Ciò suggerisce che il film è stato percepito come neutro e non sessuale da parte delle donne asessuali, coerentemente con i risultati di altri studi inclusi nella revisione che dimostrano che gli asessuali presentano un’eccitazione sessuale soggettiva significativamente più bassa rispetto ai non asessuali.

Asessualità e attività sessuale

È importante sottolineare che l’attività sessuale per le persone asessuali non è necessariamente negativa. Infatti, l’eterogeneità del campione denota una componente valutativa del sesso (positiva, negativa, neutra): alcuni studi hanno rilevato che gli asessuali non sembrano avversi o spaventati dal sesso, ma semplicemente disinteressati o annoiati da esso, non traendo alcun piacere dagli atti sessuali. A sostegno di ciò, alcune persone considerano la masturbazione un’attività corporea non collegata al sesso.

Per altri invece, impegnarsi in un’attività sessuale di coppia può avere esiti positivi; alcune persone possono dedicarsi alla masturbazione e al rapporto sessuale come parte di un’esperienza normale e l’attività sessuale può essere spesso negoziata per garantire i desideri del partner.

Al contrario, per gli asessuali che sono avversi al sesso o contrari al sesso, vale la pena studiare se l’attività sessuale di coppia comporta esiti emotivi negativi.

Asessualità e credenze sessuali disfunzionali

 Un ulteriore aspetto indagato sono le credenze sessuali disfunzionali, considerate come convinzioni errate sulla sessualità che possono predisporre o mantenere le difficoltà sessuali. Le donne asessuali, rispetto alle donne non asessuali, riferiscono più credenze conservatrici (ad esempio, considerano il sesso come procreativo), più credenze sul desiderio sessuale come peccato (ad esempio, considerare il sesso un’attività maschile e che le donne devono controllare i loro impulsi sessuali), più credenze legate all’età (cioè credere che la sessualità sia influenzata negativamente dall’età), e più credenze che sottolineano il primato dell’affetto (cioè credere che il sesso debba avvenire nel contesto dell’amore e dell’affetto).

Allo stesso modo, gli uomini asessuali hanno riportato più credenze conservatrici e più credenze sul potere sessuale femminile (ad esempio, credendo che le donne possano usare il sesso come mezzo per sottomettere gli uomini).

Studi precedenti (ad es, Nobre e Pinto-Gouveia, 2008) hanno riscontrato che le convinzioni sessuali disfunzionali sono associate a problemi di desiderio e di eccitazione sessuale nelle donne. Tuttavia, considerando che gli asessuali non sperimentano l’angoscia derivante dal basso desiderio (ad es, Brotto et al., 2010), è possibile che gli asessuali non abbiano bisogno di cambiare le convinzioni sessuali disfunzionali, poiché queste sono probabilmente coerenti con loro stessi e non comportano disfunzioni. Come riconosciuto dagli autori, le convinzioni sono “disfunzionali” nella misura in cui costituiscono una certa vulnerabilità ai problemi sessuali; quando non lo sono, tali convinzioni sono una parte legittima del modo in cui si valuta la sessualità.

Per quanto concerne le fantasie sessuali, gli asessuali che le riferiscono le considerano meno eccitanti dal punto di vista sessuale rispetto ai non asessuali; inoltre, è più probabile che riferiscano fantasie su attività sessuali che non coinvolgono loro stessi. Sembrerebbe che chi non prova attrazione sessuale possa comunque impegnarsi in fantasie sessuali, forse per facilitare l’eccitazione sessuale fisiologica e la masturbazione.

Conclusioni

In conclusione, la popolazione degli asessuali sembra essere molto eterogenea sotto differenti punti di vista. Sebbene gli asessuali differiscono dai non asessuali per alcuni aspetti, possono anche condividere alcune caratteristiche. Ad esempio, sembrano condividere alcuni punti di vista sul romanticismo e la monogamia, il contenuto delle fantasie sessuali e della masturbazione.

Ulteriori ricerche sull’asessualità si spera continueranno a decostruire lo stigma dell’asessualità, informando gli specialisti del settore sanitario e il pubblico in generale.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Brotto, L. A., & Yule, M. (2017). Asexuality: Sexual orientation, paraphilia, sexual dysfunction, or none of the above?. Archives of sexual behavior, 46(3), 619-627.
  • Brotto, L. A., Knudson, G., Inskip, J., Rhodes, K., & Erskine, Y. (2010). Asexuality: A mixed-methods approach. Archives of sexual behavior, 39(3), 599-618.
  • Brunning, L., & McKeever, N. (2021). Asexuality. Journal of Applied Philosophy, 38(3), 497-517.
  • Carrigan, M. (2011). There’s more to life than sex? Difference and commonality within the asexual community. Sexualities, 14(4), 462-478.
  • de Oliveira, L., Carvalho, J., Sarikaya, S., Urkmez, A., Salonia, A., & Russo, G. I. (2021). Patterns of sexual behavior and psychological processes in asexual persons: A systematic review. International Journal of Impotence Research, 33(6), 641-651.
  • Nobre, P. J., & Pinto-Gouveia, J. (2008). Cognitive and emotional predictors of female sexual dysfunctions: Preliminary findings. Journal of Sex & Marital Therapy, 34(4), 325-342.
  • Kinsey, A. C., Martin, C. E., & Pomeroy, W. B (1948). Sexual behavior in the human male. Philadelphia, PA: WB Saunders Company; 1948.
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