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Vedo, Ascolto, Parlo…Ti Aiuto (2019) di Antonioli, Carolo, Morosini e Pezzolo – Recensione del libro

"Vedo, Ascolto, Parlo...Ti Aiuto": strumento utile per coloro che desiderano conoscere in profondità la realtà del maltrattamento nell’infanzia.

Di Loredana Paradiso

Pubblicato il 08 Gen. 2020

Vedo, Ascolto, Parlo…Ti Aiuto analizza in modo accurato la fenomenologia del maltrattamento e dell’abuso, prestando attenzione al nostro tempo storico e sociale e tenendo conto del lavoro integrato di più professionisti e delle criticità del percorso di accoglienza del minore.

 

 Vedo, Ascolto, Parlo… Ti Aiuto è un libro  che affronta il tema del maltrattamento e dell’abuso dell’infanzia cercando, sin dall’inizio, di posizionare lo sguardo sui bisogni di ascolto e comprensione dei bambini che vivono queste esperienze e sull’importanza e la necessità, per tutti gli operatori che intervengono nelle diverse situazioni di ascolto, di superare un “atteggiamento, ancora purtroppo diffuso, di disinteresse, silenzio, delega, negazione, fuga”.

Questa posizione è contenuta sin dal  titolo del libro, che ribadisce il concetto ribaltando la metafora delle tre scimmiette “Non vedo, non sento, non parlo” nella dichiarazione “Vedo, ascolto, parlo…(e) Ti aiuto”.

Il libro si apre con la presentazione di Gloria Soavi, presidente del Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’infanzia) che sottolinea l’importanza di una politica nazionale di prevenzione del maltrattamento, richiamando le direttive WHO, e prosegue con l’approfondimento del tema secondo quattro parallele linee direttrici: la prima di analisi e definizione del concetto di maltrattamento e abuso, la seconda di esplorazione delle nuove emergenze di maltrattamento, la terza di descrizione del percorso psico-sociale istituzionale di ascolto e di aiuto del minore e, infine, la quarta di analisi del risvolto giuridico con riferimento alle azioni di denuncia, segnalazione e referto e dell’ascolto protetto su mandato dell’Autorità Giudiziaria.

La prima linea di riflessione si concentra sulla definizione di maltrattamento e sulla complessità della comunicazione approfondendo le diverse tipologie di situazioni dalla rivelazione diretta alla comunicazione indiretta. La rivelazione è considerata il momento attraverso cui il bambino, grazie all’incontro con un operatore che raccoglie la sua storia, può dare voce agli eventi vissuti e iniziare il percorso di cura. Successivamente l’attenzione è posta sulle diverse tipologie di maltrattamento, dalla trascuratezza, al maltrattamento fisico, alla violenza assistita, sino all’esplorazione della definizione di abuso sessuale e dell’analisi del contesto in cui si compie, premessa per la valutazione psicologica e relazionale della vittima e per l’analisi e scelta del percorso terapeutico per la cura del trauma.

La seconda linea di riflessione affronta il tema delle nuove forme ed emergenze della violenza sui minori: dall’abuso in rete, al cyberbullismo, all’analisi dei minori autori di reato, alla violenza nelle migrazioni.

Sul tema dei minori autori di reato, dopo una presentazione teorica delle principali prospettive di analisi in ambito clinico e psico-sociale, si analizza il ruolo e gli atteggiamenti dei genitori di un figlio minorenne abusante: dall’estrema situazione di adesione formale al progetto, agli atteggiamenti di negazione, banalizzazione, ma soprattutto di evitamento delle problematiche familiari passate e presenti. L’attenzione è posta sulla difficoltà di accedere ad una mentalizzazione delle esperienze e dei sentimenti  legati agli eventi agiti dal figlio, con la diretta conseguenza di impedire anche a lui di avvicinarsi.

Sul tema dei minori migranti si descrivono in modo accurato gli aspetti invisibili del maltrattamento: da quelli che non sono  osservati e dichiarati dai mass media, a quelli connaturati con la migrazione stessa, come lo sradicamento, la perdita dell’appartenenza, dell’identità, della propria storia, sino a quelli annunciati ancor prima di iniziare la migrazione, come la violenza sulle donne o tra gli adulti, o nei vari punti di passaggio da un paese all’altro. La descrizione della complessità psicologica, sociale e culturale della migrazione dei minori e dei loro bisogni è accompagnata dalla presentazione di testimonianze che raccontano le drammatiche situazioni vissute nell’attraversamento di paesi, di deserti e di mari.

La terza linea di riflessione si concentra sul percorso istituzionale della presa in carico ribadendo l’importanza di un modello integrato e multidisciplinare di lavoro tra gli operatori: dalla terapia neuro-psicomotoria (quando manca la parola), all’intervento educativo e di prevenzione, sino ad un’interessante approfondimento sul tema del maltrattamento istituzionale, in cui vengono analizzate le problematiche amministrative-burocratiche che intervengono a esaltare o esacerbare situazioni già complesse di gestione del caso.

La riflessione che attraversa questo capitolo è centrata sul valore dell’integrazione professionale nel lavoro psico-sociale di prevenzione e cura e sulla necessità di un intervento multidisciplinare nella presa in carico del minore e della famiglia. A questo proposito viene presentata l’esperienza dei Girasoli dell’ Ulss 6 Euganea – Padova, l’équipe specialistica di contrasto al maltrattamento e all’abuso. Il modello proposto è realizzato anche in altre cinque équipe provinciali ed è stato attivato nel 2004 come parte di un progetto della Regione Veneto.

Conclude l’elaborazione un’appendice giuridica che analizza i temi della denuncia, segnalazione e referto nella comunicazione  di un reato perseguibile d’ufficio, analizzando le competenze degli operatori, dei servizi pubblici e degli operatori sanitari liberi- professionisti.

Il libro è accompagnato da alcune schede operative, concepite come una cassetta degli attrezzi, che permettono all’operatore di avere a portata di mano definizioni concettuali e strumenti metodologici nel lavoro psico-sociale: come ascoltare la rivelazione verbale, le tipologie di maltrattamento, la definizione dell’abuso sessuale, riconoscere e definire gli abusi digitali, riconoscere un minore autore di reato, la segnalazione e il percorso istituzionale, un facsimile per la segnalazione al dirigente e alla Procura della Repubblica.

Tra i diversi meriti delle autrici nell’analisi proposta nel libro è d’obbligo sottolineare quello di aver analizzato in modo accurato la fenomenologia del maltrattamento e abuso, prestando attenzione al nostro tempo storico e sociale; di aver valorizzato l’importanza di un approccio integrato di ascolto e presa in carico del minore; di aver sottolineato il valore di un modello di  “condivisione di pensieri e sguardi professionali differenti”  per un lavoro di accoglienza, ascolto, sostegno e cura attento al bambino vittima di maltrattamento; di aver ribadito la necessità di condividere modelli teorici di analisi del fenomeno e strumenti operativi in grado di guidare il lavoro dei diversi professionisti; e, infine, di aver sottolineato le criticità del percorso di accoglienza del minore, senza rinunciare alla descrizione dei processi e progetti per gestirle e superarle.

Ultimo, ma non ultimo, è la scelta dello stile di scrittura delle autrici che, attraverso un linguaggio chiaro ma tecnico-professionale e la presentazione di situazioni e flash reali, ha reso il libro uno strumento utile per tutti coloro che desiderano conoscere con competenza e profondità la realtà del maltrattamento nell’infanzia, in special modo per coloro che incontrano bambini e ragazzi (insegnanti, volontari, animatori, allenatori sportivi, catechisti, sacerdoti…).

Vedo, Ascolto, Parlo…Ti Aiuto  è un bel libro che descrive il delicato percorso della cura e che individua “nell’ascolto il principio dell’aiuto”. Vedo, ascolto, parlo….Ti Aiuto!

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Antonioli, M.E., Carolo, A., Morosini, M.G. e Pezzolo M. (2019). Vedo, Ascolto, Parlo... Ti Aiuto - Come accogliere e comprendere le situazioni di maltrattamento e abuso che vedono coinvolti i minori. Edizioni la Meridiana. Premesse... per il cambiamento sociale.
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