La musica è nota per aumentare il benessere, ridurre lo stress e distrarre i pazienti da sintomi sgradevoli esercitando effetti fisiologici diretti sul sistema nervoso autonomo. Quali effetti ha sulle donne in gravidanza?
La ricerca negli ultimi trent’anni ha stabilito che le donne che soffrono di stress e ansia durante la gravidanza sono a rischio di parto prematuro e aborto spontaneo (Lobel et al., 2008; Douglas, 2010). I bambini nati prematuramente con peso molto basso alla nascita possono essere più a rischio di soffrire di problemi di salute a lungo termine come disturbi dello sviluppo neurologico (Soleimani et al., 2014) e depressione (Räikkönen et al., 2008).
La musica è nota per aumentare il benessere, ridurre lo stress e distrarre i pazienti da sintomi sgradevoli esercitando effetti fisiologici diretti sul sistema nervoso autonomo (Kemper & Danhauer, 2005).
La musicoterapia è stata già utilizzata nella cura delle donne incinte, ma solo pochi studi hanno indagato se la musicoterapia allevi lo stress e l’ansia legati alla gravidanza (Kaufmann, 2014).
La musicoterapia può contenere musica dal vivo o registrata e alcuni studi hanno confrontato gli effetti di queste variazioni su pazienti ricoverati (Arnon et al., 2006). Secondo questi studi, l’effetto terapeutico della musica dal vivo sarebbe più efficace e benefico per il paziente. Tuttavia, gli effetti della musica dal vivo sull’Heart Rate Variability (HRV) – la variazione dell’intervallo del tempo inter-battito che può essere usato come misurazione del sistema nervoso autonomo (Thayer et al., 2012) – lo stress e l’ansia tra le donne incinte ricoverate non sono stati ancora studiati.
Uno studio recente (Teckenberg-Jansson et al., 2019) ha indagato gli effetti della musicoterapia dal vivo sull’HRV, lo stress e l’ansia tra le donne ricoverate con gravidanze ad alto rischio. Un totale di 102 donne ospedalizzate in un reparto prenatale a causa di complicazioni legate alla gravidanza hanno partecipato allo studio controllato randomizzato.
Le partecipanti sono state assegnate in modo casuale a un gruppo di musicoterapia (N = 52) o a un gruppo di controllo (N = 50). Le donne del gruppo di musicoterapia hanno ricevuto musicoterapia dal vivo per tre giorni consecutivi, in sessioni di mezz’ora. Le partecipanti appartenenti al gruppo di controllo sono state istruite a riposare per periodi di tempo altrettanto lunghi.
I livelli di stress e ansia sperimentati sono stati misurati con l’indice HRV, la Perceived Stress Scale (PSS; Cohen et al., 1983) e la State Scale of the State-Trait Anxiety Inventory (S-STAI; Spielberger, 1985). Le partecipanti hanno compilato i questionari prima e dopo l’intervento.
Dai risultati si è riscontrato che la misura SD2 dell’HRV è aumentata significativamente di più nel gruppo di musicoterapia che nel gruppo di controllo durante le sessioni di terapia (indicando un livello minore di stress). Inoltre, la misura HRV a bassa frequenza (LF) è diminuita durante il periodo di terapia di tre giorni. Lo stress auto-dichiarato nella PSS non ha subito modificazioni significative dopo l’intervento. Per le donne con alta ansia iniziale auto-dichiarata in entrambi i gruppi, la loro ansia è stata significativamente ridotta durante il periodo di tre giorni.Per concludere si può affermare che, al di là dei parziali benefici clinici mostrati in questo studio iniziale, la musicoterapia ricettiva non richiede attività fisica o molta energia mentale da parte del paziente, quindi si presume non sia difficile da implementare anche nelle situazioni difficili che le donne incinte potrebbero affrontare. La musicoterapia potrebbe inoltre essere utilizzata anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero, ambulatorialmente o a casa.