Secondo una nuova ricerca inglese i bambini che presentano un aumento dei livelli di disattenzione all’età di sette anni sono a rischio di peggiori performance nelle scuole superiori.
A tale esito si è giunti a seguito di uno studio longitudinale che ha coinvolto più di 11.000 bambini e pubblicato su Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry.
All’età di sette anni dei soggetti – circa sedici anni fa- genitori e insegnanti completarono questionari self-report per la valutazione di diversi aspetti comportamentali, tra cui disattenzione, impulsività, iperattività. In seguito, all’età di sedici anni dei soggetti sono stati considerati i risultati scolastici dei soggetti analizzando le performance nell’esame finale delle scuole superiori (in Inghilterra chiamato GCSE).
Dopo aver tenuto conto nell’analisi di fattori tra i quali il quoziente intellettivo, il livello di istruzione dei genitori, i ricercatori hanno riscontrato una correlazione lineare statisticamente significativa tra un aumento dei sintomi di disattenzione all’età di sette anni e la riduzione delle votazioni al GCSE all’età di sedici anni.
La correlazione lineare sta a indicare che non è necessario raggiungere punteggi cut-off relativamente al disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, ma anche punteggi sottosoglia di incremento della distraibilità e della disattenzione possono influenzare le performance scolastiche.
Dunque i risultati presentano implicazioni in termini di strategie di prevenzione per identificare e intervenire nella riduzione dei sintomi legati alla distraibilità e disattenzione.
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BIBLIOGRAFIA:
- Kapil Sayal, Elizabeth Washbrook, Carol Propper. Childhood Behavior Problems and Academic Outcomes in Adolescence: Longitudinal Population-Based Study. Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, 2015; 54 (5): 360 DOI: 10.1016/j.jaac.2015.02.007