expand_lessAPRI WIDGET

Studenti con DSA. Programmazione e didattica inclusiva evidence based – Report dall’evento

In Italia si stima che circa il 3-5% degli studenti abbia un DSA. Quali sforzi sono stati fatti fino ad ora per rendere la didattica realmente inclusiva?

Di Valentina Davi

Pubblicato il 26 Gen. 2021

Report dell’evento online Studenti con DSA. Programmazione e didattica inclusiva evidence based organizzato da Erickson in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia.

 

In Italia si stima che circa il 3-5% degli studenti sia affetto da DSA, se non addirittura una percentuale superiore al 5%. Quali sforzi sono stati fatti fino ad ora per aggiornare i metodi di insegnamento nelle scuole così da rendere la didattica realmente inclusiva? E quale impatto sta avendo in questo periodo la didattica a distanza (DAD) sull’apprendimento degli studenti con DSA? Questi sono alcuni dei temi affrontati durante l’evento STUDENTI CON DSA organizzato da Erickson in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia il 12 dicembre 2020. Una giornata ricca di spunti di riflessione e consigli utili per chiunque si occupi di scuola e apprendimento: dagli insegnanti agli educatori, dai tutor agli psicologi.

Il primo intervento, a cura di Flavio Fogarolo, ripercorre il dedalo di leggi, decreti legislativi, circolari e normative inerenti il diritto dello studente a una didattica personalizzata. Se con il DPR 275/1999, che disciplinava l’autonomia scolastica, si sanciva la possibilità per le scuole di attivare percorsi didattici individualizzati, con i successivi provvedimenti si è arrivati a tutelare gli studenti con certificazione DSA o disabilità, trascurando di fatto tutti quelli con bisogni educativi speciali (BES) e non. Un passo indietro rispetto a quanto affermato più di vent’anni fa dal DPR 275/1999, che riconosceva invece a tutti gli studenti la possibilità di un percorso di apprendimento personalizzato: una scuola a misura del singolo alunno, il quale dovrebbe essere protagonista del proprio apprendimento; una scuola che non dovrebbe porsi come obiettivo principale di valutare le conoscenze, ma far sì che tutti gli studenti imparino a imparare.

Inoltre la scuola non è mero studio, è anche motivazione, emotività e relazioni sociali, tutti aspetti che non possono e non devono essere ignorati. Di fronte a studenti con difficoltà nell’apprendimento il successo formativo vero è rappresentato dal raggiungimento dell’autonomia nello studio e passa per la realizzazione di una didattica realmente inclusiva e che tenga conto degli aspetti sopra citati. A tal proposito, davvero molto interessante l’intervento del docente Filippo Barbera, che ha raccontato la sua esperienza quotidiana a scuola, i metodi di insegnamento adottati e il costante lavoro svolto per promuovere un metodo di studio efficace, ricordandoci che “la didattica adatta per DSA è funzionale a tutti gli studenti della classe”. Quindi perché non adottarla di prassi?

Diventa pertanto fondamentale elaborare strategie differenti per facilitare l’accesso alla comprensione di bambini/e e ragazzi/e. Ciò significa, specifica l’insegnante Daniela Di Donato, adattare i materiali di apprendimento in base ai diversi livelli di difficoltà e a seconda degli interessi di chi si ha di fronte, utilizzando in aggiunta strumenti e tecnologie innovative (come, per esempio, gli educational role-playing game tipo Classcraft).

Anche la valutazione dell’apprendimento non può restare ancorata a una visione della didattica ormai sorpassata, ma da cui in Italia ancora si fatica ad affrancarsi; se ne discute con Luciana Ventriglia, il cui intervento evidenzia come, oggi più che mai, un approccio all’insegnamento così datato mostri tutti i suoi limiti proprio nella DAD: tra ragazzi costretti a sostenere interrogazioni da bendati in stile Guantanamo, compiti in classe sotto l’occhio vigile del Grande Fratello (3 webcam attive: una a inquadrare la parete di fronte, una la mano che scrive e una il volto), verifiche fortemente ansiogene a tempo da svolgere in velocità (deleterie per chi ha un DSA), alcuni docenti sembrano preoccuparsi soprattutto di evitare scopiazzature e di valutare i contenuti appresi. Sarebbe invece più opportuno valutare le competenze acquisite dagli alunni, anziché le conoscenze, e puntare maggiormente sugli ambienti di apprendimento per superare l’apprendimento meccanico, ripetitivo e mnemonico a favore della vera comprensione, dell’utilizzo e della produzione di conoscenza.

Sicuramente la pandemia e i conseguenti lockdown stanno costringendo la scuola a ripensare alle modalità di insegnamento adottate, laddove alla didattica in presenza va ora a integrarsi (non a sostituirsi!) la didattica a distanza. Questa potrebbe davvero essere l’occasione per una vera e propria rivoluzione didattica all’insegna della promozione dell’equità formativa e della inclusività. Le istituzioni e gli insegnanti saranno in grado di raccogliere la sfida?

 

Programma evento

Sessione plenaria – Dalle 10.00 alle 13.00

  • 10.00-10.15: Apertura e coordinamento della sessione – Francesco Zambotti (Erickson, Trento)
  • 10.15-10.45: Quadro normativo e PDP – Flavio Fogarolo (Formatore, Associazione Lettura Agevolata onlus, Vicenza)
  • 10.45-11.15: Suggerimenti e strategie didattiche da un insegnante con DSA per studenti con DSA – Filippo Barbera (Istituto Comprensivo Vicenza N.8)
  • 11.15-11.30: Pausa
  • 11.30-12.00: Facilitare l’accesso alla comprensione: adattare i materiali di apprendimento – Daniela Di Donato (Docente specializzata in didattica inclusiva, formatrice scuola AID)
  • 12.00-12.30: Dalla valutazione formativa alla valutazione autentica – Luciana Ventriglia (Formatrice scuola AID, Associazione Italiana Dislessia)
  • 12.30-13.00: Spazio domande partecipanti

Tavola rotonda a cura dell’Associazione Italiana Dislessia – Dalle 14.30 alle 16.30

  • Didattica inclusiva per una scuola accessibile a tutti – A cura di Paolino Gianturco (Dirigente scolastico e membro scuola del Consiglio Direttivo AID), Maria Rita Salvi (Dirigente scolastico e membro del comitato tecnico scientifico di AID), Cristina Fabbri (Docente e formatrice scuola AID) e Maria Enrica Bianchi (Docente e formatrice scuola AID)

Plenaria finale – Dalle 16.45 alle 17.00

  • Conclusioni: Francesco Zambotti (Erickson, Trento)
Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Valentina Davi
Valentina Davi

Coordinatrice di redazione di State of Mind

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Psicologia scolastica - Report del convegno regionale AIRIPA 2020
Il contributo della ricerca e della clinica in tema di BES e DSA. Lavori in corso… – Report dal Convegno Regionale AIRIPA Puglia – Basilicata 2020

Nel convegno AIRIPA Puglia-Basilicata 2020 è stato approfondito il tema della psicologia scolastica parentendo dai risultati di una recente indagine

ARTICOLI CORRELATI
Che cos’è una revisione sistematica. Il metodo PRISMA

Cosa sono le revisioni sistematiche e perché sono importanti per la ricerca scientifica e per la nostra società

La WISC-V arriva in Italia

24 novembre 2023, Firenze: l'evento alla scoperta della 5ª edizione italiana della Wechsler Intelligence Scale for Children

WordPress Ads
cancel