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Quando la Mindfulness incontra il movimento: il metodo Feldenkrais per il nostro benessere

Il metodo Feldenkrais consiste nel coniugare la consapevolezza della mindfulness con il movimento e la consapevolezza di sè nello spazio.

Di Sara Pedroni, Sara Ghezzer

Pubblicato il 25 Set. 2017

Aggiornato il 04 Set. 2019 15:39

Metodo Feldenkrais: Feldenkrais ha sviluppato un metodo per giungere alla consapevolezza attraverso il movimento: l’idea alla base è che promuovendo il movimento e la consapevolezza di sé nello spazio, la persona possa essere stimolata nel vivere hic et nunc, favorendo la percezione dei suoi stati interni, lasciando scorrere sentimenti, pensieri e sensazioni che possono essere causa di stress e sovraccarico mentale.

Sara Pedroni, Sara Ghezzer, OPEN SCHOOL STUDI COGNITIVI DI BOLZANO

Le reazioni allo stress

Di fronte a uno stimolo di stress, il nostro sistema nervoso ha una reazione detta di “attacco o fuga – fight or flight” e che si traduce in una mobilitazione generale di tutte le nostre risorse interne: i muscoli si tendono, aumenta la produzione degli “ormoni dello stress”, tra i quali adrenalina e cortisolo, aumentano il battito cardiaco e la pressione sanguigna, il respiro è più corto e appare affannoso, il sistema digestivo rallenta o si blocca e ci si trova in uno stato di eccitazione: siamo particolarmente responsivi a tutti gli stimoli presenti attorno a noi.

La reazione “fight or flight” è una reazione adattiva quando il nostro corpo percepisce un allarme momentaneo, ma se persiste nel tempo e si cronicizza, può portare al burn-out (Selye, 1975).

Solitamente, una volta che il pericolo è passato, si torna a uno stato di riposo in cui la pressione sanguigna e il ritmo cardiaco riprendono il loro ritmo normale, i muscoli si rilassano e tutto l’organismo recupera l’energia persa. Il problema insorge quando la “reazione allo stress” diventa uno stile di vita, una modalità con cui ci si approccia al mondo. Se questo accade si possono provare sintomi di diversa entità:

  • sintomi fisici come mal di testa, mal di schiena, indigestione, tensione nel collo e nelle spalle, dolore allo stomaco, tachicardia, sudorazione delle mani, extrasistole, agitazione, problemi di sonno, stanchezza, capogiri, perdita di appetito, problemi sessuali, fischi alle orecchie.
  • Sintomi comportamentali: digrignare i denti, alimentazione compulsiva, più frequente assunzione di alcolici, atteggiamento critico verso gli altri, comportamenti prepotenti, difficoltà a portare a termine i compiti.
  • Sintomi emozionali: tensione, rabbia, nervosismo, ansia, pianto frequente, infelicità, senso di impotenza, predisposizione ad agitarsi o sentirsi sconvolti.
  • Sintomi cognitivi: difficoltà a pensare in maniera chiara, problemi nella presa di decisione, distrazione, preoccupazione costante, perdita del senso dell’umorismo, mancanza di creatività.

Un sintomo frequente che riportano le persone che si trovano in uno stato di stress o che riferiscono di essere preoccupati per alcuni aspetti della loro vita, sono le contrazioni a diverse parti del corpo: spalle, collo, mandibola, bacino, mani, occhi, bocca, fronte e altre parti del viso.
Comprensibilmente tutti questi sintomi divengono a loro volta ulteriori fattori di stress.
A questo si affianca la frequente impossibilità nel rallentare il ritmo quotidiano, portando la persona a ricercare sistemi rapidi, brevi e poco invasivi per ridurre lo stress.

I programmi di mindfulness per ridurre lo stress

Negli ultimi decenni, la pratica della Mindfulness si è diffusa dall’America all’Europa, promossa in primis da Jon Kabat-Zinn (1991) che ha messo a punto dei programmi di riduzione dello stress basati sulla consapevolezza (MBSR). L’idea centrale è di stimolare la persona a implementare la propria sicurezza addestrandola nel dirigere l’attenzione sul qui e ora, interrompendo il “pilota automatico” che ci permette di vedere solo quello su cui siamo focalizzati: spesso segnali di emergenza, preoccupazioni e ansia.

Con Mindfulness si intende la consapevolezza del momento presente, che si coltiva esercitando l’attenzione in una modalità intensa e peculiare, ossia con intenzione, focalizzandosi sul momento presente e senza un’attitudine giudicante.
Moshe Feldenkrais, ingegnere israeliano, a partire dagli anni Cinquanta, ha sviluppato il metodo che prende il suo nome, anche altrimenti conosciuto come metodo di auto-consapevolezza del movimento.

Tuttavia, solo a partire dagli anni Ottanta, tale metodo ha iniziato a prendere piede in Europa e in Italia, dove attualmente esiste l’AIIMF, l’Associazione Italiana Insegnanti Metodo Feldenkrais, un’organizzazione senza scopo di lucro, con l’obiettivo di formare e diffondere questa disciplina.

Il metodo Feldenkrais: coniugare la mindfulness con il movimento

Feldenkrais ha sviluppato un metodo per giungere alla consapevolezza attraverso il movimento: l’idea alla base è che promuovendo il movimento e la consapevolezza di sé nello spazio, la persona possa essere stimolata nel vivere hic et nunc, favorendo la percezione dei suoi stati interni, lasciando scorrere sentimenti, pensieri e sensazioni che possono essere causa di stress e sovraccarico mentale.

Al contempo, le sequenze motorie, lente e continue, sono preparate in modo tale che tutto l’apparato muscolo-scheletrico possa sentirne i benefici, andando a stimolare il rafforzamento della struttura corporea.

Interessante è il tentativo di coniugare l’attività motoria ad un’attività Mindful: prestando attenzione e concentrandoci sul momento attuale possiamo rilassarci, abbandonare pensieri e preoccupazioni, portando corpo e mente ad un punto di calma e pace.

Il rilassamento, accostato all’attività motoria ci permette di diminuire lo stress quotidiano che spesso può essere causa di sintomatologia fisica, comportamentale, cognitiva ed emozionale.
La maggior parte delle persone spesso si trova a vivere momenti di conflittualità interna: riuscire a fare più cose contemporaneamente, soddisfare i propri bisogni e quelli altrui, tenere tutto sotto controllo, evitare danni e sofferenza. Tali situazioni si possono provare in qualsiasi momento, quotidianamente.

Per esempio, immaginiamo di essere bloccati in una riunione al lavoro, fissata improvvisamente dai nostri datori senza preavviso, in realtà quello che davvero vorremmo fare è essere a casa sdraiati sul divano: sviluppiamo risentimento, la nostra tensione aumenta, emergono emozioni negative come noia e contemporaneamente la tensione muscolare aumenta, prende avvio un’orchestra di sintomi da stress che si traduce in dolori e fastidi.
Ora, se fosse possibile ordinare i pensieri lasciando andare ciò che si desidera per se stessi, impegnandosi e appendendo tutte le preoccupazioni fuori dalla sala riunioni, potremmo stare lì, approfittarne per risolvere incombenze, sfruttando al meglio anche l’imprevisto negativo, accettando e sfruttando al meglio la situazione.
Saggiare la positività della situazione senza accumulare tensione.

È possibile risolvere il conflitto a livello della mente, oppure è possibile risolverlo a livello del corpo. In entrambi i casi è un’apertura verso la risoluzione, un apprendimento di una strategia verso il nostro benessere psico-fisico.

Le lezioni di Feldenkrais, anche definite di autoconsapevolezza con il movimento – ATM, offrono l’ occasione per la persona di trovare un momento in cui far fluire i pensieri, osservarli, comprenderli e accettarli. Una forma di meditazione e di movimento per comprendere che talvolta è possibile non richiedere troppo a sé e riuscire a stare in una situazione, serenamente, interrompendo il circolo vizioso che si crea molto spesso a causa dei diversi fattori di stress e riportato nel grafico sottostante.

grafico

Jon Kabat-Zinn, professore di Medicina Emerito presso l’Università del Massachusetts Medical School, ha fatto ricerche per convalidare ciò che la maggior parte delle persone che meditano già sanno: i benefici misurabili sulla psiche, il cervello e il sistema immunitario sono derivati ​​dalla pratica continua. Il metodo Feldenkrais fa lo stesso, aggiungendo il movimento cosicché mente e corpo siano entrambi beneficiari.

Movimento senza conflitti è una gioia, perché è un ritorno per completare la spontaneità. Il metodo Feldenkrais si orienta soprattutto alla rieducazione del corpo al movimento consapevole, migliorando la coordinazione delle diverse parti in un’alternanza efficiente di stabilità e flessibilità. In sintesi si tratta di creare un legame stretto con gesti e azioni che compiamo tutti i giorni. Ogni lezione di Consapevolezza Attraverso il Movimento è costruita su una funzione, come sedersi, allungare un braccio, girarsi, rotolare, camminare…tutti movimenti che iniziamo a compiere con un’attenzione, una consapevolezza e una presenza nuove, in un processo di cambiamento vissuto non come correzione bensì come evoluzione, con un senso di stima e di soddisfazione per le nostre capacità.

In modo fisiologico, senza alcuna imposizione esterna, bensì grazie a un’autoregolazione, ci sganciamo dai comportamenti automatici e limitanti, liberi di fare scelte più salutari e gratificanti. L’attenzione guidata e l’interesse sul movimento nel suo divenire ci cattura al punto che non possiamo che essere lì, presenti a noi stessi, con un senso di pienezza vitale mentre ascoltiamo le nostre sensazioni, osserviamo i nostri pensieri, accogliamo i moti dell’animo, ci percepiamo nel flusso spazio-temporale. In questo modo impediamo alla mente quel vagare che sperimentiamo nella vita quotidiana, quando il nostro corpo assolve ai soliti compiti, quasi in automatico, mentre la mente è altrove, nel passato o nel futuro, di rado nel luogo dell’azione. Nella pratica del metodo Feldenkrais riusciamo invece a dimenticarci della mente, perché essa è tutt’uno col corpo, ed è attiva semplicemente come attenta osservatrice dell’esperienza che stiamo vivendo momento per momento. Per queste caratteristiche il metodo Feldenkrais viene utilizzato per agevolare e rendere più sicuro il movimento delle persone anziane, nella riabilitazione fisica, e per il trattamento delle patologie caratterizzate da dolore cronico, con ottime dimostrazioni di efficacia.

Sfortunatamente abbiamo l’abitudine di frammentare il mondo in interiore ed esteriore, soggetto e oggetto, questo e quello, percettore e percepito, quello che ci piace e quello che non ci piace, quello che pensiamo e quello che facciamo, psiche e corpo. Di conseguenza non ci sentiamo mai veramente completi; ma, come disse Goleman, è bene ricordare che stare attenti rende felici.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Allen N.B., Chambers R., Knight W. And Melbourne Academic Mindfulness Interest Group (2009). Mindfulness-based psychotherapies: a review of conceptual foundations, empirical evidence and practical considerations. Australian and New Zealand Journal of Psychiatry, 40(4):285-294
  • Batson G and Deutsch J. Effects of Feldenkrais Awareness Through Movement on Balance in Adults With Chronic Neurological Deficits Following Stroke: A Preliminary Study. Complementary Health Practice Review, Vol. 10 No. 3, October 2005 203-210 DOI: 10.1177/1533210105285516 ©2005 Sage Publications. Peer Reviewed.
  • Bearman D, Shafarman S. Feldenkrais Method in the Treatment of Chronic Pain: A Study of Efficacy and Cost Effectiveness. Am. J. Pain Management. 9 (1): 22-27, 1999. Peer Reviewed.
  • Goleman D. (2014). Focus. Bur Rizzoli.
  • Kabat-Zinn, J. (1990). Vivere momento per momento.Tea -  Milano.
  • Kabat-Zinn, J. (2014). Mindfulness per principianti. Mimesis - Frontiere della psiche
  • Moshe Feldenkries (1991). Le basi del Metodo per la consapevolezza dei processi psicomotori. Astrolabio – Roma.
  • Plutchnik R. (1995). Psicologia e biologia delle emozioni. Bollati Boringhieri
  • Ruthy Alon, Guida pratica al Metodo Feldenkrais, Como, Red Edizioni,1992.
  • Selye H. (1975). Stress and distress. Comprehensive Therapy, Springer, 1(8): 9-13.
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