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La ruminazione rabbiosa nel disturbo borderline di personalita’ – SITCC 2014

Congresso SITCC 2014 - Report dal simposio: Gestione delle emozioni in soggetti clinici e di controllo - Psicoterapia - Rimuginio, Disturbo Borderline

Di Carolina Redaelli

Pubblicato il 26 Set. 2014

Aggiornato il 04 Nov. 2016 16:12

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ruminazione rabbiosa - sitcc 2014 La ricerca che oggi la Dr.ssa Martino ci presenta all’interno del simposio “Gestione delle emozioni in soggetti clinici e di controllo” è un interessante studio multicentrico.

Vediamo però prima alcune informazioni preliminari che ci permettono di comprendere meglio questa ricerca.

Secondo la teoria bio-psicologica di M. Linehan (1991) Il cuore del Disturbo Borderline di Personalità è la disregolazione emotiva che è causata dall’interazione tra la vulnerabilità emotiva da una parte e dall’altra da un ambiente invalidante.

La conseguenza di questa disregolazione emotiva sono i comportamenti disregolati che i pazienti mettono in atto proprio come tentativo di autoregolazione emotiva. Questo modello noto e forte in letteratura non considera tuttavia i meccanismi cognitivi specifici che portano dalla disregolazione emotiva al discontrollo comportamentale.

Nello studio e nella conoscenza di questi processi cognitivi disfunzionali interviene il Modello della Cascata Emotiva (MCE) di Selby, Anestis et al. (2008, 2009)

Questo modello mostra come il passaggio dalla disregolazione emotiva al comportamento disregolato sia causato dalla “Cascata Emotiva”, caratterizzata da processi disfunzionali (ruminazione) attivati di fronte a stimoli emotivi.

Focalizziamoci ora sul processo disfunzionale ruminativo nello specifico sulla ruminazione rabbiosa.

La ruminazione rabbiosa è uno stile maladattivo di pensiero che si attiva in presenza di emozioni di rabbia, focalizzando l’attenzione su questa, sulle sue cause e sulle sue conseguenze, alimentando l’attivazione emotiva negativa e aumentando la tendenza a rispondere con comportamenti aggressivi (Bushman et al., 2005; Denson et al., 2012, Pedersen et al., 2011, Anestis et al 2009)

In letteratura sono presenti studi condotti su studenti con tratti borderline e ruminazione rabbiosa. Tali risultati mostrano come la ruminazione rabbiosa incrementi le emozioni di rabbia e predica la tendenza all’aggressività (Anestis et al 2008, Selby et al 2009), come i tratti borderline siano correlati a forme di ruminazione depressiva e soprattutto rabbiosa (Abela et al. 2003, Smith et al. 2006, Baer et al 2011) e come la ruminazione medi la relazione tra il distress psicologico e il controllo del comportamento (Selby et al. 2008).

Tali studi non prendono tuttavia in considerazione un campione clinico. Cosa succede quindi per chi ha un Disturbo Borderline di Personalità e non solo dei tratti?

Ecco la novità di questo studio. Il campione è composto da 151 pazienti con diagnosi di Disturbo di Personalità, età maggiore dei 18 anni e assenza di Deficit Cognitivi e/o Disturbi Psicotici.

Gli strumenti utilizzati sono Structured Clinical Interview per DSM-IV – Asse II (SCID-II), Anger Rumination Scale (ARS), Aggression Questionnaire (AQ), Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS).

I risultati di questo studio possono così riassumersi:

  • Nel Disturbo Borderline di Personalità è presente la Ruminazione rabbiosa.
  • La disregolazione emotiva predice la tendenza all’aggressività del campione
  • La ruminazione rabbiosa media totalmente la relazione tra disregolazione emotiva e tendenza all’aggressività, sottolineando la responsabilità centrale di processi cognitivi disfunzionali nella messa in atto di comportamenti problematici
  • La diagnosi di DBP predice insieme alla ruminazione la tendenza a mettere in atto i comportamenti aggressivi. Tale dato testimonia l’importanza della ruminazione sul comportamento in maniera specifica per la diagnosi di DBP.

Proviamo ora a capire cosa però questo significhi nella pratica, cosa significhi per noi terapeuti quando nella nostra stanza si siede davanti a uno una persona con questo tipo di sofferenza. Quali sono quindi le implicazioni cliniche di tutto questo?

Significa che i trattamenti evidence based attualmente più diffusi per il trattamento del DBP (DBT, MBT) quelli che quindi maggiormente utilizziamo, potrebbero implicitamente bersagliare la ruminazione mediante tecniche indirette (Selby et al 2009). Allo stesso tempo significa anche che delle tecniche più esplicite e mirate alla ruminazione potrebbero favorire l’acquisizione di strategie di pensiero più funzionale e di conseguenza una maggiore capacità di regolazione emotiva e comportamentale.

 

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