L’aspetto fondamentale e peculiare di questo libro é che, a differenza di molti altri libri sulla Mindfulness, non segue un percorso passo-passo di guida alla pratica di consapevolezza, bensì utilizza un formato differente, più legato alla tradizione delle raccolta di “meditazioni” e “riflessioni”.
[blockquote style=”1″]Nella mente del principiante vi sono molte possibilità, in quella dell’esperto poche[/blockquote]
Suzuki Roshi
Il volume di Kabat-Zinn del 2012, Mindfulness for beginners, é state tradotto in italiano e curato da Anna Lucarelli, Lorenzo Colucci, Franco Cucchio e Gherardo Amadei.
Il libro é dedicato a “l’eterno principiante che é in ognuno di noi”. Questo fa pensare che il libro non sia solo e esclusivamente un libro per principianti, sebbene il titolo faccia tornare alla mente la fortunata collana For Dummies a cui molti sono affezionati.
Sfogliando le pagine del libro la sensazione che sia un lavoro molto più complesso di ciò che farebbe pensare il titolo si conferma.
Dopo una breve introduzione, il libro si sviluppa lungo cinque aree che accompagnano il lettore passo passo nell’introduzione alla pratica di consapevolezza (Mindfulness). Sfogliando l’indice troviamo la prima parte, per iniziare, seguita da sostenere, approfondimento, maturazione, e la pratica.
L’aspetto fondamentale e peculiare di questo libro é che, a differenza di molti altri libri sulla Mindfulness, non segue un percorso passo-passo di guida alla pratica di consapevolezza, bensì utilizza un formato differente, più legato alla tradizione delle raccolta di “meditazioni” e “riflessioni”.
Ogni parte del libro, infatti, é composta da paragrafi di una o due pagine che iniziano con una frase, con una piccola suggestione, che poi viene commentata nel resto del capitolo. A livello più elementare e introduttivo, sembra che Kabat-Zinn in questo libro volesse ripercorrere ciò che ha fatto quando nel 1994 ha scritto Wherever you go there you are (edito in italiano da TEA con il titolo “Ovunque tu vada ci sei già”), che ha lo stesso formato, riflessioni sulla pratica, commenti e racconti della propria esperienza di pratica che possono essere letti sia come un continuum di un percorso di pratica durato una vita, sia come singole riflessioni da leggere e rileggere diverse volte in diverse fasi del proprio percorso di pratica personale.
L’impressione che mi lascia “Mindfulness per principianti” é per alcuni versi simile. Credo sia un libro consigliabile a diverse tipologie di persone.
Un primo gruppo di lettori potrebbe essere composta da quelle persone che non conoscono nulla della pratica di consapevolezza e ne sono attirati, pur essendo (forse) “vittime” della cattiva informazione o di alcuni stereotipi culturali sulla Mindfulness e sulle pratiche di consapevolezza.
Questo libro potrebbe servire loro per “ripulire” la mente da aspettative errate e per entrare da un ingresso privilegiato (le parole di chi ha portato la Mindfulness nel contesto clinici…) nella pratica e nelle sue “regole”.
Un secondo gruppo di possibili lettori potrebbero essere le persone che, per svariati motivi, stanno sviluppando l’interesse a partecipare a un programma MBSR, o a un percorso di Mindfulness. Tramite la lettura di questo libro possono farsi un’idea più chiara e avere una idea chiara, seppure iniziale, della pratica personale (anche grazie all’aiuto delle audio-guide disponibili su internet nel sito dell’editore).
Un terzo gruppo di lettori può essere rappresentato da professionisti che operano nell’ambito della salute, in particolare nell’area della psicologia e psicoterapia. A queste persone, Mindfulness per principianti potrebbe servire a chiarirsi le idee e a comprendere meglio cosa e come funzioni la pratica di consapevolezza, entrata ormai con grande vigore nel mondo clinico e medico (ne testimonia la quantità di pubblicazioni scientifiche sul tema Mindfulness, in continuare a esponenziale crescita).
Ultimi potenziali lettori del volume sono le persone che hanno già una esperienza personale di pratica, o che hanno almeno già svolto un programma MBSR o di pratica di consapevolezza e che vogliano utilizzare le riflessioni e le suggestioni presenti nel volume come stimoli per la pratica personale e per coltivare, per l’appunto, la mente del principiante.
Scrive Kabat-Zinn nelle prime pagine del volume:
[blockquote style=”1″]I principianti iniziano nuove esperienze senza sapere molto, e di conseguenza hanno una mente molto aperta. Un’apertura che é anche molto creativa. Questa é una caratteristica innata della mente, il trucco sta nel non perderla mai. Per riuscirci, la cosa più importante è quella di rimanere in una disposizione d’animo di meraviglia verso il momento presente, che é sempre nuovo, e rinnovare questa disposizione costantemente. Ovviamente si tende a perdere userà freschezza mentale (…). Ma se riusciamo a ricordare periodicamente che ciascun momento é nuovo allora forse quello che sappiamo non ci impedirà di essere aperti a quello che non sappiamo, che é sempre un campo più vasto. Così facendo, una mentalità da principiante sarà sempre disponibile, in ogni momento in cui saremo aperti ad essa. [/blockquote]
(p. 19-20).
Insomma, un volume prezioso, scritto da un non-principiante per “principianti” e non.
ARTICOLO CONSIGLIATO:
Gli interventi basati sulla Mindfulness (2011) di Alberto Chiesa – Recensione
BIBLIOGRAFIA:
- Kabat-Zinn, J. (2014). Mindfulness per principianti. A cura di Anna Lucarelli, Lorenzo Colucci, Franco Cucchio, Gherardo Amadei. Mimesis editore. ACQUISTA ONLINE