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Lettura e COVID: come sono cambiate le nostre abitudini?

Che impatto ha avuto il Covid-19 sulle nostre abitudini di lettura? Quali sono stati i cambiamenti dal punto di vista motivazionale e psicologico?

Di Federica Natalizi

Pubblicato il 28 Apr. 2021

Negli ultimi decenni attenzione e ricerca sono state dedicate alla lettura e alle implicazioni psicologiche ed emotive legate a tale attività (Marshall, 2020 per una review).

 

Analizzando la letteratura, emergono cinque principali aree di interesse: lettura durante il tempo libero, lettura di notizie, lettura per studio o lavoro, lettura per la socializzazione e infine lettura condivisa con i bambini (Scales & Rhee, 2001; Mol et al., 2008; Torppa et al., 2020). Tuttavia, poco sappiamo dell’attività di lettura durante crisi collettive, come quella che stiamo sperimentando in questo periodo storico.

La pandemia COVID19 rappresenta un’occasione unica per studiare il modo in cui le persone gestiscono il loro tempo libero ed eventuali cambiamenti nelle abitudini che possono dipendere dalle caratteristiche individuali o dagli aspetti sociali. Che impatto ha avuto la pandemia COVID19 sulle nostre abitudini di lettura e ascolto dei media? E quali sono stati i cambiamenti dal punto di vista motivazionale e psicologico?

Il virus SARS-CoV-2, nelle sue prime fasi di diffusione, ha severamente colpito la popolazione europea, in particolare modo quella italiana e spagnola portando i rispettivi governi a prendere misure restrittive con l’intento di confinare la popolazione nelle loro case e ridurre, in tal modo, il contagio. All’interno di questo contesto senza precedenti, i ricercatori si sono mossi con l’obiettivo di indagare i cambiamenti nelle abitudini di lettura e media durante il lockdown spagnolo e italiano.

READ-COGvid: A Database From Reading and Media Habits During COVID-19 Confinement in Spain and Italy è la pubblicazione dello studio di un team di ricercatori in cui viene fornito un ampio database che raccoglie risposte di individui spagnoli e italiani, uno strumento unico che permette ad altri studiosi interessati di formulare ipotesi nel contesto delle scienze linguistiche e psicologiche (Ladislao et al., 2020).

Le risposte raccolte si riferiscono alla somministrazione di un questionario online, inviato ad associazioni educative, studenti di diverse università, amici e familiari con la richiesta di compilarlo. Dopo un’iniziale rilevazione degli indici socio demografici, viene chiesto ai partecipanti di completare le scale relative alle abitudini di lettura e di utilizzo dei media in tre momenti differenti: la prima scala si riferisce a situazioni in cui si è trascorso del tempo in casa (ad esempio durante il weekend) in periodi ante confinamento, la seconda si riferisce alle prime due settimane di lockdown e infine la terza scala si concentra sul periodo successivo (dopo alcune settimane di lockdown). Nello specifico, vengono indagate le abitudini legate alla frequenza di lettura e al tipo di supporto utilizzato (cartaceo vs digitale) per ogni categoria di lettura, e la frequenza di utilizzo dei media nei tre momenti osservati. Per la rilevazione degli indici psicologici viene indagato il distress, la motivazione alla lettura, la difficoltà percepita durate la lettura, la difficoltà di attenzione durante l’esecuzione di compiti e infine la disponibilità a valutare le fonti di informazioni, come cercare l’autore, scartare fonti inaffidabili e privilegiare articoli provenienti da fonti esperte.

Un totale di 11634 persone in Spagna e 2175 in Italia hanno risposto al questionario, ma ne sono stati considerati 4800 finali poiché alcuni di essi non hanno completato tutti gli item o non rispondevano ai requisiti richiesti per la compilazione, ad esempio non maggiorenni, non residenti in Spagna o in Italia.

Il campione finale preso in considerazione per le successive analisi statistiche è prevalentemente femminile, di media età e ben istruito.

Poiché la lettura durante il tempo libero è appurata essere un’attività benefica per la salute cognitiva ed emotiva (Marshall, 2020), gli autori dello studio hanno ipotizzato che la quantità di tempo impiegato in questa attività aumenti, alla luce anche del fatto che le persone durante le prime settimane di lockdown attuino comportamenti volti a migliorare il proprio stato di benessere (López-Bueno et al., 2020). Al contrario, sulla base dello studio di Garfin (2020), che dimostra che l’esposizione di notizie relative a crisi collettive determina un aumento degli stati di ansia e comportamenti di salute non adattivi (Garfin, 2020), gli autori si aspettano una diminuzione o una invariabilità della quantità di tempo trascorso nella lettura di notizie, in quanto ciò può aiutare a ridurre l’impatto emotivo spiacevole legato alla lettura di informazioni covid-relate.

I risultati dello studio mostrano che le donne spendono più tempo nella lettura rispetto agli uomini e tali differenze di genere sono più pronunciate nella lettura per la socializzazione rispetto alle altre categorie di lettura.

Indipendentemente dal genere, per quanto concerne la categoria “Lettura di notizie”, i risultati riportano un tempo di lettura maggiore all’inizio del lockdown rispetto alle settimane precedenti il lockdown, ma questo tempo tende a diminuire un mese dopo. Più stabile è il pattern della categoria “Lettura durante il tempo libero” in cui gli individui tendono a leggere di più le prime settimane di lockdown rispetto a prima e l’andamento rimane stabile un mese dopo. Anche il tempo di “Lettura di social network” è maggiore nelle prime settimane di lockdown rispetto a prima, ma nonostante l’utilizzo dei social network sia diminuito un mese dopo, il suo utilizzo è rimasto comunque superiore rispetto al livello basale. Infine, il tempo di “Lettura per studio o lavoro” è aumentato all’inizio del lockdown e continua ad aumentare un mese dopo rispetto al suo inizio. Riassumendo quindi, tutte le categorie di lettura hanno subito un incremento del loro tempo nelle prime settimane di lockdown rispetto ai momenti precedenti, con andamenti diversi nei momenti successivi. Lo studio conferma pertanto che la lettura durante il tempo libero aumenta nelle prime settimane di lockdown, mentre la lettura di notizie diminuisce nei momenti successivi.

La vastità del campione e la varietà di indici rilevati rendono il database un valido strumento per esplorare le abitudini di lettura durante crisi collettive. Ricerche future potrebbero utilizzare il database per indagare il modo in cui i fattori sociali e individuali modulano i cambiamenti in queste abitudini o, ancora, per approfondire i comportamenti strategici e critici delle persone nei confronti delle fonti delle informazioni. Arricchire la conoscenza sull’adattamento delle abitudini delle persone è di primaria importanza: ci aiuta a formulare indicazioni in contesti futuri simili e distribuire messaggi di positività che coinvolgano e spingano le persone a svolgere attività volte a promuovere il loro benessere mentale. La lettura è una di queste e, ancora una volta, ha dimostrato essere di supporto in questo periodo: ci ha permesso di viaggiare e ci ha dato un posto dove andare, anche quando dovevamo rimanere dove eravamo.

 

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