
Nel trattamento farmacologico dell’ADHD sono usati spesso due psicostimolanti, il metilfenidato e le anfetamine. Tuttavia, il 30% dei pazienti non risponde a queste terapie. Il Modafinil, un farmaco che promuove l’attenzione incrementando l’attività della corteccia frontale, sembra offrire una valida alternativa.
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD, Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è uno dei più comuni disturbi neuropsichiatrici che colpisce tra l’8 e il 12% dei bambini in età scolare. Esso si caratterizza per sintomi quali disattenzione, iperattività ed impulsività (Thapar & Cooper, 2016) e comporta molteplici problemi a scuola e in ambito relazionale.
Il trattamento farmacologico dell’ADHD
A livello fisiopatologico, l’ADHD si associa ad uno scompenso dei sistemi noradrenergico e dopaminergico, specialmente nella corteccia frontale.
Per ciò che riguarda il trattamento farmacologico, invece, sono risultati efficaci due psicostimolanti, il metilfenidato e le anfetamine, che inibiscono la ricaptazione della norepinefrina e della dopamina. Tuttavia, il 30% dei pazienti non risponde a queste terapie.
Il Modafinil, un farmaco che promuove l’attenzione incrementando l’attività della corteccia frontale, sembra offrire una valida alternativa (Lin, Hou, & Jouvet, 1996). Individui deprivati di sonno, a seguito di assunzione di modafinil, hanno mostrato un miglioramento dell’umore, della stanchezza fisica, delle capacità cognitive e una riduzione della sonnolenza; effetti qualitativamente simili a quelli della caffeina, ma di intensità e durata maggiore. Altri pazienti con differenti patologie psichiatriche ne trovano giovamento (i.e: pazienti bipolari, narcolettici). Numerosi RCT (Randomized-Controlled Trials) hanno inoltre mostrato come questo farmaco possa costituire una valida e clinicamente sicura opzione per trattare i sintomi della ADHD.
Lo studio
Una recente review, in attesa di pubblicazione sul Journal of Psychiatric Research, ha indagato gli effetti del Modafinil. Tra i vantaggi di questo tipo di ricerca rispetto ad un singolo esperimento annoveriamo: il superamento dei limiti dati dalla dimensione del campione, la possibilità di generalizzare le conclusioni a popolazioni differenti, l’aumento della potenza statistica durante il confronto tra gruppi e la risoluzione dei bias intrinseci alle singole ricerche.
Rispetto alle precedenti evidenze scientifiche, si è concluso che il Modafinil, il metilfenidato e le anfetamine, agiscono tutti promuovendo l’attenzione del bambino, grazie a meccanismi simili, evidenziando un’efficacia simile tra loro (Kumar, 2008).
Una misura dell’efficacia del farmaco in questa review, era il confronto tra il punteggio pre- e post-trattamento farmacologico dell’ADHD Rating Scale-IV (ADHD-RS-IV), versione Home e versione School, un questionario compilato solitamente da un genitore o un insegnante, valutante il comportamento del bambino (5-17 anni) negli ultimi 6 mesi.
I risultati
Messaggio pubblicitario La meta-analisi, sulla base dei criteri di inclusione, ha considerato 5 RCT. L’analisi dei punteggi al ADHD-RS-IV Home/School ha permesso di concludere che il Modafinil è significativamente più efficace di un placebo nel trattamento farmacologico dell’ADHD diagnosticata a bambini e adolescenti.
Per quanto riguarda la sicurezza e la tollerabilità, il Modafinil è risultato nel complesso ben tollerato e gli effetti collaterali risultavano lievi o al massimo moderati; tra i più comuni, si riscontravano ridotto appetito e insonnia. Mal di testa, cambiamenti nella pressione del sangue e nella frequenza cardiaca, invece, non differivano tra gruppo trattato con Modafinil e gruppo di controllo (placebo).
Questi si caratterizzano come i risultati più recenti ed affidabili sugli effetti del modafinil nel trattare l’ADHD. Tuttavia il team di ricercatori ha sottolineato alcuni limiti della review. Tra i principali l’aver considerato per lo più studi con un campione piuttosto ridotto. Inoltre il dosaggio del farmaco nei vari RCT era diverso e la review, non avendo pesato l’effetto di tale discrepanza, restituirebbe dati sulla sicurezza ed efficacia del farmaco inesatti.
Consigliato dalla redazione
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività (ADHD) nell’età evolutiva: le strategie psicopedagogiche
Bibliografia
- Kumar, R. (2008). Approved and investigational uses of modafinil : an evidence-based review. Drugs, 68(13), 1803-1839.
- Lin, J. S., Hou, Y., & Jouvet, M. (1996). Potential brain neuronal targets for amphetamine-, methylphenidate-, and modafinil-induced wakefulness, evidenced by c-fos immunocytochemistry in the cat. Proceedings of the National Academy of Sciences, 93(24), 14128-14133.
- Thapar, A. & Cooper, M. (2016). Attention deficit hyperactivity disorder. Lancet, 387(10024), 1240-1250.
- Wang, S-M, Han, C., Lee, S-J, Jun, T-Y, Patkar, A., Masand, P.S. & Pae, C.U. (2016). Modafinil for the treatment of Attention-deficit/hyperactivity disorder: a meta-analysis, Journal of Psychiatric Research. [in attesa di pubblicazione]