I principi necessari per sviluppare l’assertività sono l’immagine positiva di sé, la libertà espressiva, il contatto con gli altri, la gestione di richieste, di feedback e del conflitto.
Nella psicoterapia cognitivo-comportamentale, il terapeuta si trova spesso di fronte a clienti che necessitano di un ‘rafforzamento’ delle proprie abilità comunicative, in particolare la richiesta è quella di riuscire a farsi ascoltare, e nel riuscire a far comprendere adeguatamente le proprie emozioni, i propri stati d’animo e bisogni. È in quest’ottica che lo psicoterapeuta orienta la sua attività terapeutica nell’addestrare alle competenze assertive, facendo leva su sei principi che consentono di sviluppare l’assertività del cliente: immagine positiva di sé, libertà espressiva, contatto con gli altri, gestione delle richieste, gestione del feedback e gestione nel conflitto.
Analizzando i principi in ordine di sequenza, incrementare l’autostima rende la persona più sicura delle proprie posizioni perché consente di sentire i propri bisogni e diritti validi. Procedendo, la libertà espressiva e il contatto con gli altri sono state concettualizzate da Thomas Gordon nel 1991. Con l’utilizzo dei cosiddetti ‘messaggi di responsabilità’ (metodo per consentire la libera espressione) il soggetto viene aiutato dal terapeuta ad esprimersi utilizzando la prima persona singolare, un verbo che esprima assunzione di responsabilità (ad esempio, voglio, desidero, apprezzo, sento, gradisco) e un contenuto chiaro, breve e diretto.
Questa tipologia di comunicazione dà due vantaggi: il primo è l’esplicitazione di un messaggio sincero e quindi autentico, il secondo è l’attribuzione di responsabilità che porta il cliente a non attribuirla all’esterno. Il principio del contatto con gli altri viene usato per accrescere la capacità di ascolto del soggetto, infatti viene guidato con simulate e role playing a prestare ascolto attivo dell’altro nel senso di prestare completa attenzione, ascoltare in maniera aperta e non giudicante, con un assetto verbale e non verbale che incoraggi l’altra persona a esprimersi liberamente, per poi riformulare il contenuto del messaggio che è stato espresso. Un altro punto fondamentale utile all’accrescimento dell’assertività è saper gestire le richieste: quest’abilità è implementata dal clinico addestrando il paziente a mettere a fuoco l’obiettivo che vuole ottenere con la comunicazione, tradurre la richiesta in un messaggio verbale semplice e diretto, assumersi la responsabilità della richiesta.
Queste abilità vanno di pari passo con quelle che consentono di opporsi a richieste che non si vogliono corrispondere; perciò, il cliente verrà guidato a guardare l’altro e parlare in maniera ferma, dire all’altro che non si vuole fare quanto richiesto e dare una motivazione ma senza giustificarsi. Le ultime due abilità che completano il bagaglio di una buona competenza assertiva sono la gestione del feedback e del conflitto. La prima consiste nel dare un feedback all’altro su un suo comportamento o atteggiamento ritenuto sia positivo sia negativo, fatto che consente all’altro di capire meglio i valori, desideri e bisogni del soggetto che dà il feedback. La gestione del conflitto, infine, ruota attorno all’insegnamento della negoziazione, processo costituito dal problem solving e dal brainstorming, i quali, partendo da obiettivi condivisi da entrambi gli interlocutori, portano a soluzioni condivise, evitando di fatto il conflitto.