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Il sistema limbico – Introduzione alla Psicologia

Cosa è il sistema limbico? Quali sono le sue componenti? Quali importanti funzioni svolge? Un approfondimento teorico sul sistema implicato nella regolazione delle emozioni, nella costruzione dei ricordi e in tanto altro.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 19 Apr. 2018

Aggiornato il 30 Apr. 2018 11:20

Il sistema limbico è costituito da un insieme di regioni appartenenti al sistema nervoso centrale, tra loro connesse. Agisce nell’integrazione dell’olfatto e della memoria a breve termine; svolge funzioni importanti in relazione alle emozioni, all’umore e al senso di autocoscienza. Svolge anche funzioni elementari come l’integrazione tra il sistema nervoso vegetativo e neuroendocrino. Inoltre, alcune parti del sistema limbico sono coinvolte nei processi mnesici, viscerali, di difesa e riproduzione.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

 

Il lobo limbico rappresenta uno dei sei lobi che compongono gli emisferi telencefalici, unitamente al lobo frontale, parietale, occipitale, temporale e all’insula.

Il sistema limbico è costituito da un insieme di regioni appartenenti al sistema nervoso centrale, tra loro connesse. Nel sistema limbico sono comprese le strutture mesencefaliche, diencefaliche, telencefaliche, la regione settale, la regione preottica, l’ipotalamo, alcuni nuclei del talamo, l’area tegmentale ventrale, il giro del cingolo, il giro paraippocampico, l’ippocampo, l’amigdala, la corteccia olfattiva più tutti i fasci che connettono le diverse parti.

Il sistema limbico agisce nell’integrazione dell’olfatto e della memoria a breve termine; svolge funzioni importanti in relazione alle emozioni, all’’umore e al senso di autocoscienza. Il sistema limbico svolge anche funzioni elementari come l’integrazione tra il sistema nervoso vegetativo e neuroendocrino. Inoltre, alcune parti del sistema limbico sono coinvolte nei processi mnesici, viscerali, di difesa e riproduzione.

Il sistema limbico è spesso confuso e soprannominato lobo limbico che in realtà costituisce solo una componente di tale sistema dopo che, con le recenti scoperte, si è stabilito come numerose attività attribuite al sistema limbico non corrispondono ai limiti anatomici del lobo limbico.

Il sistema limbico consta di una serie di proiezioni:

  • riceve proiezioni dopaminergiche dal mesencefalo in relazione ai fenomeni di gratificazione e all’effetto delle sostanze psicoattive
  • le proiezioni noradrenergiche, invece, sono convolte negli attacchi di panico, ansia, paura di morire, senso di soffocamento e sintomi inerenti alle crisi epilettiche della corteccia limbica
  • le proiezioni colinergiche sono fondamentali per il mantenimento della memoria e nel momento in cui si verificano delle lesioni di tali nuclei si presentano alcune forme di demenze
  • è strettamente connesso alla corteccia prefrontale, e per questo è coinvolto nei meccanismi di presa di decisione in risposta ad agiti emotivi.

Sistema limbico: l’ippocampo

L’ippocampo è contenuto nel lobo temporale, è formato dall’archicortex e da una continuazione del giro paraippocampico e della corteccia entorinale. Esso presenta una forma a “C” che gli permette di essere nominato “corno di ammone”. Nello spazio tra l’ippocampo e il subicolo è presente il giro dentato. Dall’ippocampo partono degli assoni che formano l’alveo, un velo di sostanza bianca racconta in un fascio, la fimbria, che superiormente forma le colonne del fornice.

L’ippocampo è costituito da 3 strati: uno profondo, lo strato lacunoso molecolare, prosecuzione dello strato molecolare della neocortex; uno composto da cellule piramidali, in continuazione con il 5° strato della neocortex, da cui partono le efferenze dell’ippocampo; uno delle cellule polimorfe in continuazione al 6° strato della neocortex. Il giro dentato, inoltre, presenta la stessa struttura a strati dell’ippocampo, ma al posto dello strato piramidale presenta uno strato granulare.

Circuiti e fascicoli dell’ippocampo

L’ippocampo è coinvolto in diversi circuiti e riceve svariate afferenze. Quindi, è presente un circuito interno in cui dalla corteccia entorinale, tramite il subicolo, parte una proiezione al giro dentato. Dal giro dentato partono proiezioni che terminano sostanzialmente nello strato lacunoso formando i collaterali di Schaffer. Alla corteccia entorinale all’ippocampo giungono le informazioni sensitive-sensoriali e le informazioni circa le altre attività della corteccia. Altre fibre invece emergono nell’alveo e proseguono nella fimbria e quindi nel fornice. Il fornice nasce dal giro paraippocampico e circonda il talamo al di sotto del corpo calloso. I due fornici, di destra e sinistra, sulla linea mediana si uniscono a formare il corpo del fornice e attraverso questa unione le fibre di un lato possono passare all’altro lato. Ancora, in corrispondenza della commessura anteriore, il fornice si divide di nuovo in una colonna destra per l’ipotalamo di destra e una colonna sinistra per l’ipotalamo di sinistra, terminando nei nuclei mammillari. Una parte esigua del fornice costituisce il fornice pre-commessurale posto davanti alla commisura, da cui riceve altre afferenze ed emette ulteriori fascicoli.

L’ippocampo, tramite il fornice, riceve informazioni dai nuclei del setto, dai nuclei colinergici, dall’ipotalamo, dal talamo e dai nuclei del rafe serotoninergici, e proietta informazioni all’amigdala e al nucleo accumbens.

L’ippocampo è implicato nel processo di richiamo di un ricordo. Il ricordo è qualcosa che si costruisce volta per volta nell’ippocampo, e il suo recupero a memoria (attività mnesica) è una costruzione momentanea. L’ippocampo, inoltre, e’ centrale nelle epilessie essendone nella maggior parte dei casi il punto di origine.

Sistema limbico: il fornice

Il fornice è composto da sostanza bianca e rappresenta l’organo commessurale dell’ippocampo. Si trova sotto il corpo calloso ed è la continuazione dell’alveus e della fimbria che, piegando in avanti e in alto, formano le gambe del fornice. Le gambe continuano nel corpo, posto dorsalmente al talamo costituiscono l’unione delle componenti di destra e di sinistra del fornice. Anteriormente al talamo si formano le colonne del fornice: due fasci simmetrici che si portano in basso e si dirigono fino alla commessura anteriore, dividendosi in una porzione postcommessurale, che porta all’ipotalamo e precommessurale volta ai nuclei settali.

Le fibre trasversali sono presenti nella commessura del fornice compreso fra le due gambe prima che si fondano per formare il corpo facendo del fornice la formazione commessurale del sistema limbico.

Sistema limbico: l’amigdala

L’amigdala è posizionata nel lobo temporale tra l’ippocampo e l’area olfattiva, medialmente al margine anteriore del corno temporale del ventricolo laterale e inferiormente al nucleo lenticolare. L’amigdala è collegata alla corteccia frontale, temporale, al cingolo, dell’area olfattiva e all’ippocampo in entrambe le direzioni. L’amigdala riceve afferenze dai nuclei intralaminari del talamo e dalla formazione reticolare e dal tronco. Inoltre, presenta afferenze colinergiche dai nuclei della base, dopaminergiche dall’area tegmentale ventrale e dalla sostanza nera.

L’amigdala proietta, attraverso la stria terminale all’area preottica, alla regione del setto e all’ipotalamo anteriore, ai nuclei vegetativi del tronco encefalico tramite il fascicolo prosencefalico mediale. Altre fibre giungono alla regione del setto, al nucleo accumbens, al nucleo medio dorsale del talamo e al limen insulae.

Essendo parte del sistema limbico l’amigdala contribuisce alla componente emozionale. Infatti, essa è il punto da cui genera la paura. Coloro che subiscono un danno in tale area si presentano docili, o indifferenti verso gli stimoli emotigeni.

 

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Sigmund Freud University - Milano - LOGORUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bear, M. F., Connors, B. W., Paradiso, M. A. (2016). Neuroscienze. Esplorando il cervello. Editore: Edra
  • Kandel, E.R., Schwartz, H., J., Jessell, T. M. (2014). Principi di neuroscienze. Editore: CEA
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