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Ansia per la matematica

L'ansia per la matematica è uno stato di agitazione causato dall'esecuzione di compiti matematici, caratterizzato da apprensione, avversione e frustrazione

Di Lorenza Paponetti

Pubblicato il 03 Giu. 2022

Nonostante i vari risultati affermino che l’ansia per la matematica diminuisca significativamente le prestazioni matematiche, è importante chiarire la natura di questa relazione e identificare le abilità matematiche specifiche più fortemente colpite dall’ansia matematica

 

L’ansia per la matematica

 La matematica, rispetto ad altre materie accademiche, può suscitare forti reazioni emotive e varie difficoltà (Dowker et al., 2016). Molti studenti riportano poco interesse per questa materia, non sono consapevoli delle loro abilità matematiche e vivono la matematica come complessa e impegnativa. Ciò genera negli studenti ansia e frustrazione (Justicia-Galiano et al., 2017).

L’ansia per la matematica è un costrutto multidimensionale (Lukowski et al., 2019), definito come uno stato di agitazione causato dall’esecuzione di compiti matematici, caratterizzato da sentimenti di apprensione, preoccupazione, avversione e frustrazione. Esso rappresenta un problema diffuso in tutto il mondo per tutti i gruppi di età; circa il 93% degli adulti negli Stati Uniti riferisce di aver sperimentato l’ansia per la matematica (Blazer, 2011).

I risultati presenti in letteratura dimostrano che l’ansia per la matematica può svilupparsi sin dalla prima elementare (Sorvo et al., 2017), rendendo così più difficile l’acquisizione delle competenze matematiche nel tempo (Szczygiel, 2020). Inoltre, l’ansia per la matematica mostra correlazioni con performance matematiche più scarse (Paechter et al., 2017). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che, sebbene livelli moderati di ansia possono motivare uno studente a comprendere meglio i concetti, l’avere una bassa percezione delle proprie abilità può portare all’evitamento e a nutrire maggiori credenze negative sulle proprie competenze (Ashcraft, 2016). Inoltre, la letteratura sull’argomento ha identificato due dimensioni correlate dell’ansia per la matematica: l’ansia legata all’apprendimento della matematica e quella legata ai test (Hopko et al., 2016; Lukowski et al., 2019). L’ansia da apprendimento della matematica riguarda nello specifico lo svolgimento di operazioni matematiche, la manipolazione di numeri o l’acquisizione di concetti matematici in classe; mentre l’ansia da test di matematica è specificamente legata allo svolgimento di verifiche in classe (Hopko et al. 2016).

Nonostante i vari risultati affermino che l’ansia per la matematica diminuisca significativamente le prestazioni matematiche (ad es, Zhang et al., 2019), è importante chiarire la natura di questa relazione e identificare, in particolare, le abilità matematiche specifiche più fortemente colpite dall’ansia matematica.

Le componenti dell’ansia per la matematica

Uno studio di Commodari e La Rosa (2021) ha valutato come l’ansia per l’apprendimento della matematica, l’ansia per le verifiche di matematica e l’ansia accademica generale fossero correlate con le prestazioni in matematica in un campione di studenti della scuola primaria in Italia. I risultati hanno mostrato che l’ansia per la matematica era un predittore significativo di tutti gli aspetti delle abilità di calcolo (cioè, la conoscenza numerica, la precisione di calcolo, la velocità di calcolo e il calcolo scritto). Al contrario, l’ansia accademica generale non ha dimostrato di essere un valido predittore della performance aritmetica, confermando che l’ansia matematica è un costrutto specifico diverso dall’ansia accademica (Ashcraft, 2016). In particolare, l’ansia da apprendimento della matematica era significativamente associata al calcolo scritto, mentre l’ansia da test di matematica era significativamente associata agli altri aspetti della capacità di calcolo, cioè la conoscenza numerica, la precisione di calcolo e la velocità di calcolo.

 Questi risultati sono degni di attenzione e mostrano che la paura degli esami di matematica ha contribuito a determinare la qualità delle prestazioni di calcolo, influenzando la correttezza dei calcoli, la velocità di esecuzione e anche le abilità implicate nella comprensione. Ciò suggerisce che l’ansia da test di matematica intacca principalmente la capacità di elaborare correttamente e automaticamente le informazioni durante un calcolo, che è centrale per il successo in situazioni di verifiche di matematica. D’altra parte, l’ansia da apprendimento della matematica influisce soprattutto sulla capacità di calcolo scritto, che richiede il possesso di procedure che vengono acquisite nel processo di apprendimento in classe. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per chiarire meglio la relazione tra le dimensioni dell’ansia matematica e le diverse abilità matematiche.

Ciò è in linea con quanto la letteratura riporta in merito all’ansia, la quale produce preoccupazione e compromette le prestazioni relative a compiti con elevate richieste attenzionali o di memoria di lavoro (Shi e Liu, 2016), tipologia di memoria che gioca un ruolo importante nello svolgimento delle operazioni aritmetiche e di altri compiti matematici (Commodari e Di Blasi, 2014).

In aggiunta, in linea con altri studi che hanno mostrato differenze di genere nelle abilità matematiche (Szczygiel, 2020), i risultati dello studio di Commodari e La Rosa (2021) hanno dimostrato che i maschi hanno prestazioni di calcolo migliori rispetto alle femmine. Inoltre, sono state riscontrate differenze di genere anche per l’ansia sperimentata: le femmine hanno riportato un livello più alto di ansia per la matematica, sia per quanto riguarda l’ansia per l’apprendimento che l’ansia per i test, rispetto ai maschi.

Considerazioni conclusive

In conclusione, lo studio ha confermato la relazione significativa tra ansia per la matematica e prestazioni matematiche, in particolare in compiti che richiedono un impegno maggiore delle risorse attenzionali e della memoria di lavoro, come la precisione e la velocità di calcolo.

Tuttavia, studi futuri dovranno indagare ulteriormente la relazione tra ansia matematica, memoria di lavoro e prestazioni matematiche e chiarire quali processi sono coinvolti in questa relazione.

I risultati dello studio presentato sottolineano l’importanza di pianificare interventi educativi adeguati per controllare l’ansia per la matematica e migliorare l’apprendimento della matematica fin dai primi anni di scuola. Infatti, l’evidenza dell’impatto dell’ansia per la matematica sul rendimento scolastico dovrebbe favorire lo sviluppo della metodologia di insegnamento di questa materia. I momenti di valutazione, come le verifiche in classe, dovrebbero essere strutturate in modo tale da creare ambienti più flessibili così da non portare gli studenti a sentirsi eccessivamente sotto pressione, soprattutto durante i primi anni di acquisizione delle abilità di calcolo. La riduzione dello stress psicologico e della tensione legati al raggiungimento della matematica potrebbe produrre effetti positivi sulla precisione, la velocità di calcolo e aumentare il funzionamento del sistema numerico.

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