Il testo Mindfulness, più focus, meno stress inizia con un tratto biografico dell’autore che spiega la sua “conversione” alla mindfulness e i motivi che l’hanno spinto a indagarla e farne uso quotidiano.
Ciò che sorprende rispetto agli innumerevoli libri sullo stesso tema, è il taglio semplice ma non banale che Caserini dà alla spiegazione del perché è utile questo atteggiamento (come lui stesso lo definisce) e del come metterlo in pratica: si parte dalla postura, elemento fondante e imprescindibile della pratica formale della mindfulness, per poi passare a una rassegna di esempi su come praticarla in modi differenti. C’è poi la pratica informale ovvero il mettere in atto il processo in ogni momento e situazione. Oltre agli aspetti legati alla pratica meditativa in sé, è interessante tutto il reportage sulle adozioni di questa metodologia da parte di innumerevoli aziende, molto famose, che hanno ottenuto dei benefici enormi.
L’OMS inoltre non parla più tanto di PIL ma di benessere delle persone, o indice della qualità della vita, segno che i tempi stanno cambiando, anche, come spiega l’autore, in seguito agli effetti della pandemia.
Vengono mostrati anche i risultati di ricerche neuroscientifiche che confermano un aumento dello spessore corticale della neocorteccia prefrontale, relativa diminuzione dell’amigdala (legata a emozioni quali ansia e depressione) e aumento conseguente dello spazio decisionale tra stimolo e risposta, depotenziando l’azione intuitiva della parte rettiliana del cervello. Notevole, infine, la spiegazione di come l’evoluzione darwiniana non è più da spiegarsi nel senso della sopravvivenza del più forte, bensì del più adattabile al cambiamento, capacità che la mindfulness contribuisce a creare e potenziare.
Il libro si conclude con una formula sintetica racchiudente tutti i concetti espressi nei capitoli precedenti: dalla mindfulness deriva la consapevolezza, da questa la generosità (avendo capito di possedere molte cose e che è un bene condividerle, insight che subentra dopo aver acquisito maggior consapevolezza), poi la gentilezza che migliora le relazioni sociali e quindi la felicità, strettamente legata al successo. L’importante è creare l’abitudine di praticare il processo e soprattutto l’abilità di spostare l’attenzione dev’essere costantemente allenata per arrivare a introdurre la mindfulness nella quotidianità, e tutto questo, dopo aver letto il libro sembra davvero essere alla portata di tutti. Si tratta infatti di osservare la realtà per quello che è, accettarla, accettare il nostro stato d’animo e focalizzare l’attenzione sulle sensazioni corporee e sul respiro, inspirando ed espirando consapevolmente.