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Il Modafinil per il trattamento farmacologico dell’ADHD

Quasi il 30% dei pazienti non risponde alle terapie classiche per il trattamento farmacologico dell'ADHD. Il Modafinil sembra offrire una valida alternativa

Di Claudio Nuzzo

Pubblicato il 14 Nov. 2016

Nel trattamento farmacologico dell’ADHD sono usati spesso due psicostimolanti, il metilfenidato e le anfetamine. Tuttavia, il 30% dei pazienti non risponde a queste terapie. Il Modafinil, un farmaco che promuove l’attenzione incrementando l’attività della corteccia frontale, sembra offrire una valida alternativa.

 

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD, Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è uno dei più comuni disturbi neuropsichiatrici che colpisce tra l’8 e il 12% dei bambini in età scolare. Esso si caratterizza per sintomi quali disattenzione, iperattività ed impulsività (Thapar & Cooper, 2016) e comporta molteplici problemi a scuola e in ambito relazionale.

 

Il trattamento farmacologico dell’ADHD

A livello fisiopatologico, l’ADHD si associa ad uno scompenso dei sistemi noradrenergico e dopaminergico, specialmente nella corteccia frontale.

Per ciò che riguarda il trattamento farmacologico, invece, sono risultati efficaci due psicostimolanti, il metilfenidato e le anfetamine, che inibiscono la ricaptazione della norepinefrina e della dopamina. Tuttavia, il 30% dei pazienti non risponde a queste terapie.

Il Modafinil, un farmaco che promuove l’attenzione incrementando l’attività della corteccia frontale, sembra offrire una valida alternativa (Lin, Hou, & Jouvet, 1996). Individui deprivati di sonno, a seguito di assunzione di modafinil, hanno mostrato un miglioramento dell’umore, della stanchezza fisica, delle capacità cognitive e una riduzione della sonnolenza; effetti qualitativamente simili a quelli della caffeina, ma di intensità e durata maggiore. Altri pazienti con differenti patologie psichiatriche ne trovano giovamento (i.e: pazienti bipolari, narcolettici). Numerosi RCT (Randomized-Controlled Trials) hanno inoltre mostrato come questo farmaco possa costituire una valida e clinicamente sicura opzione per trattare i sintomi della ADHD.

 

Lo studio

Una recente review, in attesa di pubblicazione sul Journal of Psychiatric Research, ha indagato gli effetti del Modafinil. Tra i vantaggi di questo tipo di ricerca rispetto ad un singolo esperimento annoveriamo: il superamento dei limiti dati dalla dimensione del campione, la possibilità di generalizzare le conclusioni a popolazioni differenti, l’aumento della potenza statistica durante il confronto tra gruppi e la risoluzione dei bias intrinseci alle singole ricerche.

Rispetto alle precedenti evidenze scientifiche, si è concluso che il Modafinil, il metilfenidato e le anfetamine, agiscono tutti promuovendo l’attenzione del bambino, grazie a meccanismi simili, evidenziando un’efficacia simile tra loro (Kumar, 2008).

Una misura dell’efficacia del farmaco in questa review, era il confronto tra il punteggio pre- e post-trattamento farmacologico dell’ADHD Rating Scale-IV (ADHD-RS-IV), versione Home e versione School, un questionario compilato solitamente da un genitore o un insegnante, valutante il comportamento del bambino (5-17 anni) negli ultimi 6 mesi.

 

I risultati

La meta-analisi, sulla base dei criteri di inclusione, ha considerato 5 RCT. L’analisi dei punteggi al ADHD-RS-IV Home/School ha permesso di concludere che il Modafinil è significativamente più efficace di un placebo nel trattamento farmacologico dell’ADHD diagnosticata a bambini e adolescenti.

Per quanto riguarda la sicurezza e la tollerabilità, il Modafinil è risultato nel complesso ben tollerato e gli effetti collaterali risultavano lievi o al massimo moderati; tra i più comuni, si riscontravano ridotto appetito e insonnia. Mal di testa, cambiamenti nella pressione del sangue e nella frequenza cardiaca, invece, non differivano tra gruppo trattato con Modafinil e gruppo di controllo (placebo).

Questi si caratterizzano come i risultati più recenti ed affidabili sugli effetti del modafinil nel trattare l’ADHD. Tuttavia il team di ricercatori ha sottolineato alcuni limiti della review. Tra i principali l’aver considerato per lo più studi con un campione piuttosto ridotto. Inoltre il dosaggio del farmaco nei vari RCT era diverso e la review, non avendo pesato l’effetto di tale discrepanza, restituirebbe dati sulla sicurezza ed efficacia del farmaco inesatti.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Kumar, R. (2008). Approved and investigational uses of modafinil : an evidence-based review. Drugs, 68(13), 1803-1839.
  • Lin, J. S., Hou, Y., & Jouvet, M. (1996). Potential brain neuronal targets for amphetamine-, methylphenidate-, and modafinil-induced wakefulness, evidenced by c-fos immunocytochemistry in the cat. Proceedings of the National Academy of Sciences, 93(24), 14128-14133.
  • Thapar, A. & Cooper, M. (2016). Attention deficit hyperactivity disorder. Lancet, 387(10024), 1240-1250.
  • Wang, S-M, Han, C., Lee, S-J, Jun, T-Y, Patkar, A., Masand, P.S. & Pae, C.U. (2016). Modafinil for the treatment of Attention-deficit/hyperactivity disorder: a meta-analysis, Journal of Psychiatric Research. [in attesa di pubblicazione]
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