expand_lessAPRI WIDGET

Bio-Neuro Feedback in azienda: un esempio di applicazione

Il Bio-Neuro Feedback in azienda può portare significativi risultati nelle performances, nel mantenimento del benessere e nella gestione dello stress.

Di Guest

Pubblicato il 13 Lug. 2017

Aggiornato il 08 Dic. 2017 16:25

Il Bio-Neuro Feedback è una tecnica messa a punto per controllare i parametri fisiologici della persona e ricondurli a valori più funzionali, allo scopo di raggiungere uno stato fisiologico e psicologico ottimale.

Angela Beatrice Marino – OPEN SCHOOL Studi Cognitivi Milano 

 

Il Bio-Neuro Feedback combina l’utilizzo di variabili relative ad aspetti fisiologici e ad aspetti neurali, in un primo momento misurati in situazioni di tranquillità e, successivamente, controllati dopo aver sottoposto l’individuo a degli stimoli “stressanti”.

Il Bio-Neuro Feedback: l’utilizzo di feedback fisiologici e neurali

Tale tecnica viene utilizzata in diversi ambiti non clinici, tra i quali ad esempio la psicologia dello sport, per aiutare gli atleti a migliorare le proprie performances, oppure nella psicologia del lavoro, dove si utilizzano dei training basati sui risultati del biofeedback e neurofeedback per aiutare i manager a gestire le proprie reazioni durante gli eventi stressanti, migliorandone le prestazioni lavorative.

Il Bio-Neuro Feedback combina due tecniche differenti: da un lato utilizza il neurofeedback, una metodologia attraverso la quale le informazioni sulle variazioni dell’attività neurale di un individuo vengono fornite all’individuo stesso in tempo reale, permettendogli di autoregolare questa attività (ottenendo così modifiche del comportamento della persona); dall’altro lato il biofeedback fornisce informazioni sui parametri fisiologici dell’individuo quali il ritmo del respiro, la vasodilatazione arteriale, la tensione muscolare, la conduttanza cutanea, la variabilità cardiaca e la temperatura periferica, con lo scopo di monitorarle e ricondurle a valori ottimali.

Per fare ciò, sono stati messi a punto una procedura e degli strumenti utilizzati in sessioni di training rivolte a manager e sportivi, i quali vengono così addestrati a utilizzare questi tipi di feedback per migliorare le proprie performance, sia in campo lavorativo che in campo agonistico.

Il percorso di Bio-Neuro Feedback prevede in prima battuta l’utilizzo di questionari che vanno ad analizzare il livello di stress dell’individuo, rilevando i fattori stressogeni individuali e quelli dipendenti dall’ambiente circostante o dall’organizzazione nella quale l’individuo lavora. Successivamente, la persona viene sottoposta a un assessment individuale delle reazioni fisiologiche e delle attivazioni neurologiche, ponendola dapprima in situazioni “stressanti”  e confrontando successivamente i parametri misurati con quelli rilevati in situazioni di “calma”.

Il Bio-Neuro Feedback per il benessere della persona

Per comprendere a fondo come le procedure di valutazione siano state messe a punto, è fondamentale partire dal presupposto che l’obiettivo è di puntare non solo l’ottimizzazione della performance, ma anche al mantenimento del benessere della persona.

Con il termine “stato di benessere” si intende quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) con la Carta di Ottawa del 21 di Novembre 1986:

La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte. La salute è quindi vista come una risorsa per la vita quotidiana, non è l’obiettivo del vivere. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. Quindi la promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma va al di là degli stili di vita e punta al benessere.

In tal senso, viene anche sposata la visione sistemica, secondo la quale il benessere dell’individuo dipende dal sistema bio-psico-sociale: bisogna considerare il “sistema individuo” come micro-sistema e l’ambiente circostante (lavoro, famiglia, società) come sistema “macro”. Pertanto, il benessere dell’individuo non dipende solo da quello che accade nel “micro”, ma anche da come il “macro-sistema” circostante interviene su di esso. Per questo motivo l’utilizzo del Bio-Neuro Feedback è focalizzato a ripristinare il benessere, tutelare la salute individuale e il benessere psico-fisico dell’individuo, utilizzando azioni di prevenzione, mantenimento e recupero dello stato di salute; ad esso viene sempre abbinato un intervento sul “sistema ambiente”, attraverso azioni sull’organizzazione e sull’ambiente entro quale l’individuo è inserito.

L’utilizzo del Bio-Neuro Feedback per ridurre lo stress

Altro parametro su il quale ci si pone l’obiettivo di incidere attraverso l’utilizzo del Bio-Neuro Feedback è ciò che viene chiamato il “fenomeno stress”: esso è definito come la risposta psicofisica ad una certa quantità di compiti, pertanto in questi termini è un’attività normale e adattiva.

La reazione di stress è una risposta automatica e primitiva: essa è scatenata da uno stimolo percepito attraverso i canali sensoriali che attivano la reazione di allarme, localizzata a livello dell’amigdala, la zona centrale e più primitiva del cervello, che attraverso l’attivazione dell’asse talamo-ipofisi-surrene, dà il via alla cosiddetta risposta “attacco-fuga”.

Per comprendere come l’individuo vive un determinato stimolo e reagisce ad esso è di fondamentale importanza capire come tale stimolo è percepito ed interpretato dalla mente dell’individuo, attuando tipologie differenti di risposta emotiva e comportamentale. Risposte tipiche di reazione allo stress a livello comportamentale sono, ad esempio, comportamenti di evitamento da una parte, e l’aumento della vigilanza e dell’attivazione mentale dall’altra.

Esistono diverse fasi dello stress:

  1. Una prima fase di allarme, durante la quale si verificano delle alterazioni a carico del sistema nervoso simpatico e modificazioni a livello dei sistemi cardiocircolatorio, ormonale, muscolare e gastrointestinale. Questi meccanismi servono a predisporre l’organismo all’azione.
  2. La seconda fase, detta di resistenza, si verifica quando, superata la prima fase critica, l’organismo si adatta alla nuova situazione, ripristinando livelli di difesa standard. La durata di questa fase è variabile, in quanto dipende da diversi fattori, quali l’intensità dello stress vissuto, le risorse personali e ambientali.
  3. La terza fase di esaurimento è caratterizzata da un livello di difesa molto basso e può portare l’individuo a condizioni di stanchezza o di tensione, di malattia, qualora non sia attivato un meccanismo di recupero o siano ancora in atto le condizioni stressanti.

Alcuni individui sono soggetti a stress continuo, il quale comporta risposte fisiologiche e comportamentali di adattamento croniche, che a lungo andare possono causare affaticamento ed indebolimento generale. In tali condizioni possono insorgere più facilmente malattie, possono essere inficiati i processi di crescita, i processi di ricambio e riparazione cellulare sono deficitari. Alcuni tipici effetti negativi dello stress comportano l’aumento degli ormoni androgeni, causa della caduta dei capelli, dell’aumento dell’acne e dell’amenorrea.

Attraverso un training basato sul Bio-Neuro Feedback, si punta a raggiungere l’ottimizzazione della performance e dello stato di salute dell’individuo, inserito in un determinato contesto professionale o sportivo. Si parte dal presupposto che la prestazione è frutto non solo di talento, competenze, strategie e preparazione, ma ruolo fondamentale rivestono anche il “dialogo interno” della persona, i fattori fisici e biologici. Pertanto, tra quella che viene definita “performance potenziale” e la “performance effettiva”, possono intervenire fattori interni ed esterni all’individuo che, elaborati a livello mentale e psicologico, possono interferire con le prestazioni, influendo sul livello di tale prestazione.

Tutto ciò può causare nell’individuo vissuti personali negativi, quali un diminuito livello di autostima, un dialogo interno poco funzionale, strategie di coping inadeguate, con conseguenze a livello di comportamenti poco funzionali e quindi uno scarso adattamento all’ambiente circostante. La persona soccombe a ciò che viene comunemente definito stress, che inciderà negativamente sul suo livello di benessere generale, alimentando vissuti di inadeguatezza, e tornando ad influire negativamente sulla performance, rinforzando così il circolo vizioso.

L’intervento di training agisce su due fronti: sul fronte dell’individuo si interviene attraverso il monitoraggio del proprio stato psico-fisiologico, cercando di gestirlo riportando i parametri fisiologici entro livelli ottimali, agendo sia secondo una logica bottom-up, dalle sensazioni agli aspetti psicologici, sia in una logica top-down, attraverso la quale si invita l’individuo a “riprendere possesso” delle proprie sensazioni ed emozioni negative, utilizzando il pensiero e il controllo mentale; sul fronte del macro-sistema “organizzazione” entro la quale l’individuo è inserito, si agisce attraverso degli interventi di miglioramento del clima aziendale, quali corsi, workshop e altri interventi sulle risorse umane.

Il lavoro sull’individuo è fondato sull’utilizzo del Neurological e Fisiological training (uso non clinico e terapeutico del Bio e Neuro feedback): esso utilizza delle procedure di “allenamento” che hanno l’obiettivo di insegnare alla persona a spostare l’attenzione dai suoi pensieri intrusivi e dalle sue preoccupazioni, indirizzandosi verso una condizione di maggior presenza, attenzione, concentrazione e vigilanza. Attraverso questo percorso, inoltre, la persona riesce ad aumentare la propria consapevolezza e la comprensione di come le attività del pensiero influenzino la fisiologia, e come la fisiologia influenzi i pensieri.

In dettaglio, il primo step provvede ad effettuare una valutazione di parametri inerenti il sistema nervoso, quali frequenza della respirazione, la dilatazione dei vasi arteriali, la tensione muscolare, la conduttanza cutanea, la variabilità cardiaca e la temperatura periferica; a ciò si uniscono i dati provenienti da una elettroencefalografia qualitativa EGG; tutti questi parametri vengono misurati prima ponendo la persona in condizioni di rilassamento, e poi misurati in condizioni di “stress”, generato sottoponendo l’individuo a prove più o meno impegnative.

Questo percorso di valutazione serve al trainer, ma soprattutto all’individuo, per individuare il suo “profilo” psicofisiologico di base, e come esso si comporta nelle situazioni di stress, individuando le aree di possibile miglioramento e che quindi potranno essere sottoposte ad un training, per aiutare la persona a mantenere un livello di attivazione ottimale al mantenimento del suo benessere e all’ottimizzazione della sua performance.

Il training al quale le persone saranno successivamente sottoposte ha una durata di sei sedute di un’ora mezza e, utilizzando supporti informatici in una veste ludica, si pone obiettivi molto ambiziosi, ma realistici e ben ancorati alla teoria. Infatti, gli esercizi proposti da un lato mirano al riequilibrio di condizioni fisiologiche, attraverso l’uso di tecniche di stampo più comportamentale, come la respirazione, il rilassamento muscolare, che hanno lo scopo di ribilanciare il sistema nervoso simpatico e parasimpatico; dall’altro lato, si utilizzano esercizi incentrati su aspetti cognitivi, che servono a rifocalizzare l’attenzione o a mantenere il focus attentivo in vista di un obiettivo finale.

Dopo circa un mese dall’ultima seduta la persona è invitata a effettuare un ri-Assessment il cui scopo è misurare le eventuali differenze dei valori pre-training e post-training, attraverso i quali si cerca di pervenire a delle spiegazioni quali-quantitative dei cambiamenti avvenuti.

Il Bio-Neuro Feedback in azienda: l’esempio di Arriva Italia

Un esempio di applicazione di questo tipo di progetto con Bio-Neuro Feedback è stato realizzato dalla società Demichelis Mindroom Srl all’interno di Arriva Italia, holding italiana del gruppo Arriva, che gestisce i trasporti pubblici con filiali in tutta Europa e circa 3500 dipendenti in Italia. La popolazione aziendale coinvolta è costituita da 54 manager collocati in 7 differenti sedi del nord Italia. In tale azienda i momenti di sessione individuale (4 incontri totali da 1,5 ore ciascuno) sono stati alternanti da momenti di gruppo finalizzati ad approfondire tematiche specifiche legate allo Stress.

In una prima fase è stato somministrato alle persone il test OSI Occupational Stress Indicator (Cooper, C.,L., Sloan, S.; Williams, S., 2002) utilizzato per la rilevazione ad ampio spettro dello stress psicosociale nelle organizzazioni. Questo strumento è volto a rilevare le caratteristiche personali che possono favorire lo stress, individuando le caratteristiche individuali, quali fattori biografici e le caratteristiche psicologiche, le strategie di coping adottate e gli effetti sull’organizzazione e sull’individuo stesso. I risultati ottenuti sono poi stati messi a confronto con quelli standardizzati.

In ciascuno dei quattro incontri si è, inoltre, proceduto ad applicare il protocollo Bio-Neuro Feedback. I risultati più significativi si sono avuti nella conduttanza cutanea e nella temperatura periferica; tali parametri fisiologici sono identificati come indicatori di stabilità emotiva e di benessere psicofisico, anche per la loro relazione con la vasodilatazione e l’attività cardiorespiratoria. Il training ai manager ha dato risultati molto soddisfacenti in particolare nel controllo dei due parametri sopracitati, attraverso i quali si è potuto incrementare il livello di stabilità emotiva, aiutando le persone ad affrontare più efficacemente le situazioni di stress. La stabilità emotiva, difatti, aiuta a gestire al meglio le risposte automatiche del corpo in risposta a situazioni di stress. Le misurazioni effettuate dopo la terza seduta del trattamento hanno addirittura evidenziato un incremento del 40% della stabilità emotiva per il 38% del campione; per il rimanente 62% si è rilevato un aumento dell’indice di stabilità emotiva di almeno il 20%.

Per quanto riguarda l’indice di benessere psicofisico, per più della metà del gruppo di manager, già al termine della seconda seduta di training, sono stati rilevati dei miglioramenti sui valori del 45% e al termine del terzo incontro un terzo del gruppo aveva evidenziato un miglioramento del 62%. L’intervento ha riscontrato un buon livello di partecipazione e coinvolgimento, un alto livello di interesse e un miglioramento nei parametri fisiologici per la maggior parte dei manager coinvolti, i quali hanno imparato ad osservare i propri parametri fisiologici nei momenti stressanti e hanno compreso come gestire la “fisiologia” dello stress. Inoltre, per l’incremento del benessere organizzativo, sono stati individuati, grazie all’analisi e confronto di casi individuali, azioni da mettere in atto per aumentare il committment individuale nell’azienda e le relazioni interpersonali a vari livelli.

A fronte dei dati emersi in varie applicazioni del Bio-Neuro Feedback, di cui quello sopra riportato è solo un esempio, si può affermare che un protocollo ben studiato di training basato su questa tecnica, può portare significativi risultati nel miglioramento delle performances, nel mantenimento dello stato di benessere e nel far fronte allo stress.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
ADHD il trattamento del disturbo tramite Neurofeedback training - Neuroscienze
Trattamento del disturbo da deficit di attenzione/ iperattività (ADHD) tramite Neurofeedback Training

Oltre a psico-educazione e trattamenti farmacologici e psicoterapici in caso di ADHD, sembrano esserci miglioramenti anche con il Neurofeedback training

ARTICOLI CORRELATI
Pet loss: come affrontiamo la perdita dei nostri animali domestici

La pet loss, la perdita del proprio animale domestico, è riconosciuta come fattore stressante e potenziale rischio per disturbi psicologici

Sindrome di Wernicke-Korsakoff: sintomi, diagnosi e decorso
Il “marinaio perduto”: la sindrome di Wernicke-Korsakoff

La sindrome di Wernicke-Korsakoff è una malattia neurodegenerativa del Sistema Nervoso caratterizzata dalla contemporanea presenza di due disturbi correlati

WordPress Ads
cancel