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La versione di Fenoglio (2019): il maresciallo Fenoglio e il racconto delle indagini che hanno segnato la sua vita – Recensione dell’ultimo libro di Gianrico Carofiglio

La versione di Fenoglio, di Gianrico Carofiglio, è un libro che offre spunti interessanti per chi vuole riflettere e capire il funzionamento degli altri.

Di Roberto Lorenzini

Pubblicato il 15 Lug. 2019

Gianrico Carofiglio in La versione di Fenoglio offre una affascinante lettura su come comprendere gli scopi e la condotta degli esseri umani che, per chi svolge il lavoro di terapeuta, apre ad una più ampia riflessione sul ragionamento clinico, la formulazione del caso e la relazione terapeutica.

 

Dopo aver letto l’ultimo romanzo breve di Gianrico CarofiglioLa versione di Fenoglio, mi ero messo di buona lena a ricopiarne lunghi brani per farne slides per le mie lezioni sul ragionamento clinico, la formulazione del caso e la relazione terapeutica. Poi, un po’ per il timore di finire in gattabuia per violazione del diritto d’autore e soprattutto per pigrizia, ho pensato fosse più pratico farne una recensione in modo da sollecitarne la gradevolissima lettura a chi già fa o vuole fare il lavoro di psicoterapeuta, o più in generale capire il funzionamento degli altri esseri umani con cui ha a che fare, quale che sia il sistema motivazionale che guidi l’interazione (che si tratti di curare, guerreggiare, cooperare o sedurre).

La versione di Fenoglio?

Lo spunto narrativo è dato dall’incontro in un centro di fisioterapia tra un giovane intelligente e ansioso di comprendere il senso della vita ed un maresciallo dei carabinieri vicino alla pensione e dunque giunto nel tempo dei bilanci esistenziali. Al di là del confronto sulla filosofia e il senso della vita, che io ho apprezzato particolarmente essendo simile al mio o a quello che mi auspicherei di avere e che dunque è del tutto irrilevante per i lettori di questa recensione (insomma come si dice da noi “chissenefrega” negli ambienti bene e in forma persino più concisa nel linguaggio comune “e sti….”), ciò che rende affascinante la lettura per un terapeuta è la narrazione di come comprendere gli scopi e la condotta degli esseri umani che il maresciallo Fenoglio (alias Carofiglio) consegna al giovane attraverso il racconto di alcune indagini che hanno segnato la sua vita.

Carofiglio, che ricordo essere stato magistrato prima di diventare senatore della repubblica, aveva già mostrato in precedenti libri di cui consiglio vivamente la lettura (Le perfezioni provvisorie, Ragionevoli dubbi, La regola dell’equilibrio) notevole passione e dimestichezza con i temi cari all’epistemologia moderna ed in particolare popperiana.

Il maresciallo Fenoglio nel descrivere le tecniche di indagine mette in guardia contro i più frequenti errori che consistono sostanzialmente nei bias confermazionisti descritti meticolosamente nei loro meccanismi intrapsichici e per ciascuno di essi suggerisce tecniche concrete per non esserne vittime ripercorrendo, meno in teoria e più in pratica, i temi che Kahneman tratta nel suo ultimo bellissimo libro (Pensieri lenti e veloci, ed. Mondadori, Milano 2011).

Nonostante il rapporto tra inquisitore e inquisito, ma anche quello con i testimoni, appaia in prima battuta diverso se non opposto a quello della relazione terapeutica, più collaborativo il maresciallo illustra tutte le tecniche atte a decentrarsi, a mettersi nei panni dell’altro per entrare nel suo modo di ragionare e creare dunque una empatia profonda perché come scriveva De Andrè “se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo” o, per mostrarsi più colti, come già diceva Publio Terenzio Afro “homo sum, humani nihil a me alieno puto” ovvero “nulla di ciò che è umano mi è estraneo”.

Più di quanto non faccia normalmente io, rispetto alle diagnosi categoriali il maresciallo mette in guardia sull’assunzione di schemi preconcetti su come normalmente funzionano le cose che se sembrano darci maggiore prevedibilità ci rendono ciechi alle novità. Il libro La versione di Fenoglio suggerisce come mantenere sempre la mente libera e aperta a nuove ipotesi e come procedere non cercando conferme facili da trovare ma andando a caccia delle scomode ma illuminanti falsificazioni.

La versione di Fenoglio è denso di spunti su come comprendere il modo di ragionare dell’altro decentrandosi da se stessi, dai propri pregiudizi e dagli schemi consolidati e lo si divora in un paio d’ore se non si viene troppo distratti dai pensieri intrusivi circa le bischerate che ci si rende conto leggendo di aver fatto con molti pazienti. Ma questo stesso rendersene conto è nettare prezioso: la prossima volta sbaglieremo in maniera diversa.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Carofiglio, G. (2019). La versione di Fenoglio. Einaudi
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Il terapeuta con il paziente dovrebbe seguire un ragionamento clinico e ricostruire la storia del sintomo che è in conflitto con altri scopi del paziente.

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