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DSM 5: Disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi correlati

DSM 5: ecco un nuovo importante cambiamento nella diagnosi e classificazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo e nei disturbi associati.

Di Elena Mannelli

Pubblicato il 16 Dic. 2013

 

 

DSM5 . - Immagine @ o-DSM-5-facebookTra pochi mesi anche noi avremo la versione italiana del nuovo DSM 5 e nell’attesa, tra numerose polemiche e criticità, ecco un nuovo importante cambiamento nella diagnosi e classificazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo e nei disturbi associati (www.dsm5.org).

Innanzitutto il DOC esce dal capitolo dei disturbi d’ansia per guadagnarsi un nuovo capitolo dedicato e un’entità nosografica autonoma insieme a ad altri disturbi ad esso correlati (Obessive-Compulsive and Related Disorders) a sostegno del sempre maggior numero di ricerche che sottolineano i tratti comuni che caratterizzano i disturbi legati allo spettro ossessivo compulsivo caratterizzati, quindi, dalla presenza di pensieri ossessivi e comportamenti ripetuti.

Acquisiscono una propria identità diagnostica il disturbo da accumulo patologico “Hoarding” (o disposofobia o accaparramento compulsivo) e il disturbo da escoriazione della pelle “Skin-Picking Disorder”. Rietrano poi nel medesimo capitolo il distrubo da dismorfismo corporeo e la tricotillomania.

Il disturbo da dismorfismo corporeo resta quasi invariato nei criteri diagnostici rispetto alla precedente versione del Manuale Psichiatrico, ma con l’aggiunta di un criterio che implica la presenza di comportamenti ripetitivi (o azioni mentali) in risposta alla preoccupazione di un presunto difetto fisico, mentre il termine trichitillomania viene ad affiancarsi al forse più comprensibile “Hair-Pulling Disorder” restando pressochè invariato nei criteri diagnostici.

Dunque due nuovi disturbi del quinto manuale rientrano nella categoria dei disturbi legati allo spettro ossessivo-compulsivo, in particolare dopo numerosi anni di ricerche e studi a riguardo l’accumulo compulsivo diventa una vera e propria patologia cessando di essere un sintomo della personalità Ossessivo-Compulsiva o un sottotipo di DOC.

Tale disturbo si caratterizza per la persistente difficoltà a disfarsi o gettare oggetti personali indipendentemente dal valore di questi. Questo tipo di comportamenti ha effetti dannosi per l’individuo e per i suoi familiari dal punto di vista emotivo, fisico, finanziario, sociale e persino legale. Questi soggetti “accumulatori” si distinguono dal normale collezionismo. Infatti la tendenza all’accumulo e il successivo non riuscire a gettare gli oggetti in loro possesso spesso portano a dover riempire i luoghi di vita e di lavoro creando disordine e rendendo impossibile l’utilizzo di tali aree.

L’importanza di tale disturbo è tale da creare disagio clinicamente significativo, o una compromissione nel piano sociale, lavorativo o in altre importante aree compresa la possibilità di preservarsi un ambiente di vita per sè o per altri. Nonostante per alcuni l’accumulo compulsivo sia egosintonico, questo comportamento può però essere fonte di disagio per altre persone come i familiari.

La ragione della nuova diagnosi risiede in una sempre più crescente mole di ricerche relative a questo disturbo condotte negli ultimi anni che riscontrano come tali soggetti affetti dalla patologia dell’accumulo non manifestano allo stesso tempo altri sintomi per la diagnosi di DOC nonchè la percentuale di casi presenti nella popolazione generale risulta essere maggiore rispetto al Disturbo Ossessivo (Mataix-Cols, Frost et all, 2010). In più altri studi suggeriscono che nonostante tali disturbi possano coesistere sono neurologicamente distinti (Saxena, Brody et all., 2004)

Il secondo disturbo inserito è quello di “Escorazione” (Skin Picking) che si stima essere presente tra il 2 e il 4 percento della popolazione che causa delle vere e proprie lesioni cutanee. L’accento dei criteri diagnostici così come vengono riferiti in una serie di video legati alle novità del nuovo manuale condotti dalla Dottoressa Katharine Phillips del Anxiety Disorder Work Group (http://www.psychiatry.org/) va, in particolar modo, sui tentativi del soggetto affetto da tale patologia di controllare o cercare di interrompere il proprio comportamento e pertanto sul disagio clinicamente significativo che questo causa, nonchè sulle compromissioni sul piano sociale e lavorativo o in altre importanti aree del funzionamento della persona.

Cambiano e si rivoluzionano anche alcune specifiche rispetto all’ormai vecchio manuale sia per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, per il Disturbo da Dismorfismo Corporeo e per l’Hoarding per quanto riguada l’Insight.

Il DSM-IV riportava la specifica “con scarso insight”, mentre adesso anche la dimensione dell’Insight cessa di essere dicotomizzata in una prospettiva bianco o nera, per spalmarsi lungo un continuum: insight buono, insight povero, fino all’assenza di insight e alla presenza di veri e propri deliri legati al disturbo ossessivo garantendo la possibilità di una diagnosi in questa area piuttosto che di disturbo psicotico o dello spettro schizofrenico. Le stesse specifiche vengono incluse anche per il disturbo da dismorfismo corporeo e per l’accumulo compulsivo ad indicare l’importanza della componente di insight anche per queste patologie.

Inclusi nel capitolo anche il Disturbo Ossessivo-Compulsivo indotto da sostanze o a seguito di condizione medica e la categoria “altri specificati/non specificati distubi Ossessivo-Compulsivi e correlati” (Other Specified and Undspecified Obssessive-Compulsive and Related Disorder ) che includono sia le condizioni di comportamenti ripetitivi legati ad una particolare focalizzazione nel corpo (oltre a strapparsi i capelli e all’escorazione della pelle) come il mordersi le unghie, mordersi le labbra e le guance sempre accompagnati da ripetuti tentatvi del soggetto di controllare o fermare il comportamento in questione, sia l’ossessione di gelosia caratterizzata dalla preoccupazione (che non assume le caratteristiche del delirio) circa l’infedeltà del partner.

Queste le novità che vedremo comparire nella nuova edizione con il fine di dare un valido contributo ai clinici e ai ricercatori, tuttavia le controversie sulle nuove diagnosi e sull’assetto del prossimo manuale sottolineano la preoccupante possibilità di una sovra diagnosi della patologia mentale e dello stigma correlato. Ai posteri l’ardua sentenza.

LEGGI:

DIAGNOSTIC AND STATISTICAL MANUAL OF MENTAL DISORDERS – DSM 5 –  DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO – OCD – DISMORFOFOBIA – DISTURBO DI DISMORFISMO CORPOREO

Misurare la patologia mentale con il DSM 5… Ecco le novità!

Intervista ad Allen Frances: Inflazione diagnostica e rischi del DSM5

BIBLIOGRAFIA:

 

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Elena Mannelli
Elena Mannelli

Psicologa Cognitivo-Comportamentale

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