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Stanislas Dehaene e il potere speciale del cervello: imparare – Recensione

"Imparare" non è solo una celebrazione dell'eccezionalità del nostro cervello, ma anche una bussola per comprendere i processi di apprendimento.

Di Giorgia Di Franco

Pubblicato il 25 Mag. 2020

Stanislas Dehaene, nel libro Imparare: il talento del cervello, la sfida delle macchine, individua nella capacità di imparare ciò che rende speciale il cervello dell’uomo. Come funzionano i processi di apprendimento? Sono davvero così semplici?

 

Prima che intraprendessi il mio percorso universitario, la parola imparare era meramente legato al contesto scolastico ravvivando ricordi di pomeriggi noiosi sui libri pieni di nozioni. In seguito, per me il significato dell’apprendimento si è arricchito di un particolare fascino e, ad oggi, è un termine legato alla quotidianità, in quanto giorno per giorno il nostro cervello in interazione con l’ambiente modella e rimodella i suoi circuiti neuronali ottimizzando le informazioni, catalogandole, eliminandole e permettendoci di affrontare in maniera sempre più efficiente le nostre giornate.

Ma è davvero così semplice il processo di apprendimento? Funziona solo per mezzo dello “studio”?

E’ bello poter pensare a quanti progressi e benefici il nostro cervello ci ha portato fino ad oggi. Ma cos’è che rende il cervello così speciale?

Per Stanislas Dehaene, la specialità del nostro cervello è imparare, una capacità apparentemente semplice e automatica:

Se si dovesse riassumere con una sola parola il talento unico della nostra specie, sceglierei il verbo “imparare”. Più che Homo sapiens, noi siamo Homo docens – visto che la maggior parte di ciò che sappiamo del mondo non ci è dato: lo abbiamo appreso dal nostro ambiente naturale e sociale.

Stanislas Dehaene è un neuroscienziato cognitivo e autore di Imparare. Il talento del cervello, la sfida delle macchine edito da Raffaello Cortina (2019). Nel suo libro affronta la tematica dell’apprendimento che sempre più vede come protagonista la capacità dell’intelligenza artificiale di competere con la capacità umana. Ma il quesito di base è: l’intelligenza artificiale riuscirà mai ad eguagliare le nostre capacità?

Di certo, l’autore non ci darà una risposta in merito, ma fornirà tante nozioni e darà tanti input per poter riflettere, immaginare e creare l’idea di quello che potrà succedere con i dispositivi dotati di intelligenza artificiale e proverà a convincervi di fare il tifo insieme a lui per le meravigliose ed essenziali capacità che l’evoluzione ci ha fornito e di cui possiamo andare fieri.

Stanislas Dehaene con il suo libro offre, inoltre, un viaggio neuroscientifico dove ci permette di conoscere quali sono gli strumenti di cui è dotato il cervello alla nascita, come questi “utensili mentali” si organizzeranno e si modificheranno nell’interazione con l’ambiente:

Tutti i bambini vengono al mondo muniti di una ricca conoscenza, un insieme di ipotesi universali. I loro circuiti cerebrali sono ben organizzati, cosa che assicura di avere forti intuizioni in ogni sorta di dominio: oggetti, persone, tempo, spazio, numeri… Le loro abilità statistiche sono notevoli ed è proprio come degli scienziati in erba che selezionano i migliori modelli del mondo.

Ancora, l’autore non si limita a delle semplici presentazioni di fatti neuroscientifici ma ci pone davanti alla questione dell’istruzione. Fin da quando l’uomo ha creato questo sistema educativo i vantaggi che ne ha tratto sono stati innumerevoli, non perché questo significasse scalare i livelli sociali o per permettere una vita benestante, ma potesse permettere, invece, una costante pratica, affinamento, moltiplicazione delle competenze iniziali e, non solo, anche quello che l’autore introduce come riciclaggio neurale.

Per usare le parole di Stanislas Dehaene quest’ultimo è termine basato sull’unione di due idee

che evocano ciò che questo processo provoca nel nostro cervello: la riconversione a una nuova attività e il riutilizzo di un materiale dotato di qualità proprie.

Con questo concetto l’autore riesce a rappresentare la magnificenza del nostro organo più importante:

 riciclare un circuito cerebrale vuol dire riorientare una parte della sua funzione, in poco tempo e semplicemente grazie all’apprendimento, senza modifiche genetiche.

Questo viaggio è una panoramica sulle sensazionali capacità di apprendimento dell’essere umano che l’autore riesce a mettere alla luce avvalendosi di riferimenti storici, evolutivi, scientifici e ricerche che egli stesso ha potuto condurre per sfamare la sua passione verso lo studio della mente umana.

Il libro di Stanislas Dehaene non è solo una mera celebrazione di quanto fantastico possa essere il nostro cervello, ma è anche una bussola per tutte quelle persone che vogliano comprendere quali sono i processi che possono facilitare l’apprendimento come, ad esempio, il consolidamento e il ruolo del sonno.

Infine, l’autore, dimostrandosi ancora una volta innovativo, offre diverse “dritte neuroscientifiche” sull’apprendimento al fine di sensibilizzare e supportare tutte quelle persone che rivestono un ruolo importante per i bambini come insegnanti e genitori, a volte sprovvisti di utili strumenti.

Scegliere la lettura di questo libro significa viaggiare per tornare più consapevoli di se stessi e migliorare il nostro approccio nell’interazione con il mondo che ci circonda. Leggere il libro di Stanislas Dehaene significa poter dire a se stessi “posso essere veramente formidabile!”.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Dehaene, S. (2019) Imparare: il talento del cervello la sfida delle macchine. Raffaello Cortina Editore
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