Aspetti cognitivi, emotivo-motivazionali e adattivi dei Disturbi Specifici di Apprendimento: studio di casi con diagnosi tardiva di dislessia e disortografia nella scuola secondaria di 2°grado
R. Carnevale, P. Cappa
La letteratura e la pratica clinica evidenziano come i disturbi specifici dell’apprendimento siano caratterizzati non solo da difficoltà di lettura, scrittura e calcolo ma spesso anche da difficoltà sul piano emotivo-motivazionale e da più o meno severe conseguenze adattive, con ricadute a livello di prestazione e l’attivazione di un circolo vizioso dannoso (Viola, Duca e Cornoldi, 2016). Le abilità scolastiche colpite interferiscono spesso con le attività della vita quotidiana, il rendimento scolastico e lavorativo. La riluttanza o l’evitamento ad impegnarsi in attività che richiedono abilità scolastiche sono comuni nei bambini, negli adolescenti e negli adulti.
Nel DSM-5 (APA, 2013) si sottolineano inoltre le possibili “conseguenze funzionali negative lungo l’arco di vita che includono […] alti livelli di distress psicologico e inferiore salute mentale generale […] l’abbandono scolastico e i co-occorrenti sintomi depressivi aumentano il rischio di esiti negativi in termini di salute mentale generale, tra cui il suicidio mentre alti livelli di supporto emotivo e sociale predicono migliori risultati a livello di salute mentale. Appare quindi importante la valutazione dell’impatto che le difficoltà di apprendimento hanno nella vita di tutti i giorni, con particolare attenzione non solo ai problemi di riuscita scolastica ma anche alle possibili ripercussioni sul piano adattivo ed emotivo-motivazionale. Nel presente lavoro sono descritti e discussi alcuni di questi aspetti attraverso l’esemplificazione di percorsi clinici con tre studenti della scuola secondaria di 2° grado in difficoltà.