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DCA – Disturbi Alimentari… Parliamone!

Incontro FIDA Torino - "Disturbi Alimentari... Parliamone!". In Italia , secondo il Ministero della Salute, soffrono di DCA circa 3 milioni di persone.

Di Redazione

Pubblicato il 02 Mag. 2013

di Laura Ciccolini, Fida Torino – CPF (Centro di Psicoterapia e Formazione per la Cura dei Disturbi Alimentari)

 

DCA - Disturbi Alimentari... Parliamone!_300Incontro FIDA Torino – “Disturbi Alimentari… Parliamone!”. In Italia , secondo il Ministero della Salute, soffrono di DCA circa 3 milioni di persone.

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Venerdì 22 marzo si è inaugurato, presso il Comune di Torino, il Centro Fida Torino –CPF, Centro di Psicoterapia e Formazione per la cura dei DCA (Disturbi del Comportamento Alimentari), che fa parte della Federazione Italiana Disturbi Alimentari.

Fida è una federazione costituita da otto associazioni situate in varie città italiane che condividono un modello di cura  multidisciplinare integrato ad orientamento psicoanalitico.

A questa giornata inaugurale dal titolo: ”Disturbi Alimentari…Parliamone”  hanno partecipato numerosi specialisti in questo campo. Queste patologie sono oggi una vera e propria epidemia sociale; in Italia, secondo il Ministero della Salute, soffrono di DCA circa 3 milioni di persone.

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Inoltre, negli ultimi anni le fasce d’ età colpite sono sempre più ampie e vanno dall’ infanzia fino alla maturità e negli ultimi dieci anni, anche la popolazione maschile è stata colpita da questa patologia portando alla luce nuovi sintomi come l’ ortoressia e la bigoressia.

Noi clinici, abbiamo constatato anche un cambiamento rispetto alla sintomatologia: infatti, accanto ai sintomi classici come anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata, troviamo sempre più patologie parziali in cui sono presenti solo alcuni tratti della sintomatologia classica.

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Queste forme di DCA, definite sottosoglia, non devono essere sottovalutate perché possono evolvere in patologie più gravi o cronicizzarsi.

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Partendo da queste considerazioni, la giornata è stata un momento di riflessione, informazione e scambio  fra professionisti appartenenti a vari ambiti sia clinici che culturali,  in merito alle diverse modalità in cui possono manifestarsi i DCA.

I dibattito si è svolto, principalmente, in una tavola rotonda dal titolo: “Uno, nessuno, centomila: diversi volti dello stesso problema o problemi differenti?” il confronto fra i vari professionisti , ha fatto emergere la difficoltà nell’individuazione di queste patologie che, se non manifestate in forme gravi, tendono ad essere sottovalutate sia dai soggetti sia dalla cultura.  Nell’ ambito dello sport, dei mass-media e della moda spesso il corpo magro viene enfatizzato e valorizzato come immagine a cui  aderire per avere successo, il sintomo viene vissuto in modo ego- sintonico e dunque non viene curato.

In altri ambiti, invece, queste patologie, vengono confuse o mascherate da altri sintomi: uso di sostanzeabuso di alcoliciabusi e maltrattamenti subiti nell’ infanzia o nell’ età adulta,  amenorrea, allergie o intolleranze alimentari, sono tutti segnali che nella maggior parte dei casi mascherano un DCA.

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Dal confronto della tavola rotonda è emersa l’ importanza di un lavoro di prevenzione da effettuare in vari ambiti e della necessità di poter effettuare precocemente una diagnosi poichè la mancanza di cure e il protrarsi negli anni di questa sintomatologia spesso conduce ad una cronicizzazione del disturbo che in seguito diventa molto difficile da trattare.

Al termine di questo interessante dibattito, l’ equipe del nostro Centro ha illustrato le possibili modalità di intervento clinico per curare queste patologie.

Si è evidenziato come la cura, sia lunga e complessa e necessiti di una equipe multidisciplinare composta da più figure professionali che lavorino in una costante integrazione in modo da poter costruire e garantire ai pazienti un trattamento idoneo che tenga conto della loro individualità e della specifica situazione clinica.

I vari membri dell’ equipe nei loro interventi hanno evidenziato come all’ interno del Centro CPF i percorsi terapeutici siano sempre costruiti sulle esigenze di ciascun soggetto e la cura si articoli attraverso colloqui preliminari, psicoterapia individuale e/o di gruppo, terapie espressive, monitoraggio dei parametri medico-nutrizionali, consulenza psichiatrica, sostegno e trattamento dei familiari .

Il Centro , inoltre, lavora in rete per le situazioni che necessitano di interventi più intensivi, con ospedali, case di Cura e Comunità terapeutiche in modo da poter sempre garantire, a seconda del livello di gravità, l’intervento più idoneo mantenendo però, la continuità delle cure.

 

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