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Effetto di un training virtuale su ragazzi con disturbo specifico di apprendimento – Riccione, 2019

Scopo dello studio è stato comprendere se e come l’uso di alcuni videogiochi possa favorire il miglioramento delle abilità scolastiche di bambini DSA

Di Guest

Pubblicato il 20 Giu. 2019

Che cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento? Esiste un trattamento efficace?

Federica Liso, Elisabetta Ballerini, Luisana D’Alessandro e Francesca Tropea
Studi Cognitivi di San Benedetto del Tronto

 

Secondo il DSM – 5, i cosiddetti D.S.A. sono Disturbi Specifici dell’Apprendimento che possono differenziarsi in Dislessia (difficoltà nella lettura), Disortografia (difficoltà nella scrittura) e Discalculia (difficoltà nel sistema del numero e nel calcolo).

Introduzione: i DSA, diffusione e trattamenti d’elezione

Nel periodo di aprile 2018, vi è stata una crescita del numero di alunni con certificazione di D.S.A. a seguito dell’emanazione della legge n°170/2010. La lettura, la scrittura e il calcolo sono funzioni cognitive complesse, articolate in più processi, alcuni dei quali indagati nel corso degli anni, a cui corrisponde l’attività di numerosi circuiti cerebrali. Un intervento intensivo di training può avere un impatto a livello cerebrale e portare una riorganizzazione funzionale del cervello fino ad una sorta di ‘’normalizzazione’’.

Ad oggi esistono diverse forme con cui è possibile trattare il Disturbo Specifico dell’Apprendimento

  • il “Phonics Training”, in cui le abilità metafonologiche rappresentano le operazioni cognitive e linguistiche necessarie per tradurre le parole orali nel sistema simbolico scritto, consentendo al bambino di ‘’smontare’’ le parole, individuando le sillabe o i singoli suoni in esse contenute
  • l’“Utilizzo di Strategie Metacognitive”, dove l’intento è di insegnare al bambino a riflettere sul significato di ciò che ha letto e a fare inferenze su ciò che sta per leggere, usando le conoscenze pregresse per interpretare i contenuti di un brano e predire i contenuti che sta per leggere
  • l’”Uso di Videogame” d’azione che, determinando effetti positivi sull’attenzione visiva e spaziale, migliorano anche le competenze di lettura, così come è stato proposto da Sandro Franceschini nel 2013. Solo i bambini/e che riescono a incrementare il punteggio nella terapia con il videogioco velocizzano la lettura e migliorano la memoria uditiva a breve termine. Un miglioramento che otterrebbe un bambino con dislessia in un intero anno di sviluppo spontaneo (Franceschini, Bertoni, 2018). In letteratura, sono presenti studi scientifici che hanno già dimostrato come un trattamento sperimentale mediante l’uso di videogiochi d’azione fosse in grado di migliorare la velocità di lettura, le abilità attentive e la memoria verbale a breve termine (cioè quella dei suoni del linguaggio che viene impiegata quando leggiamo) in bambini con dislessia.

DSA: lo studio sul trattamento con i videogiochi

Il nostro studio, in particolare, è stato condotto ipotizzando, con uno studio di ricerca su 30 bambini, aventi un range di età di 9 – 14 anni, che l’utilizzo di una specifica categoria di videogiochi possa favorire lo sviluppo e il miglioramento delle abilità scolastiche di bambini DSA con effetti significativamente superiori rispetto ai training tradizionali. Sono stati presi in considerazione due gruppi: uno sperimentale, al quale è stato proposto un intervento di 10 sessioni di 30 minuti, utilizzando un gioco d’azione al computer; uno di controllo, al quale è stato proposto un training tradizionale. I test utilizzati nel pre e nel post sono stati: Span di cifre diretto e inverso, Attenzione Uditiva e Visiva, Fluenza fonemica e categoriale, Torre di Londra e Test di Corsi.

L’analisi ANOVA a misure ripetute ha mostrato un effetto di interazione significativo tra gruppi nelle seguenti prove: Span Diretto (F(1,28) = 0,41 p<.05); nella prova Torre di Londra, in particolare nel parametro della correttezza (F(1,28) = 2,01 p<.05); nella prova di Fluenza Categoriale (F(2,28) = p<.05).

L’ipotesi postulata nella progettazione di questo studio di ricerca risulta essere parzialmente confermata. L’utilizzo di un training diverso dai protocolli tradizionali, basato su un gioco d’azione al computer, sembra aver potenziato nei bambini del gruppo target la memoria a breve termine, le funzioni esecutive e la fluenza categoriale in linea con la letteratura corrente (Franceschini et al., 2013). Tali abilità cognitive di base risultano essere grandemente coinvolte negli apprendimenti scolastici. Questo lavoro pertanto seppur in una modalità ancora esplorativa, ha proposto una possibilità di potenziamento cognitivo alternativo agli interventi tradizionali caratterizzato da maggiore attrattività essendo basato sul gioco. Nel complesso questo lavoro di ricerca ha potuto contribuire ad implementare gli interventi non tradizionali per i bambini con DSA, nonostante l’importante limite della mancata considerazione del livello di pervasività delle diagnosi.

 

 

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