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Una breve panoramica sul comportamento aggressivo nel gaming

I comportamenti aggressivi sono associati al gaming patologico, in quanto essi ne sono una conseguenza, e ciò sta diventando un problema sempre più diffuso

Di Riccardo Fabbrini

Pubblicato il 18 Mag. 2022

Rispetto al gaming patologico, gli adolescenti sono la categoria più esposta al rischio di sviluppare un comportamento aggressivo, specialmente il genere maschile, che sembra essere quello che gioca di più a videogiochi di tipo violento.

 

La socialità del gaming

 A discapito degli stereotipi esistenti sulla solitudine dei gamers, ovvero dei giocatori di videogiochi, più del 60% di loro pratica l’attività del gaming, ovvero l’attività di giocare ad un videogioco, con altri gamers (Hilvert-Bruce e Neil, 2020). Questa socialità è in realtà un fenomeno con due facce della stessa medaglia. Infatti, mentre sono presenti giocatori che condividono momenti di divertimento, felicità e tutti i sentimenti positivi che possono derivare dalla pratica di un videogioco online, esistono anche molte persone che durante il gioco non riescono a godersi pienamente le sensazioni positive ed esperiscono sentimenti negativi come la rabbia, l’eccessivo nervosismo e il tilt (inteso come la perdita di concentrazione prima, dopo o durante una partita), attuando comportamenti aggressivi nei confronti della community, rovinando quindi l’esperienza di gioco propria e di tutti gli altri giocatori. Il mondo del gioco online, detto multiplayer, è caratterizzato da fenomeni come il trash talking, letteralmente “discorsi spazzatura”, ovvero l’insieme di insulti, minacce e provocazioni nei confronti degli altri giocatori. L’obiettivo consiste nel provocare una reazione emotiva che possa compromettere la concentrazione dei giocatori avversari, o dei propri compagni di squadra, se questi vengono percepiti inutili.

Esistono molti studi scientifici sul legame tra videogiochi violenti e aumento dell’aggressività nei giocatori (Fischer et al., 2010). Infatti, sembra che i contenuti violenti e aggressivi nei videogiochi possano aumentare la frequenza di pensieri, emozioni e comportamenti aggressivi, oltre ad aumentarne l’intensità (Fischer et al., 2010). Questa aggressività sembra intensificarsi quando il gamer passa molto del suo tempo a giocare (Lemmens et al., 2011). Infatti, è stato dimostrato che spendere troppo tempo a giocare, oltre a incrementare l’aggressività, può inoltre favorire la comparsa di numerosi sintomi come sensazione di perdita di controllo, preoccupazione, ritiro sociale, conflitto interpersonale e intrapersonale (Lemmens et al., 2011).

L’aggressività nel gaming

 I comportamenti aggressivi sono associati al gaming patologico, in quanto essi ne sono una conseguenza, e ciò sta diventando un problema sempre più diffuso in molte famiglie (Lemmens et al., 2011). Esiste tuttavia una grande differenza tra il gaming eccessivo e il gaming patologico (Lemmens et al., 2011). Nonostante in entrambi i casi l’individuo dedichi molto del suo tempo al gioco, nel primo caso non si riscontrano effetti dannosi, invece nel secondo caso si parla proprio di incapacità di controllare il tempo che viene dedicato al gaming, anche se ciò può comportare problematiche emotive e sociali (Lemmens et al., 2011). Rispetto al gaming patologico, gli adolescenti sono la categoria più esposta al rischio di sviluppare tale comportamento, specialmente il genere maschile, che sembra essere quello che gioca di più a videogiochi di tipo violento (Lemmens et al, 2011). Una possibile spiegazione della forte aggressività associata al gaming patologico potrebbe essere il fatto che l’aggressività interpersonale è una caratteristica tipica di qualsiasi dipendenza, come per esempio la dipendenza da sostanze, la dipendenza da alcool e la dipendenza da gioco d’azzardo (Lemmens et al., 2011). É stato inoltre dimostrato che videogiochi con contenuti aggressivi aumentano l’associazione automatica tra l’aggressività e la percezione di sé stessi (Fischer et al., 2010). Infatti, è possibile che il giocare online con lo scopo di vincere sia una modalità che i giocatori utilizzano per soddisfare alcuni bisogni come quello di sentirsi competenti e quello dell’autonomia (Monge e O’Brien, 2022). Le persone sono molto motivate a soddisfare questi bisogni, tanto che una mancata realizzazione di essi può portare l’individuo ad esperire forte aggressività e frustrazione. Se il gamer vede la vittoria della partita come un passo per raggiungere la realizzazione dei suoi bisogni, è anche vero che i suoi compagni di squadra possono essere visti come un peso, qualora non dimostrassero delle skills sufficienti per aiutarlo a vincere. Di conseguenza, il giocatore potrebbe sentirsi giustificato ad attuare i comportamenti aggressivi citati in precedenza verso i propri compagni di squadra.

Conclusioni

In conclusione, l’eccessiva aggressività che viene riscontrata nel mondo del multiplayer è un fenomeno che è sempre più necessario monitorare, in quanto rovina l’esperienza di gioco di sempre più giocatori, arrecando danno alle communities. Sarebbe utile sensibilizzare i giocatori riguardo la regolazione delle emozioni e incrementare la loro consapevolezza rispetto agli effetti che i comportamenti aggressivi possono avere sugli altri (Sharma et al., 2022).

 

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