Il nuovo libro delle Storie Sociali è dedicato proprio all’insegnamento delle tecniche e dell’arte di sviluppare Storie Sociali, che, per potersi definire tali, devono rispettare 10 criteri.
Le Storie Sociali: create per i bambini con autismo
Esse sono state ideate nei primi anni ‘90 da Carol Gray che, occupandosi dell’educazione di bambini autistici, ha cercato di ideare uno strumento efficace per promuovere la loro comprensione sociale e migliorare la loro capacità di diventare soggetti attivi nella vita quotidiana.
L’obiettivo delle Storie Sociali non è certo quello di correggere un comportamento sbagliato bensì di fornire in modo significativo e sicuro quelle informazioni che permettono di scegliere tra più risposte funzionali; il miglioramento comportamentale è sì atteso ma solo in virtù di una migliore comprensione dell’ambiente fisico e sociale in cui il destinatario è inserito.
Nel momento in cui il bambino autistico inizia infatti a sviluppare abilità di pensiero astratto e capacità relazionali, le tradizionali tecniche comportamentali che fino ad allora probabilmente avevano caratterizzato il suo programma di apprendimento, centrato su stimoli e risposte (prompting, fading, modeling …), non sono più sufficienti. È utile iniziare a prestare una maggiore attenzione ai comportamenti emessi in base ai contenuti di pensiero e le Storie Sociali sono un’utilissima risorsa in tal senso.
Il nuovo libro delle Storie Sociali
Il nuovo libro delle Storie Sociali è l’ultimo di una serie di contributi dell’autrice che negli anni ha sempre cercato di migliorare le caratteristiche di questa strategia di intervento, sulla cui efficacia non ci sono più dubbi: le Storie Sociali, se costruite rispettando fedelmente le linee guida, funzionano.
Proprio per questa ragione Carol Gray dedica le prime pagine di questo suo ultimo lavoro per accompagnare il lettore ad un utilizzo consapevole e corretto delle risorse contenute nel libro.
Il capitolo Tutorial 10.2 de Il nuovo libro delle Storie Sociali è dedicato proprio all’insegnamento delle tecniche e dell’arte di sviluppare Storie Sociali, che, per potersi definire tali, devono rispettare 10 criteri. Ad ogni criterio è dedicato un tutorial, composto dalla descrizione del criterio, da una sua breve discussione, da un’attività che consente di confrontarsi operativamente con esso, dalle risposte corrette riguardo l’attività precedente e dalle note conclusive.
Affrontare il tutorial permette di comprendere quanto dietro la semplicità di fruizione di una Storia Sociale ci sia un lavoro attento, curato e rigoroso, assolutamente essenziale per garantire l’offerta di un intervento basato sull’evidenza scientifica.
Il libro contiene a seguire 185 storie sociali, scritte dall’autrice per i bambini e i ragazzi con cui ha lavorato, suddivise in capitoli sulla base dell’argomento che trattano. Potrebbero essere riproposte così come sono anche se la maggior parte di esse si prestano a una facile personalizzazione grazie alla voluta ridondanza di informazioni con cui l’autrice ce le presenta. È piuttosto facile infatti immaginare di omettere alcune frasi di storia, senza modificarne la struttura portante e conservando gli elementi essenziali definiti dai criteri di realizzazione.
L’utilità operativa di questa preziosa risorsa è dunque fuori discussione ma la lettura di tutte le Storie Sociali è utile anche per comprendere la visione che gli autistici hanno del mondo che li circonda e spesso li opprime.
Un libro per tutti.