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Sindrome Metabolica e Obesità: fonte di deficit cognitivi?

Sindrome metabolica : i bambini obesi e con sindrome metabolica avrebbero maggiori probabilità di rimanere indietro in una serie di abilità cognitive.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 07 Set. 2012

Aggiornato il 26 Feb. 2015 11:42

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), dai primi anni 1980 fino al 2000 i tassi di obesità tra i bambini e gli adolescenti negli Stati Uniti è quasi triplicato. Dal 2000 al 2006 è rimasto invariato.

Nel 2008 circa il 17% di tutti gli americani di età inferiore ai 18 anni erano obesi, mentre il 32% erano obesi o in sovrappeso.

Nel 2011 uno studio ha rivelato che quasi un terzo di tutti i bambini americani di età compresa tra 9-24 mesi erano in sovrappeso o obesi.

A fronte di questi dati la recente ricerca pubblicata dalla rivista Pediatrics appare particolarmente importante. Infatti secondo un team di ricercatori del New York University School of Medicine e del Nathan Kline Institute for Psychiatric Research i bambini obesi e con sindrome metabolica avrebbero maggiori probabilità, rispetto ai loro coetanei normopeso, di rimanere indietro in una serie di abilità cognitive.

La sindrome metabolica, considerata l’anticamera del diabete di tipo 2, è un insieme di condizioni di salute, tra cui la pressione alta (ipertensione), elevati livelli di glucosio nel sangue, obesità centrale (troppo grasso al girovita), i livelli di colesterolo anomali, e l’insulino-resistenza.

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Studi precedenti avevano già dimostrato un legame tra sindrome metabolica negli adulti e nei deficit cognitivi, ma questo studio dimostra che la sindrome metabolica negli adolescenti è associata a problemi cognitivi ancora più gravi.

I ricercatori hanno messo a confronto 49 ragazzi con sindrome metabolica con 62 coetanei senza il disturbo. I risultati indicano chiaramente che i ragazzi con sindrome metabolica hanno riportato punteggi significativamente più bassi dei coetanei normopeso in: Aritmetica, Attenzione, Flessibilità mentale, Ortografia.

Inoltre sono stati riscontrati minori volumi di materia nell’ippocampo e minore integrità della sostanza bianca. L’ippocampo è una zona del cervello implicata nei processi di apprendimento, memoria e nella regolazione delle emozioni.

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Sulla base di questi risultati gli autori sostengono che l’obesità associata a disregolazione metabolica, che non ha ancora raggiunto un livello per una diagnosi di diabete di tipo 2, può essere responsabile di complicazioni cerebrali durante l’adolescenza; per questo motivo quando si pianifica il trattamento per l’obesità infantile precoce i medici dovrebbero includere terapie per migliorare la funzionalità cerebrale.

Sono necessari ulteriori studi per verificare le possibilità di ripristino delle funzioni cognitive perse e delle anomalie cerebrali strutturali nel caso in cui avvenga una perdita di peso.

 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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