Mindfulness: psicologia buddhista e scienza. Le conoscenze essenziali per istruttori e terapeuti mantiene le promesse, ossia parlare della Mindfulness e delle sue caratteristiche essenziali nell’ottica integrata di Scienza e Tradizione.
Chistina Feldman e Willelm Kuyken sono gli autori del libro Mindfulness: Psicologia Buddhista e Scienza curato da Antonio Cammellato e Fabio Giommi. Un testo destinato a istruttori e terapeuti che tratta, con successo, di Mindfulness nella sua accezione più completa e ampia integrando i contributi della Psicologia come Scienza e della Psicologia Buddista. Un libro di Mindfulness scritto e curato da chi pratica e conosce la Mindfulness da molti anni e che cerca di farsi un posto tra gli scaffali degli ormai tantissimi libri che riempiono le librerie parlando di “consapevolezza” e “qui ed ora”.
Chistina Feldman è un’insegnante di meditazione e una figura di riferimento nell’ambito dell’Insight Meditation, conduce ritiri a livello internazionale, è cofondatrice del progetto Gaia House, è docente al Bodhi College, entrambi nel Regno Unito e autrice di numerosi libri. Willelm Kuyen è Professor of Mindfulness and Psychological Science all’Università di Oxford e direttore dell’Oxford Mindfulness Center. Si occupa, tra le altre cose, del ruolo della Mindfulness nella prevenzione delle ricadute, autore di numerosi articoli scientifici.
Le impronte di entrambi permeano la scrittura fatta di costanti rimandi alla tradizione della Psicologia Buddista da un lato e a cenni altrettanto importanti ai programmi basati sulla Mindfulness. Dalla loro sinergia nasce la possibilità di questo libro che integra aspetti legati alla tradizione con i contributi della Psicologia come Scienza rispecchiando l’attualità e l’esigenza di coinvolgere entrambi gli aspetti quando si parla di Mindfulness.
Alcuni Istruttori potrebbero non avere conoscenze nel campo della Scienza e alcuni terapeuti potrebbero aver bisogno di entrare nella profondità della Psicologia Buddista pertanto il libro nasce proprio con il fine di parlare ad entrambi; parlare un linguaggio che sempre più naturalmente si rivela compatibile e perfettamente amalgamabile come rivelano ormai i sempre più numerosi contributi che integrano pratiche contemplative e neuroscienza.
Raccontare la Mindfulness nel terreno laddove nasce in origine, amplia la prospettiva del suo significato. Nel testo viene prestata la dovuta attenzione alla filosofia e ai significati che costituiscono il substrato della pratica Mindfulness che non può rischiare di passare in secondo piano costituendone le basi stesse. L’incontro tra Psicologia Buddista e Scienza moderna è il presupposto per coltivare il cammino dalla sofferenza ad un miglioramento del proprio benessere. Il libro di 357 pagine è denso e ricco di informazioni, concetti, esercizi, pratiche, ma si fa leggere con estrema fluidità.
Ci sono molti testi che aprono il loro indice con il titolo “Cos’è la Mindfulness?” ma questo testo sicuramente risponde in modo non ovvio e integrato alla domanda, inglobando sia le conoscenze relative all’emergere e al proliferare dei programmi Mindfulness Based, sia sottolineando la “saggezza antica” (pp.8) che risulta quanto più attuale e contemporanea. I contenuti e le modalità in cui questa viene trattata sono originali e non scontati. Nei trafiletti tra le pagine si imparano a conoscere 4 personaggi che si dispiegheranno lungo il corso del libro, ognuno con la propria storia, la propria inevitabile sofferenza e il proprio percorso di consapevolezza e di come questa li abbia aiutati mano mano a (ri)conoscere e liberarsi dalle loro catene: Mohamed perso nella resistenza ai suoi dolori cronici, Ling recidiva alla depressione, Sophia in lotta con la sua voce autocritica e Sam con problematiche di dipendenza. 4 vite che si svelano mano a mano nei capitoli che esplicitano la pragmaticità degli insegnamenti che vengono raccontati nei vari capitoli.
Più definizioni, ma soprattutto un focus più preciso su cosa sia La Consapevolezza intesa come uno stato mentale dell’essere presenti, un processo di dispiegamento dell’esperienza e una facoltà che si può, pertanto, addestrare. Grande importanza, a ragion veduta, viene data all’intenzione e alle qualità attitudinali come la gentilezza, la curiosità e la pazienza, che permeano il terreno di chi pratica (e di chi insegna) la Mindfulness.
Si parla di Mappe, un minimo comune denominatore che si snoda nella parte centrale del libro: “la Mappa della mente” e la “Mappa della Psicologia Buddista”, la “Mappa della Sofferenza” e la “Mappa della Trasformazione”.
La parte del libro dedicata alla Scienza Psicologica affronta tematiche relative ai processi cognitivi, primo fra tutti l’attenzione, alla differenza tra emozioni, cognizioni e sensazioni fisiche e al loro costante integrarsi e influenzarsi nell’esperienza. Argomenti che possono risultare familiari ad un lettore del settore ma non per questo risultano in alcun modo banali poiché vengono affrontati nell’ottica degli insegnamenti Mindfulness Based. Utili all’Istruttore che ha familiarità, fondamentali per chiunque si voglia avvicinare all’insegnamento. Sempre da questa prospettiva si parla del pilota automatico, della mente giudicante e del suo costante vagare, ma non come spesso accade per “convincere” come la Mindfulness possa essere d’aiuto quanto piuttosto per “spiegarlo”. Accenni agli studi più importanti nel campo delle Neuroscienze e rimandi costanti ai programmi Mindfulness Based (con particolare riferimento al programma MBCT Mindfulness based Cognitive Therapy, Segal, Williams, Teasdale,) si snodano lungo le pagine in modo da chiarire con un senso incredibilmente pratico a accurato i vari aspetti che poi vengono trattati nelle sessioni di gruppo.
La parte seguente, dedicata alla Psicologia buddista, con un linguaggio chiaro e immediato affronta tematiche relative alla sofferenza e alla sofferenza della sofferenza, al potere della resistenza e del desiderio, all’impermanenza, e ai modi per stabilire la consapevolezza (i quattro fondamenti: consapevolezza del corpo, tonalità edonica delle sensazioni, stati mentali e stati d’animo e esperienze del mondo). Questi quattro punti vengono raccolti e raccontati ancorandosi sempre alle pratiche dei programmi Mindfulness Based e quindi con un focus proprio su quelle pratiche formali ed informali che vanno a lavorare sui diversi fondamenti. Come ogni libro sulla pratica Mindfulness che si rispetti non mancano momenti di invito alla pratica stessa con esercizi di consapevolezza guidati.
Vengono utilizzati, come accennato in precedenza, termini della tradizione e della Psicologia Buddista, finemente raccontati nell’ottica dei Programmi di Mindfulness. I due linguaggi permeano l’uno nell’altro rendendo difficile categorizzare il testo, non appare come un vero e proprio manuale per la fluidità delle pagine che scorrono anche se la qualità e la quantità delle informazioni lo renderebbe tale. Il testo scorre in modo davvero intuitivo raccontando come le pratiche della Mindfulness che vengono proposte durante i percorsi di due mesi sostengano la via verso un miglioramento del benessere della persona in tutte le varie sfaccettature.Tabelle riassuntive spiegano gli insegnamenti nelle varie sessioni dei programmi. Il libro non si sostituisce ad un vero e proprio manuale di insegnamento di queste, ma ne racconta le parti essenziali, come cita il sottotitolo del testo stesso. Un approfondimento per chi conosce già, una lettura necessaria per chi vi si approccia in prima battuta.
Anche per chi anche avesse già dimestichezza con i programmi, infatti, il libro risulta comunque fluido ed interessante legando tutti gli aspetti che vengono affrontati di sessione in sessione sia dal punto di vista della Psicologia sia della Tradizione.
Un bellissimo capitolo affronta le essenziali qualità di Benevolenza, Compassione, Gioia ed Equanimità attraverso una semplice e profonda spiegazione delle loro caratteristiche, di cosa siano davvero (e non assomiglino) e di cosa NON siano davvero. Ed è questo capitolo che apre la strada agli ultimi, dove rilievo viene dato all’importanza di rispettare la figura dell’Istruttore o Insegnante di Mindfulness nella sua accezione più completa. E quindi anche nella sua formazione.
Si affronta dapprima il concetto di “Embodiment” quindi della continuità tra i nostri valori, il modo in cui pensiamo, agiamo e parliamo per proseguire a disquisire sulle non affatto banali tematiche di Etica e Integrità che non possono non essere parte integrante delle persone coinvolte nell’insegnamento di questa delicata attitudine che difficilmente passano da corsi di formazione “fast food “ che rischiano di snaturare la complessità e la natura stessa della Consapevolezza Mindfulness. Il libro si completa con due Appendici, una prima con una raccolta di definizioni essenziali e la seconda che sottolinea l’importanza di comprendere cosa sia l’addestramento alla consapevolezza e quali sono le caratteristiche che definiscono un programma Mindfulness Based.
In definitiva un testo che è stato scritto e curato non solo da chi conosce l’argomento dal e nel profondo, ma anche da chi ha a cuore che gli insegnamenti vengano proposti con la giusta delicatezza e il giusto rispetto. Si parla tanto di “stare nel presente” e di quanto i suoi benefici siano ormai oggetto di evidenza scientifica, ma per parlare di Mindfulenss occorre vestirla, conoscerla, praticarla, e fare il bagno in tutto il passato radicato al di sotto, per poterlo poi portare nei vari programmi Mindfulness Based ormai noti in tutto il mondo.
Si tratta pertanto di un testo che mantiene le promesse, ossia parlare della Mindfulness e delle sue caratteristiche essenziali nell’ottica integrata di Scienza e Tradizione. Non è il primo che si lancia nell’impresa ma sicuramente uno dei più completi e appaganti in tal senso.