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Un’analisi psico-letteraria del bacio

Le mille e sfaccettate sfumature di un bacio non sono affatto banali in un rapporto, consentono di aprire una finestra sull’esperienza umana più profonda

Di Silvia Contestabile Ciaccio

Pubblicato il 10 Mag. 2021

Il bacio rappresenta il gesto d’amore e di erotismo più antico di sempre. Ma cosa si cela davvero dietro questo irresistibile slancio di passione? Il bisogno di affidarsi all’altro e la meraviglia del conoscersi reciproco sono gli aspetti sui quali vale la pena di riflettere.

 

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio. 
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri, 
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio,
il tuo amore per me
e la tua libertà da me, 
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va. 
lo bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso.

Questa splendida poesia dello scrittore austriaco Erich Fried racchiude in pochi ma essenziali versi il significato più intimo e psicologico che lega due individui intenti a comunicare attraverso i loro baci d’amore, un amore completo che pervade ogni aspetto dell’esistenza personale e umana. Il bacio, come qui descritto in modo esemplare, non si limita al semplice contatto carnale tra due bocche che si vogliono e si cercano ma anela a qualcosa di più profondo e misterioso, sottintende una volontà di fusione totale tra due mondi psichici che entrano in intimità tra di loro.

Sebbene i tempi storici e culturali in cui viviamo siano notevolmente cambiati e influenzano il nostro modo di condurre una vita sempre troppo accelerata, l’obiettivo di questo articolo è proprio quello di fermarci un attimo, metterci comodi, magari con un bel calice di vino sul divano di casa e dedicarci ad una lettura leggera che possa far riaffiorare alla mente di ciascuno di noi dolci ricordi e riconsegnare il giusto valore al gesto d’amore più antico del mondo, il bacio.

Da sempre celebrato nella letteratura, nell’arte, nel cinema, nella poesia, il bacio rappresenta l’espressione più affascinante dei sentimenti che legano due persone. Oggi si bacia molto spesso con superficialità, le relazioni sono brevi e fugaci e poggiano su premesse troppo deboli perché contaminate da sentimenti di ansia e paura nei confronti dell’altro, anziché di condivisione e apertura autentica del proprio mondo interiore; ne consegue che ci si interroga davvero poco sull’importanza di tutti quei baci di cui sentiamo comunque il bisogno di donare irrinunciabilmente. Tante le parole e le testimonianze di poeti che riescono a conservare e far vivere tramite i loro versi la bellezza e l’unicità del bacio d’amore. Scrive il poeta italiano Franco Arminio:

Il bacio non è un gesto banale, è il clou dell’amore. L’amore è una fantasia di avvicinamento e spesso si fa l’errore di baciare troppo presto. Bisogna prepararlo il bacio, prepararlo con cura, perché nel bacio si può sfiorare l’infinito, si può corteggiarlo. Quindi, abbiate cura di non considerare il bacio una premessa, un preliminare […] Ma è una sorta di orgasmo lirico, l’orgasmo della parte alta del corpo […] E non trascurare il bacio, la carezza, l’indugiare, il guardarsi, la lentezza di certi movimenti che sono una esaltazione dell’amore.

Un chiaro invito a decelerare, a riscoprire l’immenso valore dei gesti importanti nella vita di tutti i giorni e a trovare in essi nuovi significati scovando paesaggi mai visti prima attraverso gli occhi e le labbra della persona amata. Il bacio è davvero l’incontro culminante del desiderio reciproco tra due persone, una porta che apre a infinite possibilità di relazione. I baci hanno un linguaggio proprio e non mentono mai, l’intensità e la forma di questo gesto nel momento in cui viene condiviso si esprime in tutta la sua spontaneità e, spesso, rappresenta il vero e proprio termometro della relazione; un bacio passionale è spesso letto come segno di forte compatibilità all’interno della coppia, che può indirizzare verso una maggiore stabilizzazione del legame. Il bacio incarna letteralmente la conoscenza fisica e mentale più intima che si possa sperimentare di una persona, in quanto proprio attraverso la bocca gli amanti trasmettono l’un l’altro una serie di informazioni chimiche, olfattive e tattili che consentono di intuire se la relazione è destinata a progredire. Possiamo definire i baci come una vera e propria medicina per l’anima, sono terapeutici, migliorano l’umore, stimolano la creatività, la fantasia e determinano un senso generale di benessere e di omeostasi che coinvolge tutta la dimensione psico-fisica dell’individuo.

Se pensiamo al bacio come il momento di incontro per eccellenza tra gli universi psichici ed emotivi di due persone, quali bisogni effettivi si celano dietro il suo mistero? Quali richieste e quali domande implicite rivolgiamo all’altro attraverso quegli attimi sacri di cedimento e di abbandono? Da un punto di vista psicologico, l’esigenza di affidarsi ad un’altra persona è sicuramente la più significativa e rappresenta la base da cui partire per la costruzione di una relazione di coppia.

L’unica ossessione che vogliono tutti:
l“amore”.
Cosa crede, la gente,
che basti innamorarsi per sentirsi completi?
La platonica unione delle anime?
Io la penso diversamente.
Io credo che tu sia completo prima di cominciare.
E l’amore ti spezza.
Tu sei intero, e poi ti apri in due (Philip Roth)

Quando si ama si è spaccati, dice Roth, perché si fa esperienza del fatto che senza l’altro la propria vita si perde, c’è un’erosione dell’identità e si sperimenta una condizione di dipendenza fondamentale dall’altro, della mancanza dell’altro, di un legame percepito come pericoloso perché l’amore è sempre una zona di turbolenza nella quale noi non siamo i piloti; per amare occorre affidarsi al pilota –altro da noi– correndo tutti i rischi del mondo. Da questo punto di vista è possibile riconoscere nell’aspetto anche più erotico e coinvolgente di un bacio d’amore quanto l’intimità tra due persone non sia semplicemente una “parte” della relazione, ma incarna metaforicamente e letteralmente la profondità e la qualità dell’intero rapporto emotivo di una coppia. Le mille e sfaccettate sfumature di un bacio non sono affatto banali in un rapporto, bensì consentono di aprire una finestra sull’esperienza umana più profonda dei soggetti coinvolti, chi sono loro come persone, che cosa davvero provano l’uno per l’altro, quanto della loro intimità sono disposti a mettere in gioco l’uno con l’altro e che percorso di crescita devono compiere come coppia. In termini psicologici è possibile guardare l’erotismo sotto il profilo della relazione tra individuazione e appartenenza, ovvero i due aspetti sui quali si snoda l’intera esistenza umana e che sono entrambi necessari per lo sviluppo. Sin da piccolo, il bambino impara a dipendere dalla figura materna in termini di accudimento e sopravvivenza, già dai primi mesi di vita; è nella relazione madre – figlio in particolare, ma più in generale, nel proprio sistema familiare, che si apprende l’importanza dei legami, della fiducia e del bisogno dell’altro. Ad un certo punto della propria esistenza, è necessario però svincolarsi dalla famiglia di origine e sviluppare la propria identità, pur conservando i legami originari; ciò dimostra che non si cresce se non ci si differenzia, ma nemmeno ci si può differenziare se prima non si appartiene, se non esistono dei legami. Ciò che sembra accomunare la relazione amorosa a quella genitori-figli è la centralità che assume in entrambe il piacere: è la mediazione del piacere a consentire la crescita del bambino e favorirne l’individuazione; attraverso le esperienze di affettività con i genitori il bambino riesce ad elaborare positivamente la dipendenza da essi verso il senso di appartenenza, imparando il valore dei legami e il significato dei vincoli affettivi, verso una sempre più progressiva e graduale crescita personale come adulto capace di sviluppare e consolidare relazioni, pur conservando la propria individualità. Anche tra uomo e donna si riproduce questa dinamica in quanto il piacere che essi desiderano e si procurano reciprocamente spinge entrambi alla ricerca di nuove forme di sé; l’incontro con l’altro promuove l’emergere di potenzialità individuali inespresse e inconsapevoli, dal momento che la relazione genitoriale ha ormai esaurito le sue funzioni in tale senso.

L’erotismo nella coppia ha quindi una funzione fondamentale: stimola ciascuno dei coniugi a ricercare nuove forme di individuazione che gli consentono di superare nuovi aspetti di dipendenza, maturare un’autonomia più profonda e un’ulteriore crescita personale. Ritornando quindi a ciò che si nasconde dietro il valore e all’aspetto erotico del bacio, possiamo affermare che esso cela un aspetto fondamentale ossia la fiducia, quel senso di affidamento e sicurezza che cerchiamo nell’altro e che desideriamo trasmettergli. Non a caso, quando siamo soliti descrivere l’esperienza amorosa e carnale di un rapporto utilizziamo il termine “abbandonarsi” che, nel contesto interpersonale, esprime proprio la capacità di lasciarsi andare, di mettersi nelle mani dell’altro.

È chiaro quindi che il bacio tra due individui assume un valore comunicativo molto complesso e che sia ricco di non detti che possono svelare tante informazioni relative sia ai singoli soggetti coinvolti che alla coppia stessa. Comunemente ci si bacia con gli occhi chiusi, pensando che il mancato contatto oculare con il partner permetta in quel momento di focalizzarsi maggiormente sulle sensazioni puramente fisiche del bacio d’amore e che il piacere che ne derivi sia nettamente superiore; ciò rivelerebbe, in realtà, una difficoltà a tollerare una eccessiva intimità con il partner che porterebbe a bloccare il contatto visivo ed emotivo; invece, baciarsi con gli occhi aperti mentre ci si guarda rappresenterebbe un modo per intensificare la reciproca consapevolezza e il contatto emotivo stabilito attraverso la sensazione delle labbra che si avvolgono; “vedere” ed esser visti è realmente un’estensione del sentire ed essere sentiti quando ci si bacia così profondamente e consente anche ai partner di incrementare e tollerare la loro reciproca intimità e il desiderio di essere accolti l’uno nell’altro. Citando i versi immortali del bacio d’amore più famoso nella letteratura italiana, quello tra Paolo e Francesca nel V canto dell’Inferno dantesco, possiamo scoprire senza più alcun dubbio quanto lo sguardo che precede il bacio d’amore sia ancor superiore e rivelatore del bacio stesso, oltre ad essere un momento di tensione erotica potentissimo:

Quando leggemmo il disiato riso / esser basciato da cotanto amante, / questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca mi basciò tutto tremante. / Galeotto fu il libro e chi lo scrisse. / Quel giorno più non vi leggemmo avante.

Nella pagina sotto i loro occhi il protagonista del racconto, Lancillotto, sta per baciare audacemente la donna che ama, Ginevra. Erano soli mentre l’emozione cresceva e ad un certo punto i due amanti, Paolo e Francesca, alzarono gli occhi dal libro e cominciarono a guardarsi, senza dirsi nulla. Fu proprio in quel momento che si riconobbero, riscoprirono se stessi sorpresi del loro amore e, senza dir nulla più, si baciarono. Di fronte a quelle pagine così emozionanti, gli innamorati hanno scoperto l’aspetto più prezioso dell’amore, l’aver incontrato l’altro e, attraverso l’altro, se stessi.

Ci ricorda il poeta Pedro Salinas che “conoscersi è luce improvvisa”, non servono cioè le parole a determinare l’incontro d’amore, solo la potenza degli sguardi, della rivelazione reciproca e la bellezza di un bacio che suggella tale inspiegabile e misterioso connubio.

Per concludere voglio citare un passo stupendo e famoso dell’opera calviniana, Il barone rampante:

Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo.
E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre,
mai s’era potuta riconoscere così.

I protagonisti del racconto di Italo Calvino sono Cosimo e Viola, si conoscono da bambini per poi perdersi di vista. Dopo tanti anni, trascorsi tra peripezie, avventure ed esperienze di vita straordinarie, i due si rincontrano, si riparlano ed è lì che accade il miracolo dell’amore; a seguito della loro unione, i due personaggi cambiano e conoscono ciò che prima non sapevano di se stessi, imparano a conoscere l’altro e attraverso questa compenetrazione e conoscenza reciproca riconoscono infine se stessi nella loro totalità. L’amore è lo strumento più potente e più affascinante che abbiamo a disposizione per guardare anche le parti più buie e oscure di noi stessi, orientati da qualcuno al quale abbiamo scelto di affidarci e che ci accompagna durante il viaggio; è un cammino nella nostra selva oscura, nelle parti che mal tolleriamo e che abbiamo paura di affrontare ma che, attraverso gli occhi dell’altro, possiamo accogliere e trasformarle in qualcosa di amabile e che sia per noi e per la nostra vita una risorsa.

Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
Vorrei pensare a noi come a due persone che si sono fatte un’iniezione di verità.
Sarei felice di poter dire a me stesso: < Con lei ho stillato verità>.
Sì, è questo che voglio. Voglio che tu sia per me il coltello, e anch’io lo sarò per te,
prometto.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Andolfi, M. (1999). La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico – relazionale. Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Arminio, F. (2019). L’infinito senza farci caso. Giunti Editore, Firenze.
  • Calvino, I. (1993). Il barone rampante. Mondadori, Milano.
  • Inferno, Canto V
  • Fried, E. (1988). È quel che è. Einaudi, Torino.
  • Grossman, D. (2018). Che tu sia per me il coltello. Mondadori, Milano.
  • Pezzi M. (2019). Lo dice la scienza: il bacio è terapeutico. Saliva e ormoni: quali sono gli effetti sulla salute.
  • Recalcati, M. (2019). Mantieni il bacio. Feltrinelli, Milano.
  • Roth, P. (2003). L’animale morente. Einaudi, Torino.
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