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Le metacredenze disadattive e l’alta sensibilità alla ricompensa rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo di problemi legati all’alcol

Le condotte a rischio legate all’abuso di alcol sono sempre più frequenti e compromettono la salute fisica e mentale dei giovani.

Di Carlotta Olivari

Pubblicato il 21 Ott. 2019

Aggiornato il 27 Nov. 2023 11:40

Uno studio condotto presso la University of South Dakota negli Stati Uniti, ha evidenziato quali fattori rendano più o meno probabile l’abuso di alcolici e le condotte a rischio a esso correlate in giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, individuando nelle metacredenze disadattive e nell’alta sensibilità alla ricompensa dei fattori di rischio (Sistad, Simons&Simons, 2019).

 

L’abuso di alcolici rappresenta una problematica sensibile tra giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 25 anni: negli Stati Uniti, il 16% dei giovani è un bevitore occasionale, il 40% è un bingedrinker e l’11% è alcolista (Substance Abuse and Mental Health Services Administration; SAMHSA, 2015). Anche le condotte a rischio legate all’abuso di alcolici sono più frequenti durante questo periodo della vita, compromettendo non solo la salute fisica e mentale dei giovani, ma anche le sfere di vita sociali e scolastiche. Negli ultimi vent’anni, la prevalenza degli studenti universitari che abusano di alcolici è rimasta pressoché invariata, suggerendo la necessità di nuovi interventi mirati alla diminuzione del problema (Champion, 2012).

Il presente studio, recentemente  pubblicato sulla rivista Addicted Behaviors Reports, si è posto l’obiettivo di esaminare il rapporto tra i fattori che facilitano e quelli che inibiscono l’abuso di alcolici e i problemi da esso derivano: tra i primi troviamo l’alta sensibilità alla punizione (sensivity to punishment – SP) e le metacredenze adattive, tra i secondi l’alta sensibilità alla ricompensa (sensivity to reward – SR)e le metacredenze disadattive (Sistad, Simons&Simons, 2019).

Gli autori si sono ispirati agli aspetti teorici della recise Reinforce Sensitivity Theory (rRST) di Gray e McNaughton (2000) per avere un quadro generale dell’eziologia dei problemi legati all’abuso di alcolici. Secondo questa teoria, esistono tre sistemi comportamentali ed emozionali che moderano le possibili risposte dell’individuo alla SP e alla SR: essi sono il Fight-Flight-Freeze System (FFFS), il Behavioral Activation System (BAS) e il Behavioral Inhibition System (BIS).Alcuni studi condotti sui sistemi della rRST, hanno dimostrato che un’elevata SR, se unita a una bassa SP, aumenta significativamente la probabilità di un individuo di abusare di alcolici e di intraprendere comportamenti a rischio legati all’uso di alcol e individui particolarmente sensibili alla punizione sono inclini all’utilizzo di alcolici solo nel caso in cui sia elevata anche la sensibilità alla ricompensa (Wardell, O’Connor, Read, &Colder, 2011).

Un altro fattore tenuto in considerazione dagli autori dello studio qui riportato, è l’impatto delle metacredenze, ovvero delle credenze che gli individui hanno sui loro stati mentali e sull’abilità di controllarli, sui comportamenti di abuso di alcolici (Sistad, Simons&Simons, 2019). Le metacredenze adattive riguardano la fiducia nella capacità di controllare e calmare la propria preoccupazione, la capacità di scindere tra gli stati interni e i fattori esterni (“provare ansia non significa che io sia realmente in pericolo”), l’autoriflessione e la flessibilità nel problem-solving, mentre le metacredenze disadattive comprendono le credenze metacognitive positive (“focalizzarmi sulla minaccia mi aiuta a fronteggiarla”) e negative (“non sono in grado di controllare i miei pensieri”; Wells & Cartwright-Hatton, 2004). Queste ultime sono legate a una maggior probabilità di abusare di alcolici, sia nel caso in cui questo venga utilizzato per placare sensazioni negative, sia nel caso in cui le credenze positive e negative riguardino direttamente gli effetti degli alcolici (“bere mi aiuta a controllare i miei pensieri”, “anche se ci provo, non riesco a controllare la mia voglia di bere”; Clark et al., 2012).

L’ipotesi dello studio di Sistad e colleghi (2019) è che l’effetto della SR e della SP cambi a seconda della natura e della forza delle metacredenze adattive e maladattive sull’abuso di alcolici. Sono stati reclutati 355 soggetti di età compresa tra i 18 e i 25 anni per indagare le possibili associazioni tra SR, SP e metacredenze: i partecipanti hanno completato il Metacognition Qustionnaire-30 e il Positive Metacognitions and Positive Meta-emotions Questionnaire per indagare la natura delle metacredenze, il Modified Daily Drinking Questionnaire e il Young Adult Alcohol Consequences Questionnaire per analizzare la frequenza dell’utilizzo di alcolici e dei comportamenti rischiosi a esso correlati e, per ottenere una misura della SR e della SP, hanno infine compilato il Reinforcement Sensitivity Theory of Personality Questionnaire.

L’ipotesi di ricerca è stata solo parzialmente confermata: i risultati dei test confermano che il rapporto tra la SP e la SR può predire il consumo e l’abuso di alcolici (nel caso in cui la prima sia inferiore e la seconda superiore) e che l’interazione tra l’incontrollabilità/pericolosità del pensiero (metacredenze negative) e un’elevata SR aumenta la probabilità di mettere in atto condotte a rischio legate all’uso di alcol. Al contrario, i dati non hanno mostrato una capacità significativa di predire i comportamenti d’abuso nel caso in cui tutte e tre le variabili (SR, SP e metacredenze adattive e maladattive) siano messe a confronto (Sistad, Simons&Simons, 2019). In conclusione, il presente studio conferma che l’elevata sensibilità alla risposta sia un ottimo predittore del rapporto con gli alcolici durante la prima età adulta, sia quando associato a una bassa sensibilità alla punizione, sia quando associato a metacredenze negative riguardanti la pericolosità e l’incontrollabilità del pensiero.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Abuse, S. (2015). Mental Health Services Administration. Behavioral health trends in the United States: results from the 2014 national survey on drug use and health. Substance Abuse and Mental Health Services Administration: Rockville, MD, USA.
  • Champion, D. A. (2012). College student alcohol use and abuse: Social norms, health beliefs, and selected socio-demographic variables as explanatory factors. The University of North Carolina at Greensboro.
  • Clark, A., Tran, C., Weiss, A., Caselli, G., Nikčević, A. V., &Spada, M. M. (2012). Personality and alcohol metacognitions as predictors of weekly levels of alcohol use in binge drinking university students. Addictive behaviors, 37(4), 537-540.
  • Gray, J. A., & McNaughton, N. (2000). The neuropsychology of anxiety: Reprise. In Nebraska symposium on motivation (Vol. 43, pp. 61-134). University of Nebraska Press.
  • Sistad, R. E., Simons, R. M., & Simons, J. S. (2019). Sensitivity to reward and punishment and alcohol outcomes: Metacognition as a moderator.  Addictive behaviors reports, 10, 100213.
  • Wardell, J. D., O'Connor, R. M., Read, J. P., & Colder, C. R. (2011). Behavioral approach system moderates the prospective association between the behavioral inhibition system and alcohol outcomes in college students. Journal of studies on alcohol and drugs, 72(6), 1028-1036.
  • Wells, A., & Cartwright-Hatton, S. (2004). A short form of the metacognitions questionnaire: properties of the MCQ-30. Behaviourresearch and therapy, 42(4), 385-396.
 
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