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Sessualità e relazioni – Seconda edizione del Festival della Sessuologia – Parte II – FluIDsex

Ulteriori temi affrontati al Festival della Sessuologia sono stati sessualità e relazioni online, truffe romantiche e la sessualità nelle disbilità

Di fluIDsex, Luca Daminato, Greta Riboli

Pubblicato il 17 Nov. 2021

In che modo internet ha cambiato le nostre relazioni? Quali possono essere i rischi di internet sulle nostre relazioni? Queste alcune delle domande relative a sessualità e relazioni affrontate nella seconda edizione del Festival della Sessuologia.

La prima parte del report dal Festival della Sessuologia è stata pubblicata nei giorni scorsi su State of Mind

 

Sesso e relazioni online

Con l’intervento “Sesso e relazioni online”, moderato dal dott. Andrea Olmi (sessuologo) e che vedeva la partecipazione di Marvi Santamaria (social media strategist, fondatrice della community Match and the city) e il dott. Michele Spaccarotella (sessuologo, autore de Il piacere digitale), si sono volute affrontare alcune caratteristiche contemporanee del sesso e delle relazioni. Per esempio, come sostiene Santamaria, quando si chatta con una persona che si sta conoscendo si tende a idealizzare sia la persona sia la relazione.

Ma perché si preferisce approcciarsi online? Come ha mostrato il dott. Spaccarotella, il 64% dei single italiani ha problemi nell’approcciarsi ad una persona dal vivo. Di conseguenza, le dating app rappresentano un ottimo strumento per mostrare chi si è con maggiore disinvoltura, per avere un senso di protezione, poco investimento emotivo o per semplice comodità. Inoltre, secondo quanto riportato da Santamaria, vi sono delle problematiche legate alla situazione pandemica. Si parla di nuovi vissuti emotivi, come la FODA (Fear of Dating Again, la paura di tornare a fare incontri), e di nuove tipologie di dating, come il vacci-dating per assicurarsi partner vaccinati.

Ad ogni modo, che la relazione venga instaurata online o che trovi spazio anche nel mondo fisico, è probabile che almeno una volta si incorra in fenomeni come il ghosting (quando la persona sparisce), lo zombieing (es. il ritorno di un ex partner), il benching (il “tenere in panchina” con vari tipi di manipolazione per evitare che la persona perda l’interesse) o l’orbiting (un’evoluzione del ghosting: la persona non risponde ma interagisce con like sui social).

Truffe romantiche

In che modo internet ha cambiato le nostre relazioni? Quali possono essere i rischi di internet sulle nostre relazioni? Con l’intervento “Truffe romantiche: le nuove frontiere della manipolazione online”, la dottoressa Roberta Bruzzone ha cercato di rispondere a queste domande.

Come sostiene, con l’avvento del web 2.0 vi sono state varie rivoluzioni, tra cui la rapida evoluzione dei social media che hanno radicalmente modificato le nostre vite. La principale caratteristica evidenziata è che i social media lavorano sui sistemi della ricompensa: i social permettono di avere piccole quantità di dopamina tramite i “mi piace” e i commenti, portando le persone ad avere una vera e propria dipendenza da social network. Inoltre, la tecnologia è diventata molto velocemente un amplificatore emotivo e internet un fattore di disinibizione, in quanto si riesce ad esplorare nuove forme di affettività e sessualità, e mostrare agli altri una versione migliore di sé. Come ricorda la dottoressa, si è passati all’uso intensivo di piattaforme di digital dating, le quali permettono di connettersi con più persone, ma anche ad essere esposti a fenomeni come il cat-fish, il gender-swapping o gender-switching (ovvero cambiamento di genere) e le romantic scam (truffe romantiche).

Come spiega Bruzzone, il fenomeno del cat-fish vede coinvolta una vittima che interagisce con una persona che finge di essere un’altra. Quando viene instaurata una relazione online tra la vittima e il perpetratore, i due vivono una vita di coppia del tutto simile a quella che condurrebbero di persona. Il problema, come sottolinea Bruzzone, è che i due non si incontreranno mai e, una volta smascherata l’identità del perpetratore, la vittima avrà forti danni emotivi ed economici. È bene, quindi, diffidare da persone che vogliono instaurare una relazione online senza mai volersi incontrare di persona.

Sessualità e disabilità

Concludendo, questo festival ha dato la possibilità agli addetti ai lavori, e non, di approfondire vari aspetti della sessualità. Seppur sia stato scelto di affrontare queste tematiche lungo due articoli, al festival della sessuologia vi erano anche altre tavole rotonde e laboratori. Per esempio, nel laboratorio “Disabilità e sessualità”, gestito dalla dottoressa Anna Castagna, si poteva apprendere l’impatto dei vari stereotipi che colpiscono la vita sessuale delle persone con disabilità. Per esempio, si tende a concepire la persona con disabilità come una persona che non ha una sessualità, non ne ha bisogno. Tuttavia, come afferma la dottoressa Castagna, bisognerebbe promuove un clima dove si aiuta la persona con disabilità a capire e ad esplorare la propria sessualità. Purtroppo, però, molto spesso si trovano resistenze familiari (es. famiglie che non vogliono l’aiuto di professionisti), limiti fisici (es. una persona vorrebbe masturbarsi, ma la fisicità lo impedisce), mancanza di privacy (es. a causa di una limitata autonomia) e, soprattutto, una mancanza di assistenza. Una soluzione, come suggerisce la dottoressa Castagna, è di avvalersi dell’aiuto di un operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità (per maggiori informazioni si veda l’associazione “Lovegiver”) che, tuttavia, non è ancora riconosciuta come professione nel nostro Paese.

Conclusioni

In estrema sintesi, servono maggiori sforzi da parte delle istituzioni per assicurare una sana salute e educazione sessuale, serve maggiore comprensione da parte di tutti delle varie sfumature della sessualità, e serve maggiore consapevolezza circa l’impatto che la tecnologia e le nostre scelte hanno sulla salute sessuale e psicofisica.

 

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