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Tra moglie e marito non mettere il dito? – Report dalla Conferenza del 1 dicembre a Pordenone

Nella confernza Tra moglie e marito non mettere il dito, si è cercato di raccontare chi è la coppia oggi e com'è cambiato l'approccio alla terapia di coppia

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 18 Dic. 2018

Il primo dicembre si è tenuta a Pordenone un’interessante conferenza dal titolo Tra moglie e marito non mettere il dito? organizzata dall’Ordine degli Psicologi della Regione Friuli Venezia Giulia che ha avuto come tema centrale la coppia nei suoi sempre più rapidi cambiamenti strutturali e culturali.

 

Crisi, conflitti, sessualità, diversità, genitorialità, separazioni e tradimenti, questi sono alcuni dei temi affrontati nella conferenza Tra moglie e marito non mettere il dito?, che diventano poi oggetto di lavoro per lo psicologo e psicoterapeuta che accoglie una richiesta di terapia di coppia.

I relatori che hanno preso parte alla conferenza sono stati: la Dott.ssa Umberta Telfener, Psicologa e Psicoterapeuta, Didatta del Centro milanese di Terapia della Famiglia e autrice di diversi libri di successo sia tecnici che divulgativi attinenti al tema della coppia; la Dott.ssa Gabriella Rifelli, Psicologa e Psicoterapeuta Psicanalitica, Segretario Generale del Centro Italiano di Sessuologia e Direttore Didattico della Scuola di Sessuologia Clinica del Centro Italiano di Sessuologia; la Dott.ssa Roberta Marchiori, Psicologa e Psicoterapeuta, Mediatore Familiare, Didatta CMTF, Vice-direttore della sede di Padova e docente le sedi di Padova e Trieste del CPTF; il Dott. Fabrizio Quattrini, Psicologo e Psicoterapeuta, Socio fondatore Presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica (IISS) di Roma, docente dell’insegnamento di Clinica delle Parafilie della Devianza presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi dell’Aquila ed infine il Dott. Giandomenico Bagatin, Psicologo e Psicoterapeuta, Didatta di Psicoterapia in Italia e Spagna, Consigliere dell’Ordine Psicologi del Friuli Venezia Giulia.

Il ciclo di vita della coppia e gli interventi possibili: quando la coppia va dallo psicologo?

Ad aprire la conferenza è stato l’intervento della Dott.ssa Umberta Telfener, che ha iniziato spiegando come la coppia sia sempre più esposta a rapidi cambiamenti coi quali non riesce a tenere il passo. In tali cambiamenti, cambia anche il concetto e l’idea stessa dell’amore. Si è passati, secondo la Dott.ssa Telfener, dall’amore patriarcale, a quello neoromantico, emancipato, post-moderno fino al periodo iper-moderno dove le coppie, rispetto agli anni passati, non possiedono più una struttura sociale ben precisa, ma hanno la capacità di auto-definirsi e dunque spetta al terapeuta abbandonare i propri principi etici e morali, i propri vissuti e rigidità, per andare oltre alla visione di coppia formata da un uomo e una donna che vivono in maniera stabile, per guardare alla coppia che si presenta da noi, capace di auto-definirsi e scoprire come e perché si sia definita in quel modo.

La coppia possiede un suo ciclo vitale che parte dal momento dell’incontro, dell’illusione circa le caratteristiche di lui/lei che sottendono i nostri desideri, bisogni e aspettative, fino al momento della delusione e disillusione, momenti questi ultimi molto delicati nel determinare un proseguo più maturo della coppia, la rinegoziazione di nuove regole e l’apertura ad una nuova fase di vita della coppia, o come più spesso si assiste nell’ultimo periodo, alla fine e alla rottura della coppia stessa. In quest’ultima opzione molte coppie preferiscono che ognuno continui ad “andare per la propria strada, vedendo l’altro come nemico”.

Tra le persone che maggiormente richiedono di cominciare una terapia di coppia troviamo, secondo l’esperienza clinica della Dott.ssa Telfener:

Donne stufe, coppie che stanno cambiando valori, donne sole, coppie in difficoltà, coppie che non si sono formate o coppie con amori virtuali.

Una coppia che chiede aiuto, spiega la Dott.ssa Telfener, si mostra bloccata nelle dinamiche della coppia stessa, di ciascuno dei partecipanti, usualmente ripete soluzioni che si sono dimostrate fallimentari, reificando il circolo vizioso in cui ciascuno dei due membri della coppia è sempre molto impegnato a cambiare l’altro, a incolpare l’altro e non considera la propria partecipazione e responsabilità al gioco in atto.

Obiettivi di una terapia di coppia è dunque la riflessione sulla trama rigida portata in studio, l’identificazione di un doppio livello sia comportamentale che mitico della coppia stessa, l’identificazione del circuito paradossale, verso una ri-narrazione congiunta che integri passato e presente, individuo e relazione e l’auto-ridefinizione del contratto condiviso.

Le disfunzioni sessuali nella coppia: diagnosi e terapia sessuale

Nell’ambito delle disfunzioni sessuali nella coppia è intervenuta la Dott.ssa Gabriella Rifelli. Le disfunzioni sessuali, considerate dalla Dott.ssa “non una malattia ma sintomi di una patologia dell’essere”, sono state distinte in patologie maschili come il deficit erettile, eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata; femminili come l’anorgasmia e vaginismo; e di entrambi, come la dispareunia, disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e l’impotenza che può colpire l’uno, l’altro o la coppia.

Ciò che la Dott.ssa Rifelli sottolinea essere un importante punto di partenza durante la diagnosi, è riuscire ad individuare la causa dell’insorgere del problema, ossia se è di natura organica o psicogena (e non escludere l’eventuale collaborazione con la figura del medico di riferimento) in quanto, sottolinea la stessa, “ci occupiamo di persone che portano il problema” e non del problema in senso stretto.

Rispetto all’intervento, la Dott.ssa Rifelli ha presentato la Psicoterapia Mansionale Integrata (PMI), che utilizza la prescrizione di comportamenti, “mansioni”, che sembrerebbe rispondere in maniera funzionale alle problematiche sopracitate. Tra i suoi obiettivi tale approccio prevede risolvere l’eventuale ostilità di coppia, eliminare fattori ansiogeni, contrastare ed eliminare le resistenze, assumere un rapporto positivo con il proprio corpo ed il corpo dell’altro/altra, assumere conoscenza rispetto alla fisiologia delle risposte sessuali, elaborare strategie e tattiche seduttive, apprendere comportamenti nuovi e abbandonare quelli disfunzionali. Nel suo insieme il processo terapeutico fornirebbe al paziente la capacità di auto-osservarsi, riscoprendo se stesso e il partner sotto una nuova luce.

Quando la coppia finisce: vincoli e svincoli della separazione

Nonostante una coppia possa chiedere aiuto, ci sono amori che finiscono, che non riescono a superare, risolvere, rinegoziare ruoli e regole, dove il conflitto si esaspera bloccando l’evoluzione familiare e individuale, sia che la coppia si separi o che minacci la separazione ma resti insieme.

La Dott.ssa Roberta Marchiori ha approfondito il tema del conflitto di coppia, che viene definito dalla stessa come un conflitto che “crea un tempo fermo, di chi si trova coinvolto nel silenzio assordante”. Ma il conflitto, come spiega sempre la Dott.ssa Marchiori, indica in maniera malsana a presenza di una relazione ancora viva. Ciò che invece diventa indicativo di una separazione è l’indifferenza.

Ed ecco che il professionista che lavora in tale settore, dovrebbe mantenere e riattivare le risorse costruttive del sistema familiare. Dunque, soprattutto in presenza di figli, le regole implicite ed esplicite che guidano il modello organizzativo devono essere riesaminate, rinegoziate rispetto al mantenimento del ruolo delle funzioni genitoriali, perché anche se una coppia finisce, in presenza di figli, la coppia genitoriale resta!

Le coppie Arcobaleno

Il Dott. Fabrizio Quattrini ha affrontato il tema delle coppie omosessuali e del bisogno di quest’ultime di uscire dall’invisibilità e dal pregiudizio, che può diventare pericoloso e fonte di estremo disagio per gli stessi. Studi in merito a coppie omosessuali, hanno messo in luce una non così significativa differenza rispetto alle coppie eterosessuali, sia in merito a dinamiche di coppia, che in riferimento alla genitorialità.

Ovviamente il vivere ed il praticare la sessualità e l’intimatà sessuale è diversa, ma attenzione che Diverso non diventi sinonimo di sbagliato! sottolinea il Dott. Quattrini.

Traditori e traditi

La conferenza si è conclusa trattando il tema del tradimento all’interno della coppia che, come spiegava il Dott. Giandomenico Bagatin, non è da considerarsi solo sessuale, ma anche e soprattutto psicologico. Il tradito vive una profonda ferita su più livelli. Da un primo vissuto traumatico, di vero e proprio shock, in cui la nostra mente si trova a vivere uno scollamento di quanto si rappresentava fino a poco prima, ad una fase di lutto, in cui la persona deve elaborare ed abbandonare l’idea dell’altro/a avuta fino a quel momento e capire se si è in grado e/o vale la pena perdonare per andare avanti.

Le ricerche in merito dimostrano che l’Italia è una nazione con un alto tasso di tradimenti rispetto alle altre nazioni europee e che tra le principali motivazioni troviamo: il tradimento per non restare soli, per noia, per irresponsabilità, per desiderio di aprirsi a nuove esperienze. Dunque non sempre il tradimento esprime una crisi di coppia, ma un vissuto individuale che non esonera però dal ferire chi si ha vicino/a.

Alcuni autori parlano della fedeltà non come di un dovere verso l’altro, ma come una scelta di rispetto verso se stessi. In questo caso, il terapista che lavora su tale dimensione, suggeriva il Dott. Bagatin, dovrebbe riuscire a lavorare sul non cadere nella trappola di dare giudizi o dare consigli, aiutare a sfogare il dolore, accompagnare nell’accettazione e riflettere sulla possibilità e capacità di perdonare.

Gerard Leleu afferma:

L’amore e la fedeltà in coppia sono come una delle strade possibili dell’evoluzione personale; la fedeltà non si può pretendere; Cosa non è l’amore: non è il bisogno di essere amati; non è sacrificio di sé; non è solo un sentimento; fedeltà soprattutto come essere fedeli a se stessi.

 

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Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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