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DSM-5-TR: quali novità?

In uscita nel mese di marzo 2022, il DSM-5-TR fornisce una presentazione coerente e aggiornata di criteri, codici diagnostici e del testo

Di Massimiliano Padovani

Pubblicato il 24 Feb. 2022

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione, Text Revision, DSM-5-TR, è la risorsa più completa e attuale di cui i professionisti della salute mentale possano disporre.

 

Il DSM-5-TR, rispetto all’edizione precedente, include testi e riferimenti scientifici completamente revisionati, nonché un aggiornamento dei criteri diagnostici e dei codici ICD-10-CM.

Inoltre presenta un nuovo disturbo, il Disturbo da Lutto Persistente, e anche i codici per il comportamento suicida e autolesionismo non suicidario, utilizzabili dal clinico senza la necessità di porre alcun’altra diagnosi.

In uscita nel mese di marzo 2022, DSM-5-TR fornisce una presentazione coerente e aggiornata di criteri, codici diagnostici e del testo (American Psychiatric Association, 2021).

Quali novità nel DSM-5-TR?

  • Testo completamente rivisto per ciascun disturbo con sezioni aggiornate su caratteristiche associate, prevalenza, sviluppo e decorso, fattori di rischio e prognostici, cultura, marcatori diagnostici, suicidio, diagnosi differenziale e altro ancora.
  • Aggiunta del disturbo da Lutto Persistente alla Sezione II.
  • Oltre 70 set di criteri modificati con utili chiarimenti dalla pubblicazione del DSM-5
  • Introduzione e utilizzo del manuale completamente aggiornati per guidare l’utente nell’utilizzo e per fornire una terminologia comune.
  • Considerazioni sull’impatto del razzismo e delle discriminazioni sui disturbi mentali.
  • Nuovi codici per segnalare e monitorare il comportamento suicidario e autolesionismo non suicidario, a disposizione di tutti i medici di qualsiasi disciplina e senza la necessità di alcun’altra diagnosi
  • Ripristinato il ‘Disturbo dell’umore non specificato’ per presentazioni di umore misto che non soddisfano i criteri per un disturbo bipolare o depressivo.
  • Codici ICD-10-CM completamente aggiornati e implementati dal 2013, inclusi oltre 50 nuovi aggiornamenti di codifica, per intossicazione e astinenza da sostanze e altri disturbi.
  • Classificazione diagnostica aggiornata e riprogettata.
  • Due disturbi sono stati rinominati: la disabilità intellettiva è ora rinominata disturbo dello sviluppo intellettuale e il disturbo di conversione è rinominato disturbo da sintomi neurologici funzionali.
  • Aggiornamenti della terminologia e della nomenclatura. Il termine ‘neurolettico’ viene sostituito da altri termini che dipendono dal contesto in cui viene utilizzato. Verrà utilizzato ‘Farmaco antipsicotico’ quando ci si riferisce al trattamento dei sintomi psicotici, mentre ‘medicinali antipsicotici o altri agenti bloccanti i recettori della dopamina’ quando ci si riferisce alla classe farmacologica più ampia. Questa decisione è stata presa poiché il termine neurolettico enfatizzava gli effetti collaterali. Pertanto non sarà più utilizzato se non nel caso della ‘sindrome neurolettica maligna’.
  • Aggiornamenti significativi alla terminologia utilizzata per descrivere la disforia di genere. Il termine ‘genere desiderato’ è ora sostituito da ‘genere esperito’, il termine ‘procedura medica per il cambio di sesso’ è ora ‘procedura medica di affermazione del genere’ e il termine ‘maschio alla nascita’/’femmina alla nascita’ è ora ‘maschio assegnato all’individuo /femmina alla nascita’.

Disturbo da Lutto Persistente nel DSM-5-TR

Il disturbo da Lutto Persistente o Prolonged Grief Disorder (PGD) è il risultato di anni di ricerca ed esperienza clinica che indicano che alcune persone sperimentano un’incapacità pervasiva a superare il lutto per la perdita di una persona cara e tali sintomi sono così gravi da influenzare il funzionamento quotidiano dell’individuo. Si stima che in seguito alla perdita non violenta di una persona cara, 1 adulto su 10 sia a rischio di sviluppare un disturbo da lutto persistente.

Codici comportamento suicidario e autolesionismo non suicidario nel DSM-5-TR

I codici del comportamento suicidario e dell’autolesionismo non suicidario compaiono nella Sezione II, capitolo ‘Altre condizioni che possono essere al centro dell’attenzione clinica’. Questo capitolo presenta condizioni e problemi che non sono disturbi mentali di per sé, ma per i quali è utile disporre di un modo sistematico di registrazione, per i ricercatori, perché può aiutarli a tenere traccia della prevalenza e delle correlazioni, e per i clinici, perché queste condizioni possono giustificare attenzione continua.

Il codice dei sintomi del comportamento suicidario può essere utilizzato per le persone che si sono impegnate in comportamenti potenzialmente autolesionistici con almeno una certa intenzione di morire a causa dell’atto. La prova dell’intenzione di porre fine alla loro vita può essere esplicita o dedotta dal comportamento o dalle circostanze. Un tentativo di suicidio può comportare o meno un vero e proprio autolesionismo.

Invece, il codice dei sintomi dell’autolesionismo non suicidario può essere utilizzato per le persone che hanno intenzionalmente inflitto dei danni al proprio corpo e che di conseguenza possono presentare: sanguinamento, lividi o dolore (ad esempio, tagliando, bruciando, pugnalando, percuotendo o eccessivo sfregamento) in assenza di intenti suicidi.

Per quali disturbi sono stati revisionati i criteri nel DSM-5-TR?

Inoltre, sono state apportate modifiche alle definizioni degli specificatori per diversi disturbi (Moran, 2021).

In Conclusione il DSM 5 -TR, in uscita a marzo 2022, sembra apportare innumerevoli modifiche di varia natura, dimostrando di essere uno strumento adattivo e perfettibile, sempre migliorabile per poter essere più adeguato al raggiungimento degli obiettivi preposti. Non resta che aspettare l’uscita, che per adesso è disponibile solo in lingua inglese.

 

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