Chi soffre di tumore sa bene che dovrà affrontare un percorso intriso da tanta sofferenza, fisica e psicologica. Anche i parenti e gli amici di chi soffre si ritrovano a percorrere, in un qualche modo, lo stesso doloroso sentiero. Come si spiega la malattia a chi ci sta accanto? Come la si spiega, in particolare, ai propri figli?
Le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro sanno già che esistono.
Le favole insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere.G. K. Chesterton.
I draghi nella vita di tutti i giorni possono assumere diversi aspetti e diverse forme e spaventare proprio tutti, non solo i bambini: dai draghi più piccoli e magari più innocui quale un esame o una scadenza a quelli più grandi e spaventosi, che sembrano quasi invincibili, come la malattia, in particolare la malattia oncologica.
Chi soffre di tumore sa bene che dovrà affrontare un percorso intriso da tanta sofferenza, fisica e psicologica. Anche i parenti e gli amici di chi soffre si ritrovano a percorrere, in un qualche modo, lo stesso doloroso sentiero, difficile da accettare. Come si spiega la malattia a chi ci sta accanto? Come la si spiega, in particolare, ai propri figli?
Uno dei primi pensieri del genitore a cui viene diagnosticata una malattia oncologica è proteggere i propri figli da una realtà che appare emotivamente ingestibile e troppo angosciante, persino per gli adulti.
Tale atteggiamento di silenziosa protezione si scontra però con l’impossibilità di nascondere veramente la malattia e soprattutto le cure che si affronteranno. Capita dunque spesso che il genitore non si senta in grado di trovare le parole giuste per informare i propri figli, anche perché, forse, è lo stesso genitore che crede di non aver compreso proprio tutto della nuova, pessima realtà in cui, con un colpo improvviso, è stato gettato.
Mamma Uovo. Dai libri al cartone animato: spiegare la malattia oncologica ai più piccoli
Come spiegare ciò che sta accadendo? Cosa dire della malattia? Come parlare della chemioterapia? Quali termini utilizzare? Come rispondere alle curiose domande dei piccoli? E’ proprio per rispondere a queste domande e per aiutare i genitori (ma anche nonni e zii) nel confrontarsi con i piccoli di casa che nasce il progetto “La malattia spiegata a mio figlio”. Il progetto nasce nell’UOSC di Ematologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli Fondazione G. Pascale ad opera delle due psico-oncologhe Dott.ssa Gabriella De Benedetta e Dott.ssa Silvia D’Ovidio e dal medico, ematologo, direttore dell’UOSC di Ematologia Dott.re Antonio Pinto.
“La malattia spiegata a mio figlio” nasce per aiutare tutti i genitori che affrontano una malattia ematologica o oncologica nell’arduo compito di comunicare ai propri figli cosa sta accadendo.
Attraverso due libri illustrati, uno del 2015, “Mamma Uovo, la malattia spiegata a mio figlio” e l’altro del 2018, “Papà uovo”, i genitori sono accompagnati nell’arduo compito del parlare ai bambini del tumore e della chemioterapia (con una particolare attenzione agli effetti collaterali).
Il tanto difficile quanto nobile lavoro dei professionisti impegnati nel progetto “La malattia spiegata a mio figlio” non si ferma qui: recentemente infatti è stato pubblicato anche un cartone animato, realizzato dalla start up Tech4Care, tratto dal libro “Mamma Uovo”. Un ulteriore e prezioso sostegno per i genitori che, attraverso l’uso di parole e di immagini, dà vita ad una favola pensata per bambini di ogni età.
MAMMA UOVO. LA MALATTIA SPIEGATA A MIO FIGLIO – IL CARTONE ANIMATO: