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Gelosia all’interno delle relazioni romantiche tra due partner che hanno migliori amici di sesso opposto

Quale possibile impatto hanno le migliori amicizie intersessuali sulle relazioni romantiche? Innescheranno più facilmente vissuti di gelosia?

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 15 Feb. 2021

Dato che le conseguenze della gelosia sulle relazioni romantiche possono essere diverse, è importante identificare i fattori principali che scatenano la gelosia: ricerche recenti suggeriscono che le amicizie tra ciascun partner con persone del sesso opposto ne sono un esempio.

 

Le relazioni romantiche sono unioni volontarie complesse, dinamiche e sfaccettate che possono essere compromesse da una serie di variabili, tra cui la gelosia. Questa sorge quando le persone percepiscono che qualcosa potrebbe essere loro sottratto (White & Mullen, 1989). I ricercatori hanno identificato la gelosia come una variabile in grado di innescare diverse conseguenze nelle relazioni: alcune positive, come l’aumento dell’amore e il miglioramento relazionale (Fleischmann, Spitzberg, Andersen, & Roesch, 2005), altre negative che possono ostacolare o portare alla fine della relazione (Aylor & Dainton, 2001). Dato che le sue conseguenze possono essere diverse, è importante identificare i triggers principali della gelosia: ricerche recenti (per esempio, William, 2005) suggeriscono che le amicizie tra ciascun partner con persone del sesso opposto ne sono un esempio (amicizie cross-sex). Questo ci porta ad interrogarci sul possibile impatto delle migliori amicizie intersessuali sulle relazioni romantiche. Alcuni hanno anche sostenuto che

le amicizie intersessuali sembrano occupare un posto insolito nel panorama delle relazioni eterosessuali. (Afifi & Faulkner, 2000)

Bennett e Gilchrist-Pretty in uno studio del 2019 hanno misurato l’amicizia cross-sex come un tipo di migliore amicizia, considerandola alla luce dello stretto attaccamento che intercorre tra due migliori amici (Akbulut e Weger 2016): su 309 partecipanti, il 62.5% ha riferito di avere un migliore amico del sesso opposto. Alla luce di questa percentuale relativamente alta, le implicazioni relazionali associate all’avere un migliore amico del sesso opposto meritano di essere esplorate, poiché la natura delle migliori amicizie cross-sex può presentare sfide uniche, in particolare per quanto riguarda l’esperienza e l’espressione della gelosia del proprio partner romantico. Il presente studio esamina come l’atteggiamento verso le migliori amicizie tra i sessi influenzi le esperienze e le espressioni di gelosia tra i partner romantici.

La gelosia può essere concettualizzata sia come emozione che come cognizione. Buunk (1997) ha individuato tre forme di gelosia:

  • Gelosia reattiva: è considerata una risposta provocatoria, tale che i partner gelosi percepiscono di avere una ragione per sperimentare questi sentimenti intensi. Essa nasce da una trasgressione relazionale (es. infedeltà) o da un contatto, che viene visto come civettuolo.
  • Gelosia Preventiva, anche detta gelosia possessiva: prevede la rimozione di qualsiasi potenziale contatto intimo tra il proprio partner e i potenziali rivali. Questa comporta sentimenti di proprietà e possessione.
  • Gelosia Ansiosa: è di natura cognitiva e ha a che fare con individui che immaginano che il loro partner sia coinvolto con qualcun altro, cosa che comporta ossessione e preoccupazione. Ciò porta a esperienze cognitive, quali preoccupazione, sospetto e pensieri ruminativi.

Guerrero, Hannawa e Babin (2011) hanno usato la Communicative Responses to Jealousy (CRJs) per studiare il comportamento all’interno delle relazioni romantiche dopo che i sentimenti di gelosia sono emersi. Dai loro studi sono emersi due tipi di comportamento e 11 CRj: (1) le risposte interattive sono faccia a faccia e dirette al partner; (2) le risposte comportamentali generali sono dirette al partner, ma l’individuo geloso non coinvolge necessariamente la comunicazione diretta con il suo partner; (3) le 11 CRJ sono state  organizzate in quattro categorie (a) comunicazione costruttiva, che comprende la comunicazione integrativa e le risposte compensatorie di ripristino volte a preservare la relazione; (b) comunicazione evitante, che consiste nel silenzio e nelle risposte di negazione/inibizione; (c) comunicazione distruttiva, che riflette la comunicazione negativa, la comunicazione violenta e l’induzione della contro-gelosia; e (d) comunicazione incentrata sul rivale, che riguarda le strategie protettive, come il contatto con il rivale, la derisione di un rivale, la sorveglianza/restrizione e i segni di possesso. Le esperienze e le espressioni di gelosia potrebbero derivare dall’atteggiamento verso le migliori amicizie tra persone del sesso opposto. Gli atteggiamenti possono essere cognitivi e emotivi (Fishbein & Ajzen, 1975): quelli cognitivi derivano da informazioni disponibili per l’individuo, mentre gli atteggiamenti affettivi riflettono le proprie emozioni. Inoltre, ricerche precedenti testimoniano che gli atteggiamenti sono importanti mediatori che possono aiutarci a capire meglio come o perché si verifica la relazione tra certe variabili.

Per valutare gli atteggiamenti verso le migliori amicizie Cross-Sex, gli autori hanno ideato una breve scala di 5 items del tipo “Uomini e donne possono essere migliori amici”, misurati con una scala Likert a 5 punti (1= completamente in disaccordo; 5= completamente d’accordo). L’esperienza di gelosia è stata misurata usando la Jealousy Scale di Buunk (1997), multidimensionale composta da 15 items che misurano tre costrutti con 5 domande ciascuno: gelosia reattiva (es. “Come ti sentiresti se il tuo partner discutesse di cose personali con qualcun altro?”), preventiva (es. “Non sarebbe accettabile per me se il mio partner vedesse molte persone del sesso opposto in un contesto amichevole”) e ansiosa (es. “Ho paura che il mio partner sia sessualmente interessato a qualcun altro”). Inoltre, ai partecipanti è stato chiesto di riferire il loro comportamento di gelosia in una relazione romantica attuale o passata a causa di un migliore amico di sesso opposto, utilizzando la scala Communicative Responses to Jealousy (CRJ) (Guerrero et al., 2011), composta da 52 items divisi in 11 sottoscale raggruppate in 4 categorie di risposta di gelosia: comunicazione distruttiva, comunicazione costruttiva, comunicazione evitante, e comunicazione focalizzata sul rivale.

Dai risultati è emerso che gli individui single (cioè quelli che non avevano una relazione al momento dello studio) avevano l’atteggiamento più positivo nei confronti di un migliore amico di sesso opposto. Tuttavia, non c’è garanzia che queste stesse disposizioni favorevoli persistano in una relazione. Gli individui con partner occasionali hanno rivelato atteggiamenti positivi verso le migliori amicizie Cross-Sex. Questo risultato ha senso anche perché è più probabile che le relazioni occasionali abbiano una storia breve e, quindi, è meno probabile che abbiano sperimentato episodi che provocano gelosia, così come è possibile che questi percepiscano le migliori amicizie in modo positivo perché non sono molto coinvolti emotivamente e hanno poche aspettative di permanenza della relazione. Al contrario, le coppie fidanzate in procinto di sposarsi hanno gli atteggiamenti meno favorevoli verso le amicizie cross-sex: un migliore amico può aggravare l’ansia e lo stress che queste coppie stanno già affrontando a causa dell’organizzazione del matrimonio, pertanto hanno una naturale disposizione negativa verso questa tipologia di amici. Per quanto riguarda come l’esperienza e l’espressione della gelosia impatti gli atteggiamenti verso le migliori amicizie tra i due sessi, i risultati hanno rivelato tre correlazioni moderate e positive che suggeriscono che quando una persona prova gelosia, rende palesi tali sentimenti: (a) esperienza di gelosia preventiva ed espressione di gelosia distruttiva, (b) esperienza di gelosia preventiva ed espressione di gelosia focalizzata sul rivale, e (c) esperienza di gelosia ansiosa ed espressione di gelosia focalizzata sul rivale. In altre parole, quando un partner relazionale percepisce che un migliore amico cross-sex è una potenziale minaccia alla relazione romantica, sperimenta la gelosia preventiva ed è quindi motivato a minimizzare la potenziale minaccia utilizzando una comunicazione che trasmette possesso e degrada e/o limita l’accesso al migliore amico cross-sex, così come tendono a cercare il contatto con il rivale, lo deridono, e assumono comportamenti di sorveglianza/restrizione. Quest’ultima tipologia di espressione viene anche utilizzata da quei soggetti sospettosi e ossessivi rispetto all’ipotesi di un coinvolgimento del partner con terzi. Inoltre, i risultati hanno rivelato che un atteggiamento positivo verso le amicizie cross-sex media la gelosia reattiva e l’espressione costruttiva: se un partner relazionale percepisce che il suo migliore amico di sesso opposto è troppo amichevole o civettuolo (cioè, esperienza di gelosia reattiva), il partner relazionale che ha un atteggiamento positivo può impegnarsi in una comunicazione costruttiva o positiva per discutere i problemi e mantenere la relazione. Questo suggerisce che nonostante il sentimento di gelosia, il partner percepisce che la relazione vale la pena di essere preservata e quindi sceglie tattiche di comunicazione che possono sostenere la relazione. Infine, è emerso che anche gli atteggiamenti negativi mediano la relazione tra gelosia reattiva e l’espressione di gelosia distruttiva. Nello specifico, quando un partner percepisce che l’amico cross-sex è troppo civettuolo con il partner, assume un atteggiamento negativo verso le sue amicizie ed è più incline a sfogarsi con una comunicazione negativa o violenta.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Afifi W., & Faulkner S.L. (2000). On being ‘just friends’: The frequency and impact of sexual activity in cross-sex friendships. Journal of Social & Personal Relationships, 17, 205–222.
  • Akbulut V., & Weger H. (2016). Predicting responses to bids for sexual and romantic escalation in cross-sex friendships. Journal of Social Psychology, 156, 98–114.
  • Aylor B., & Dainton M. (2001). Antecedents in romantic jealousy experience, expression, and goals. Western Journal of Communication, 65, 370–391.
  • Buunk B.P. (1997). Personality, birth order, and attachment styles related to various types of jealousy. Personality and Individual Differences, 23, 997–1006.
  • Fishbein M., & Ajzen I. (1975). Belief, attitude, intention, and behavior: An introduction to theory and research. Reading, MA: Addison-Wesley.
  • Fleischmann A.A., Spitzberg B.H., Andersen P.A., & Roesch S.C. (2005). Tickling the monster: Jealousy induction in relationships. Journal of Social and Personal Relationships, 22, 49–73.
  • Gilchrist-Petty, E., Bennett, L.K. (2019). Cross-Sex Best Friendships and the Experience and Expression of Jealousy within Romantic Relationships. Journal of Relationships Research, 10, 1-9.
  • Guerrero L.K., Hannawa A.F., & Babin E.A. (2011). The communicative responses to jealousy scale: Revision, empirical validation, and associations with relational satisfaction. Communication Methods & Measures, 5, 223– 249.
  • White G.L., & Mullen P.E. (1989). Jealousy: Theory, research, and clinical strategies. New York: Guilford.
  • Williams S.A. (2005). Jealousy in the cross-sex friendship. Journal of Loss & Trauma, 10, 471–485.
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