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dCBT: la digital cognitive behavioural therapy nel trattamento dell’insonnia – Psicologia Digitale

Il corrispettivo digitale della CBT, ossia la Digital Cognitive Behavioural Therapy (dCBT) è risultata efficace nel trattamento dell'insonnia

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 30 Apr. 2020

Aggiornato il 11 Nov. 2020 14:24

La CBT, riconosciuta come terapia d’elezione per i disturbi del sonno, ha il suo corrispettivo digitale: la Digital Cognitive Behavioural Therapy (dCBT). 

PSICOLOGIA DIGITALE – (Nr. 9) dCBT: la digital cognitive behavioural therapy nel trattamento dell’insonnia

 

Tipologie di Digital Cognitive Behavioural Therapy

In letteratura è possibile trovare diversi modi per riferirsi alla CBT via web o mobile: Internet CBT (iCBT), CBT computerizzata (cCBT), CBT elettronica (eCBT) o CBT online (oCBT); il termine più utilizzato nelle pubblicazioni più recenti è digital CBT, termine che include i precedenti e fa riferimento a tutte le nuove tecnologie.

Luik e colleghi (2017) descrivono i tre tipi di Digital Cognitive Behavioural Therapy (dCBT) che differiscono per tempo speso dal clinico, livello di automatizzazione, costi e scalabilità, quindi la possibilità di un uso estensivo. Nella dCBT come supporto, la tecnologia è uno degli strumenti attraverso cui il clinico fornisce la terapia o parti di essa, come app per monitorare i sintomi o proporre esercizi, diari del sonno ecc. Abbiamo poi la dCBT guidata in cui al paziente vengono forniti programmi preimpostati con diverse modalità e sessioni che vengono supervisionati a distanza dal clinico, il quale ha un livello di coinvolgimento limitato poiché una parte del processo terapeutico viene automatizzata. Infine, la dCBT completamente automatizzata che non prevede alcuna forma di supporto da parte del clinico ma solo programmi e contenuti preimpostati, come testi interattivi con video o chatbot con terapeuti virtuali (per vedere un esempio: www.sleepio.com).

La dCBT: effetti e adesione al trattamento

Miglioramenti nelle prestazioni cognitive, nella sintomatologia di altre condizioni pregresse, diminuita assunzione di farmaci, aumento di tempo totale e qualità del sonno: la dCBT per l’insonnia ha dato prova di efficacia nel medio e lungo termine (Luik et al., 2017; 2019; Zachariae et al., 2016). van der Zweerde e colleghi (2019) evidenziano alcuni fattori che mediano l’adozione e l’efficacia del trattamento online, prima di tutto: le caratteristiche del singolo. La Digital Cognitive Behavioural Therapy non è adatta a tutti per svariati motivi: è necessario ci sia una forte motivazione personale e autodisciplina; alcuni pazienti possono non sentirsi a proprio agio e preferire un setting e un trattamento ‘classici’, in studio. Ancora, molti sollevano dubbi circa i dati condivisi e la privacy, dato che è necessario inserire dati personali e sensibili. Vanno considerati poi i casi in cui si ha la presenza di un quadro diagnostico complesso che richiede necessariamente un supporto face-to-face.

Il fattore U: uomo vs macchina

Quanto è centrale il coinvolgimento del clinico? Alcuni studi confrontano gli esiti del trattamento faccia a faccia con quello digitale (Luik et al., 2017; 2019) mostrando, come intuibile, che essere seguiti da un terapeuta ha un effetto maggiore su aderenza ed esito del trattamento anche quando il supporto avviene solo via mail, chat, forum. La presenza del clinico è indubbiamente un fattore fondamentale, ma va considerato che la maggior parte dei programmi dCBT finora utilizzati non sfrutta appieno le possibilità che le soluzioni digitali possono offrire, per cui a fare la differenza potrebbe non essere il supporto umano di per sé quanto flessibilità e facilità di utilizzo dello strumento.

Le sfide future

La digitalizzazione delle terapie le rende più economiche, disponibili 24/7 ovunque e per chiunque, personalizzabili: tipologia di trattamento, intensità, durata, promemoria e strumenti di monitoraggio delle attività, tutto viene pianificato su misura.

Tra le sfide future abbiamo la raccolta di ulteriori evidenze scientifiche e una espansione dell’utilizzo: rimane tanto da fare perché questi strumenti siano compresi e promossi dagli operatori sanitari e siano diffusi standard globali di controllo qualità.

La CBT saprà adattarsi e svilupparsi stando al passo con l’innovazione digitale, mettendo insieme tecnologia, creatività, ricerca e competenza clinica.


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