In un’intervista dedicata alla presentazione del testo viene chiesto all’autrice il motivo della scelta legata ad un titolo forse un po’ “forte”: Invidia del pancione.
Condivido, si tratta di un’espressione molto forte. Forte perché vera. Reale. Tanto vera da sottolineare la necessità di poterla esternare: soltanto dando un nome alle emozioni è possibile riordinarle, integrarle.
Nel 2017 le coppie ricorse alla PMA – Procreazione Medicalmente Assistita – sono 78.366 (Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita -L. 19 febbraio 2004, n. 40, articolo 15- anno 2019). Lo scorso Giugno, la Regione Toscana, leader nel supporto al servizio pubblico sanitario dedito a procedure di PMA, rischiava di ridurre i rimborsi offerti.
La società contemporanea è costellata di coppie che convivono, spesso per anni, con problematiche legate al concepimento. Un disagio unito sovente ad emozioni quali vergogna e colpa nei confronti di quello stesso modello sociale all’interno del quale sembra ancora molto difficile condividere un simile vissuto.
Personalmente mi occupo di PMA da diversi anni e sono stato, mio malgrado, io stesso paziente. La diagnosi di infertilità mette a dura prova l’equilibrio della coppia. Fornirsi sostegno reciproco e concedersi supporto esterno rappresentato i migliori strumenti utili a costruire e ri-costruire una dinamica sana e resiliente tra i partner. Le tecniche di PMA, sempre più numerose ed efficienti, restano processi stressanti e invasivi sia da un punto di vista fisico -in particolar modo per la donna- che psicologico: senso di colpa, depressione, perdita del controllo, tristezza, rabbia, ritiro sociale, senso di inadeguatezza e shock. Una paziente un giorno mi disse: “ma perché mi è stata negata la cosa più naturale del mondo!”. Il tutto associato a visite mediche programmate, sessualità programmata, famiglie d’origine che non sempre trovano lo spazio per comprendere e una famiglia fantasmatica anch’essa programmata ma che tarda ad arrivare.
L’intero mondo della PMA, con tutte le sue tonalità emotive e le dinamiche proprie di una coppia alla quale sembra negata la possibilità di procreare, viene perfettamente esplicitato in Invidia del pancione della dott.ssa Beatrice Corsale.
Diversi sono i testi presenti in letteratura in riferimento al percorso PMA, alcuni incentrati principalmente su contenuti normativi in riferimento alle linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita in materia ‘attività di consulenza e sostegno rivolta alla coppia’ (Art. 7 – Legge n. 40/2004 LINEE GUIDA 2015), e altri di natura puramente clinica. Ciò che ho apprezzato di più di questo scritto è stata l’audacia dell’autrice nel non limitarsi a far luce sull’insieme di emozioni negative che si presentano durante l’iter diagnostico e terapeutico ma concedere al lettore la possibilità di lavorare attivamente su quell’insieme di stati d’animo. Il testo fornisce la descrizione sia di tecniche specifiche -quali ad esempio la Mindfulness– sia schede illustrate utili alla validazione e normalizzazione delle emozioni “in vivo”, incentivando l’elemento centrale al buon esito di una qualsiasi buona psicoterapia di coppia: “fare insieme” e condividere.
Il tutto condito da uno storytelling in grado di permettere una lettura fluida, viva, di un testo tecnico-pratico e, per questo, utile.