L’erotomania è una rara condizione psichiatrica in cui un soggetto sviluppa la convinzione – una credenza persistente e fissa – di essere amato da un’altra persona a distanza (Kelly, 2018).
Questo disturbo ha una lunga storia psichiatrica: inizialmente conosciuto come sindrome di de Clérambault e della ‘vecchia follia della cameriera’, il disturbo erotomanico è stato rinominato e classificato come una forma di disturbo delirante nell’ICD-10 (WHO, 1992; Kelly, 2018). Alla fine del ‘900, il disturbo delirante non era comunemente descritto in psichiatria, nonostante tutto era presente un interesse per alcuni sottotipi come l’erotomania primaria e la gelosia patologica (Munro, 1999). Questo disturbo è stato trattato con dei farmaci antipsicotici per la prima volta negli anni ’50 e ’60, oggi si riconosce che l’erotomania è una condizione relativamente rara che ha una relazione con comportamenti di stalking e altri comportamenti offensivi (Kelly, 2018).
La teoria triangolare di Sternberg (2007) sostiene che l’amore può essere compreso in termini di componenti: 1) ‘l’intimità’ comprende sentimenti di condivisione, vicinanza, legame e connessione, 2) la ‘passione’ comprende forme di eccitazione, attrazione fisica e sessualità, infine 3) ‘l’impegno’ comprende, nel breve termine, la scelta di una persona per cui si prova amore, a lungo termine invece riguarda l’impegno nel mantenimento della relazione amorosa attraverso scelte di tipo istituzionale (ad esempio i figli, il matrimonio). I due aspetti dell’impegno non necessariamente si susseguono, in quanto è possibile impegnarsi anche senza una relazione a lungo termine (Sternberg, 1986).
Kelly (2018) propone una revisione della letteratura per comprendere meglio il delirio erotomanico e i possibili tratti associati: da numerosi studi emerge come il concetto odierno di amore è dipendente non solo da fattori culturali, ma soprattutto sociali e politici (Kelly, 2018). Tali fattori darebbero forma anche all’erotomania che spesso si verifica lungo un gradiente sociale reale o percepito, dove le identità sociali e le dinamiche di potere svolgono un ruolo chiave nel generare questa forma di delirio.
Bortolotti (2015) spiegò come alcuni deliri servano a disinnescare le emozioni negative e a proteggere una persona con un’autostima bassa. Lloyd (2017) evidenziò come molte persone si vergognino, si sentano sole e difettose dopo una relazione romantica insoddisfacente: in tali circostanze, l’illusione di essere amati da qualcuno e/o da lontano può compensare i sentimenti di vergogna (Kelly, 2018). Quando si parla di erotomania, questa compensazione viene vista come un’illusione, non come una semplice fantasia o un desiderio: Kraepelin definì l’erotomania come un compenso per le delusioni della vita (Kelly, 2018). Il delirio erotomanico è prevalente nella popolazione femminile e solitamente è diretto verso uomini con posizioni sociali maggiormente elevate, al contempo gli uomini con tale disturbo predominano nei campioni forensi (Kelly, 2018). Dalla revisione della letteratura emerge come costrutti psicologici – vergogna, bassa autostima, fallimento – siano rilevanti anche per i casi di erotomania e non solo per caratteristiche di personalità individuali come il narcisismo. In termini psicologici, alcuni casi di erotomania sono sostenuti da una combinazione tra desiderio, delusione, vergogna e narcisismo in contesti sociali specifici: si ipotizza che esistano differenti gradi di erotomania, più o meno evidenti (Kelly, 2018). Forme minori di delirante esagerazione esistono anche in alcune relazioni stabili, con il fine di mantenere intatto il rapporto affettivo o per conferire vantaggi sociali specifici alle parti coinvolte.In conclusione, i casi di erotomania diagnosticati necessitano di un trattamento attivo per ridurre i rischi psicopatologici e la sofferenza del soggetto, in quanto si ipotizzano manifestazioni erotomaniche all’interno delle relazioni più di quanto non si sia immaginato.