Lo studio di Kim e collaboratori (2019) si è posto l’obiettivo di indagare, tramite un campione di studenti liceali sessualmente attivi, il ruolo di mediazione della depressione su quattro tipi di vittimizzazione (bullismo scolastico, cyber bullismo e violenza fisica e sessuale di potenziali partner) e comportamenti sessuali a rischio.
Uno studio di Kann e colleghi (2014), che prendeva in esame i comportamenti sessuali a rischio dei giovani, ha sottolineato che negli Stati Uniti circa un terzo degli studenti liceali riferiva di aver avuto rapporti sessuali negli ultimi 3 mesi e, di questi, il 43% senza preservativo, il 21% sotto l’effetto di droghe o alcolici e il 14% senza alcun tipo di contraccettivo. Questo genere di comportamenti sessuali, possono aumentare il rischio di sviluppare malattie sessualmente trasmissibili (STDs) e di andare in contro a gravidanze indesiderate.
Alcuni studi hanno messo in luce possibili correlazioni tra la vittimizzazione tra pari, la depressione e comportamenti sessuali a rischio tra i giovani liceali. Per ‘vittimizzazione tra pari’ (in inglese peer victimization), si fa riferimento a tutti quei comportamenti aggressivi che un individuo subisce a opera dei propri pari, che possono essere compagni di classe, membri del gruppo di amici, vicini di casa coetanei e così via (Eaton et al., 2007). Gli studenti del liceo, sia maschi che femmine, vittime di bullismo, hanno più probabilità rispetto agli altri di assumere condotte sessuali rischiose (Hertz et al., 2015). Numerosi studi hanno anche dimostrato la correlazione tra essere vittima di bullismo e lo sviluppo di sintomi depressivi già in giovane età (es. Klomek et al., 2013).
Nonostante l’ampio corpo di ricerche presenti sull’associazione tra vittimizzazione, depressione e comportamenti sessuali a rischio, vi sono ancora parecchi dati che non sono stati presi in considerazione come, per esempio, le modalità in cui i diversi tipi di vittimizzazione (cyber bullismo, molestie sessuali, ecc.) causino depressione; oppure, come i sintomi depressivi svolgano il ruolo di mediatori tra vittimizzazione e comportamenti sessuali a rischio.
Il presente studio (Kim et al., 2019) si è posto l’obiettivo di indagare, tramite un campione di 15,624 studenti liceali sessualmente attivi reclutati in 180 scuole, il ruolo di mediazione della depressione su quattro tipi di vittimizzazione (bullismo scolastico, cyber bullismo, violenza fisica e violenza sessuale di potenziali partner) e comportamenti sessuali a rischio.
Sono state utilizzate misure self-report per indagare i comportamenti sessuali (utilizzo del preservativo, utilizzo di droghe o alcolici, numero di partner sessuali, ecc.), i differenti tipi di vittimizzazione (bullismo via social network, e-mail, violenza fisica, molestie o violenza sessuale, ecc.) e i sintomi depressivi (es. negli scorsi 12 mesi, ti sei mai sentito così triste o senza speranza tutti i giorni per almeno 2 settimane tanto da interrompere le tue attività quotidiane?).
I risultati dello studio hanno sottolineato che tutte e quattro le variabili di vittimizzazione prese in considerazione hanno predetto positivamente i sintomi depressivi in entrambi i generi. I comportamenti sessuali a rischio erano correlati positivamente con l’aver subito violenza fisica o sessuale da potenziali partner, così come l’aver subito del cyber bullismo prevedeva il mettere in atto tali comportamenti, ma solo per i maschi. I sintomi depressivi si sono dimostrati mediatori di quest’ultima relazione (cyber bullismo e comportamenti sessuali a rischio).
In conclusione, questi risultati mostrano che vi è la possibilità che i maschi adolescenti vittime di bullismo siano più vulnerabili rispetto alle femmine che hanno subito lo stesso tipo di vittimizzazione (Kim et al., 2019).