La realizzazione del libro Papà uovo. La malattia spiegata a mio figlio rientra in un progetto, denominato “La malattia spiegata a mio figlio” ideato e realizzato, presso l’UOSC di Ematologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli Fondazione G. Pascale.
Ci sono cose di cui è molto difficile parlare. Il tumore è una di queste. E se l’interlocutore a cui ci rivolgiamo è un bambino? Come si fa a spiegare a un bambino che il genitore si è ammalato e che deve curarsi?
Spesso noi adulti ci sentiamo impreparati e preferiamo tacere, nell’illusione di proteggere il bimbo da una realtà dolorosa e incomprensibile. Se, invece, ci fosse un modo per parlare di malattia oncologica, un modo a misura di bambino?
Il libro illustrato Papà uovo. La malattia spiegata a mio figlio prova a spiegare quello che sta succedendo. Con parole semplici, facendo attenzione all’emotività e alla sensibilità del bambino, viene detto al piccolo lettore che il papà ha una malattia particolare.
Per guarire da quella che viene chiamata “la malattia del papà” servono cure speciali, che si possono fare solo in ospedale; vengono illustrati in modo chiaro e veritiero, ma al tempo stesso delicato, gli effetti collaterali della chemioterapia, calando un evento tanto tremendo e fuori dall’ordinario come è la malattia oncologica nella quotidianità, per rassicurare il bimbo, accogliendo le sue emozioni e le sue paure.
Qual è l’obiettivo di questo libro?
La realizzazione del libro Papà uovo. La malattia spiegata a mio figlio rientra in un progetto, denominato “La malattia spiegata a mio figlio” ideato e realizzato, presso l’UOSC di Ematologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli Fondazione G. Pascale, dalle psico-oncologhe Gabriella De Benedetta e Silvia D’Ovidio e dal direttore, il medico ematologo Antonio Pinto.
Il libro Papà uovo. La malattia spiegata a mio figlio mantiene i testi e le belle illustrazioni create dal fumettista Sergio Staino già presenti nel precedente Mamma Uovo. La malattia spiegata a mio figlio, pubblicato nel 2015.
È importante, anche se è tutt’altro che facile, riuscire a trovare il modo più opportuno per comunicare ai bambini quello che sta succedendo al genitore; se tacere potrebbe, a prima vista, sembrare la scelta migliore – per evitare di coinvolgere il bambino in ansie e preoccupazioni “da grandi” – di fatto, al contrario, l’impossibilità di parlare di quello che sta succedendo non fa che aumentare la difficoltà e l’isolamento, rendendo la situazione più difficile da affrontare di quanto già non sia.
Il progetto “La malattia spiegata a mio figlio” ha dato vita anche ad un cartone animato, che prende per mano lo spettatore e gli parla in modo dolce, in modo che possa comprendere, guardando alla malattia oncologica con gli occhi di un bambino. Uno sguardo sul mondo che aiuta anche noi adulti a ritrovare, nonostante il tema così doloroso, la leggerezza e la speranza.