Nell’opera biografica Dottor Kernberg, a cosa serve la psicoterapia?, lo psicoterapeuta Manfred Lutz intervista uno degli psicoanalisti più famosi, Otto Kernberg, alternando domande di vita personale ad interessanti questioni cliniche e ideologiche.
Kernberg si occupa di clinica da più di sessantacinque anni ed è uno dei maggiori esperti di disturbi narcisistici di personalità. L’opera raccoglie 22 ore di intervista, prima registrate e poi trascritte in modo da rendere la lettura scorrevole ed avvincente. Il primo capitolo si concentra sull’esplorazione del significato di psiche umana e di psicoterapia, ci si sofferma sulle differenze tra psicoanalisi e psicoterapia cognitivo-comportamentale, ritenute entrambe valide ed efficaci e si procede indagando in generale i fattori che determinano il successo terapeutico, al centro del quale c’è la relazione terapeutica. La lettura è resa avvincente da diversi esempi clinici seguiti da Kernberg nel corso degli anni.
Il secondo capitolo di concentra sulle possibilità e i limiti della psicoterapia, esplora il significato di disturbo borderline di personalità e quello di disturbo narcisistico di personalità. Si indaga l’impatto ad oggi dei disturbi di personalità, anche di personalità quale quella di Donald Trump. Il linguaggio è chiaro, scorrevole e di facile comprensione.
Il capitolo successivo si addentra nella drammatica questione degli abusi sessuali da parte di psicoterapeuti e preti. Kernberg ritiene che in coloro che perpetuano abusi sessuali nei confronti di pazienti, i disturbi narcisistici siano un importante fattore di rischio, riferisce:
Se dovessi fare una stima direi che circa l’80 per cento degli analisti abusanti sono maschi narcisisti e il restante 20 per cento è composto da sadomasochisti, tanto uomini quanto donne.[…] La tipologia peggiore è quella dei cosiddetti predators, uomini che nascondono un disturbo antisociale di personalità.
Si procede esplorando la diffusione dell’abuso sessuale e di potere all’interno della società psicoanalitica.
Il quarto capitolo si concentra sulla differenza tra psicoterapia e assistenza spirituale ma è a partire dal quinto che l’autore inizia a percorrere la vita di Kernberg, ponendo domande sulla sua storia, l’infanzia ebraica a Vienna, il rapporto con i genitori e i nonni, il probabile incontro tra Otto bambino e Freud, la successiva fuga con la famiglia d’origine in Cile per salvarsi dal regime nazista, l’adolescenza in Cile, l’evolversi del rapporto con i genitori, la fase di ribellione, lo studio e i primi innamoramenti. La lettura diventa ancora più incalzante e avvincente. Si esplora l’evoluzione dell’ideologia politica e spirituale di Kernberg con interessanti interventi dell’autore relativi alla religione, a Dio e agli effetti dell’Olocausto sui sopravvissuti. Vengono ripercorsi alcuni eventi centrali nella vita di Kernberg, come il suo ritorno in visita a Vienna da giovane adulto, gli studi di medicina e l’incontro con la futura moglie Paulina. Si arriva così a ripercorrere gli anni 50, la laurea in medicina, il matrimonio e lo spostamento negli Stati Uniti.
L’ultimo capitolo affronta temi quali la sessualità, l’arte, la morte dell’amata moglie e il secondo matrimonio di Kernberg con la più cara amica di Paulina, Kay.
La forza di questo libro è l’alternare con maestria temi ideologici, clinici, politici e spirituali con la narrazione degli eventi di vita di uno degli psicoanalisti più famosi al mondo.