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Le correlazioni tra un’infanzia traumatica e l’obesità da adulti

Lo studio dimostra che eventi difficili vissuti durante l'infanzia potrebbero aumentare il rischio di sviluppare disturbi fisici tardivamente - Psicologia

Di Valentina Chirico

Pubblicato il 12 Set. 2014

Aggiornato il 26 Feb. 2015 11:38

FLASH NEWS

 

 

Subire abusi, emotivi o comportamentali durante l’infanzia pare aumenti il rischio di obesità nell’età adulta.

Questa è la conclusione a cui giunge una meta-analisi eseguita dai ricercatori del Karolinska Institute in Svezia e pubblicata sulla rivista Obesity Reviews, realizzata su 23 studi che comprendevano un totale di 112.000 partecipanti.

Nello studio è stato dimostrato che l’abuso fisico subito durante l’infanzia aumenta il rischio di obesità del 28 per cento, l’abuso emotivo del 36 per cento, gli abusi sessuali del 31 per cento, e un abuso non meglio specificato del 45 per cento. In generale, coloro che hanno subito gravi esperienze di abuso mostrano un rischio di obesità pari al 50 per cento rispetto al 13 per cento di chi ha subito un abuso moderato.


In sostanza, si evidenzia che gli eventi di vita difficili lasciano delle tracce che possono manifestarsi tardivamente nella vita attraverso dei disturbi fisici. Praticamente, eventi negativi portano a maggiore stress, pensieri ed emozioni negative, stanchezza mentale che si traduce in un possibile aumento di infiammazioni in diverse parti corporee, un abbassamento delle difese immunitarie e del metabolismo che è legato alla obesità.

Questi eventi di vita, dunque, avrebbero un impatto negativo sulla regolazione dell’appetito, sul metabolismo e sul comportamento alimentare fino a modificare una serie di abitudini che alla lunga portano al manifestarsi dell’obesità.


I risultati pubblicati indicherebbero la causalità dell’abuso sull’obesità. Tuttavia, non tutti coloro che sono sottoposti ad abusi svilupperanno ovviamente obesità, e non tutti gli individui obesi sono stati abusati, quindi ci sono ovviamente altre variabili intervenienti che determinerebbero in maniera incisiva il manifestarsi della malattia, come ad esempio i fattori psicologici.

Questi dati ottenuti potrebbero aiutare a smentire i numerosi pregiudizi che esistono sulle persone che sono in sovrappeso, in quanto dimostrano che l’obesità è causata da molti fattori e non solo dall’eccesso di cibo o da uno stile di vita sedentario. Per questo, bisognerebbe adottare un approccio olistico nel trattamento e nella prevenzione dell’obesità, dove è data più importanza all’infanzia dell’individuo e agli aspetti psicologici ed emotivi rispetto ad altro. Tutto ciò potrebbe essere utilissimo in terapia per ottenere effetti più duraturi e positivi per la cura dell’obesità.

 

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Valentina Chirico
Valentina Chirico

Dottoressa Magistrale in Psicologia dei Processi Sociali, Decisionali e dei Comportamenti Economici.

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