Nelle relazioni consensualmente non monogame (CNM) esiste un accordo aperto sul fatto che uno, entrambi o tutti gli individui coinvolti possano avere anche altri partner sessuali e/o romantici. C’è spazio per la gelosia nel poliamore?
Il termine poliamore viene utilizzato per descrivere una forma di non-monogamia etica o consensuale (Anapol, 1997; Easton & Liszt, 1997) che prevede la possibilità di avere contemporaneamente più di una relazione intima, sessuale o sentimentale (Haritaworn, Lin & Klesse, 2006) con il consenso di tutti i partner attuali e potenziali (Sheff, 2005; Borys, 2006). Da questa descrizione, in accordo con Anapol (2010), il poliamore appare come un orientamento relazionale per il fatto che designa una specifica modalità di costruire una relazione. Nelle relazioni consensualmente non monogame (CNM) esiste un accordo aperto sul fatto che uno, entrambi o tutti gli individui coinvolti in una relazione romantica possano avere anche altri partner sessuali e / o romantici. La ricerca sulla non monogamia consensuale è cresciuta di recente, ma ha appena iniziato a determinare in che modo possono variare le relazioni tra i partner in accordi consensualmente non monogami.
Sebbene il termine poliamore indichi il permesso di impegnarsi in relazioni sessuali o romantiche con più di un partner, la natura di queste relazioni e il modo in cui gli individui si avvicinano possono variare da una persona che si relaziona con più persone, ai membri di una coppia che si relazionano con un terzo, a due coppie in una relazione reciproca, a reti di persone coinvolte tra loro in varie configurazioni (Sheff, 2013; Pines & Aronson, 1981). Il poliamore comprende molti stili diversi di coinvolgimento intimo, tuttavia, la maggior parte degli individui identificati come poliamorosi riferisce di avere due partner (Wosick-Correa, 2010) e una delle configurazioni di relazioni poliamorose più comunemente discusse è caratterizzata da una distinzione tra relazioni primarie e secondarie (Veaux, 2016; Veaux, Hardy & Gill, 2014). In questa configurazione, esiste una relazione primaria tra due partner che in genere condividono una famiglia (vivono insieme) e le finanze, che sono sposati (se il matrimonio è desiderato) e/o che hanno o stanno crescendo figli (se i bambini sono desiderati) (Klesse, 2006). Una relazione secondaria è spesso costituita da partner che vivono in famiglie separate e non condividono le finanze (Klesse, 2006). In generale, ai partner secondari viene concesso relativamente meno tempo, energia e priorità nella vita di una persona rispetto ai partner primari. È importante sottolineare che non tutti i soggetti poliamorosi hanno relazioni primarie con altri partner secondari e alcuni rifiutano categoricamente le distinzioni gerarchiche implicate nelle relazioni primarie-secondarie (Sheff, 2013).
Una domanda comune che gli individui poliamorosi ricevono da coetanei monogami riguardo la loro identità e le loro relazioni è: “Non sei geloso?” (Deri, 2015). In risposta al concetto negativo della gelosia perpetuata dalla cultura monogama (Ritchie & Barker, 2006), le comunità poliamorose sviluppano risposte e insegnano ai loro membri come affrontare la gelosia all’interno delle loro relazioni (Wolfe, 2003). La comunità poliamorosa insegna strategie di gestione relazionale prosociale (Conley & Moors, 2014) e il modo in cui gli individui poliamorosi concettualizzano e comunicano la gelosia può anche rivelare metodi produttivi per gestire sentimenti di gelosia in contesti relazionali.
La gelosia è un’emozione, spesso ritenuta negativa, che un individuo prova quando percepisce che la propria relazione amorosa è minacciata da altri individui (VadenBos, 2007; D’Urso, 2013). La gelosia è un costrutto complesso che comprende molteplici vissuti emotivi, pensieri, valutazioni, manifestazioni psicologiche e comportamentali (Zammuner & Zorzi, 2012). La gelosia è un’emozione composta da più emozioni primarie come paura, tristezza e rabbia, ma è costituita anche da molti altri vissuti emotivi come vergogna, insicurezza, ansia per la perdita, umiliazione, odio per il rivale (Zammuner & Fischer, 1995). Una ricerca sulle emozioni primarie della gelosia afferma che la paura derivi dall’incertezza, la tristezza dalla perdita dei benefici della relazione e dalla diminuzione dell’autostima, mentre la rabbia sia causata principalmente dalla perdita del possesso e dalle eventuali bugie ed inganni (Mathes, Adams & Davies, 1985). I pensieri che accompagnano i vissuti della gelosia possono essere ruminazioni generate dal dubbio e dal sospetto oppure dall’autocommiserazione (D’Urso, 2013). Pfeiffer e Wong (1989) hanno suddiviso la gelosia in tre componenti: la gelosia cognitiva che si riferisce ai dubbi ed ai sospetti di una possibile infedeltà del partner; la gelosia emotiva che comprende sentimenti che suscitano le situazioni in cui il partner mette in atto comportamenti che potrebbero minacciare la relazione; la gelosia comportamentale che include le reazioni ad una possibile infedeltà del partner.
In un’interessante ricerca qualitativa, Rubinsky (2018) ha indagato le strategie che gli individui poliamorosi utilizzano nella gestione della gelosia. Le comunità poliamorose definiscono coerentemente la comunicazione aperta e onesta non solo come una pratica comune di base (Barker, 2005), ma la situano al centro dell’identità poliamorosa (Wosick-Correa, 2010). Un fenomeno comunicativo particolarmente rilevante per gli individui poliamorosi è la gelosia. La gelosia è importante da studiare perché l’esperienza emotiva e l’espressione comunicativa della gelosia romantica incidono sulla qualità relazionale. All’interno delle relazioni eterosessuali e gay e lesbiche monogame, la gelosia cognitiva ed emotiva sono associate negativamente alla qualità relazionale. Poiché le relazioni poliamorose enfatizzano la comunicazione (Barker, 2005), il modo in cui gli individui poliamorosi esprimono gelosia può influenzare positivamente o negativamente le loro relazioni. Nelle relazioni romantiche, la gelosia è una minaccia percepita all’esclusiva natura romantica della relazione (Bringle & Boebinger, 1990). Per gli individui poliamorosi, in cui la natura della loro relazione è spesso non esclusiva e l’altra terza parte può o meno costituire una minaccia, potrebbero essere necessarie ulteriori ricerche per comprendere la loro concettualizzazione della gelosia romantica. In particolare, per le persone poliamorose, potrebbe essere necessario contestualizzare il concetto della gelosia romantica attraverso la comprensione della compersione. La compersione, un termine che è emerso nella comunità poliamorosa per descrivere i sentimenti positivi a seguito della felicità di un partner derivata da un altro partner, può influire sul grado in cui gli individui poliamorosi provano la sensazione di ansia tipicamente associata alla gelosia (Wolfe, 2003). Gli individui poliamorosi sperimentano la gelosia in modalità che possono essere diverse dagli individui monogami e gestiscono sfide diverse nel concettualizzare e comunicare la gelosia ai loro partner. Aumer e colleghi (2014) sostengono che gli obiettivi relazionali possono essere importanti nel dare un senso ad emozioni come la gelosia che avranno un impatto positivo o negativo su una relazione. L’intimità e la fedeltà influiscono anche sul modo in cui gli individui comprendono la gelosia e possono operare in modo diverso nelle relazioni poliamorose.Wosick-Correa (2010) sostiene che la fedeltà genuina, una certa forma di impegno tra le persone che si identificano come poliamorose, potrebbe caratterizzare il modo in cui gli individui poliamorosi esprimono bisogni e confini. Rispetto agli uomini e alle donne monoamorosi, gli individui poliamorosi sembrano mostrare livelli di intimità maggiori (Morrison, Beaulieu, Brockman & Beaglaoich, 2013).
In particolare, Conley and Moors (2014) affrontano il ruolo della comunicazione nel poliamore, la natura della negoziazione del soddisfacimento dei bisogni e l’aumento del capitale sociale. Il loro studio dimostra che le persone con più partner sessuali consensuali potrebbero anche aver bisogno di gestire in modo discorsivo l’esperienza emotiva della gelosia in modi che considerano costruttivi per le loro relazioni. La letteratura sulla gelosia, la compersione e l’intimità poliamorosa identifica la gelosia come un’esperienza emotiva potenzialmente carica di identità che può esistere in una tensione con l’ideale della compersione. La gelosia è quindi presentata come difficile e stimolante, ma gestibile (Deri, 2015), tuttavia è ancora da esplorare la modalità con la quale la comunità poliamorosa concettualizza la gelosia. L’obiettivo finale non deve essere quello di cambiare il comportamento del proprio partner, ma di sentirsi validati così da poter ottenere supporto nella sua gestione, attraverso una probabile rinegoziazione dei confini relazionali in base ai bisogni espressi. Infatti, la comunicazione al partner della propria gelosia correla positivamente con la soddisfazione relazionale anche nelle relazioni monogame (Guerrero et al., 1995).