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Teorie del complotto – Complottismo

Le teorie del complotto rappresentano narrazioni fondate su informazioni false, che suggeriscono la collaborazione di più attori con intenti malevoli.

Sezione a cura di Caterina Borgese

Aggiornato il 25 lug. 2024

Teorie del complotto: lo stato dell’arte

In un articolo del 1994 Goertzel lamentava la scarsità di letteratura psicologica sulle teorie del complotto. Oggi, al contrario, possiamo beneficiare di cospicue ricerche che hanno ampiamente trattato l’argomento. La popolarità delle teorie del complotto, prima sull’attentato dell’11 settembre e dopo sulla pandemia da Covid-19, ha attirato l’attenzione sul tema suscitando l’interesse non soltanto della popolazione generale ma anche della ricerca psicologica che negli ultimi 20 anni ha indagato le numerose sfaccettature delle teorie del complotto. 

Che cosa sono le teorie del complotto?

Le teorie del complotto rappresentano narrazioni fondate su informazioni false, che suggeriscono la collaborazione di più attori con intenti malevoli. Queste teorie costituiscono tentativi di spiegare le ragioni profonde di eventi rilevanti nel contesto sociale e politico, tramite l’affermazione di complotti segreti che coinvolgono due o più entità di potere (Agradi, 2023). 

Secondo Keeley (2006) le teorie del complotto presentano le seguenti caratteristiche: 

  • presumono che le vere intenzioni dietro un dato evento siano nefaste; 
  • cercano di collegare eventi apparentemente non correlati tra di loro;
  • partono dal presupposto che le verità dietro gli eventi siano segrete e ben custodite; 

Cassam nel 2019 aggiunge,  inoltre, che le teorie del complotto: 

  • si basano su congetture piuttosto che su prove concrete; 
  • sono in gran parte opera di dilettanti piuttosto che di specialisti accreditati negli argomenti pertinenti; 
  • sono immuni alle controprove.

Teorie del complotto mature 

Nel momento in cui ci troviamo di fronte a teorie del complotto che persistono nel tempo nonostante non ci sia alcuna prova positiva a loro favore, possiamo definirle ‘’mature’’. Secondo Keeley (1999), queste teorie sono particolarmente sospette perché nonostante l’avanzare degli anni non sono riuscite ad ottenere alcuna prova positiva a loro favore. Un esempio potrebbe essere la teoria del complotto secondo cui soggetti all’interno dell’establishment statunitense abbiano orchestrato gli attacchi terroristici dell’11 settembre, o teorie che sostengono la tesi che i vaccini siano la causa principale dell’autismo. 

Teorie del complotto ricorrenti 

Esistono delle teorie del complotto ricorrenti ovvero che somigliano ad una teoria che abbiamo già motivo di considerare sospetta. Ad esempio la continua prevalenza di teorie del complotto antisemite, in cui ogni evento negativo viene ricondotto al popolo ebraico. Si tratta quindi di teorie del complotto che si sono già dimostrate, in casi simili, come ingiustificate (Dentith, 2022). 

Teorie del complotto fantastiche 

Räikkä & Basham (2018) sostengono che alcune teorie del complotto vanno oltre ciò che la maggior parte delle persone può accettare come vero, ad esempio la teoria secondo cui la terra è semplicemente un disco piatto che fluttua nello spazio. Poiché la rotondità della Terra è facilmente verificabile, questa teoria, così come altre, va ben oltre le prove disponibili e pertanto possiamo definirla “fantastica”. 

Perché le persone credono alle teorie del complotto?

Secondo Rob Brotherton (2015) credere alle teorie del complotto è una questione di personalità. Le persone che hanno una propensione a credere  a queste teorie vengono solitamente descritte come aventi una ‘’mentalità del complotto’’. Questa, si configura come un vero e proprio tratto di personalità stabile (Cassam, 2023). 

Ad esempio, lo studio di Wood et al. (2012), hanno dimostrato come le persone che aderiscono alle teorie del complotto non solo tendono a credere ad altre teorie non correlate, ma considerano vere anche teorie  contraddittorie. Nello studio infatti, le persone che credevano che la principessa Diana avesse simulato la propria morte (e quindi sia ancora viva) tendevano anche a credere che fosse stata assassinata (e che quindi sia morta). 

Oltre alle caratteristiche psicologiche, vi sono una serie di fattori demografici che sono associati alla tendenza di credere alle teorie del complotto. Tra questi abbiamo (Prooijen, 2022): 

  • livelli di istruzione più bassi;
  • bassi livelli di reddito;  
  • genere maschile;
  • essere disoccupati;
  • essere non sposati;
  • avere reti sociali più deboli;
  • avere una minore alfabetizzazione mediatica.

Effetti negativi delle teorie del complotto

In letteratura numerose ricerche hanno suggerito che credere alle teorie del complotto è correlato a numerosi effetti negativi. Ad esempio Prooijen (2022), riporta come sia associato a cattive scelte di salute, riduzione del benessere e deterioramento delle relazioni sociali. Le teorie del complotto inoltre diminuiscono il sostegno pubblico alle scelte politiche che hanno l’obiettivo di affrontare problemi reali come è accaduto nel caso della pandemia da Covid-19. 

Effetti positivi delle teorie del complotto?

Nonostante gli effetti negativi sopra elencati, le persone che credono nelle teorie del complotto potrebbero altresì percepire di trarre beneficio psicologico dalle convinzioni complottiste. 

 

Ad esempio, molte teorie del complotto forniscono spiegazioni alternative per eventi negativi come pandemie, guerre o disastri naturali, pertanto credere a queste teorie può installare un senso di significato per la persona. Tuttavia, è utile sottolineare che il rischio di cadere nella disinformazione e di prendere decisioni sulla base di informazioni errate è molto elevato. 

 

Secondo Prooijen (2022) le teorie del complotto possono essere viste da alcune persone come semplice intrattenimento. Queste infatti, creando una realtà alternativa eccitante e accattivante, riflettono il desiderio delle persone di ricercare sensazioni ed esperienze intense. 

Bibliografia

  • Goertzel, T. (1994). Belief in Conspiracy Theories. Political Psychology, 15, 731-42.
  • Agradi, M. (2023). Teorie del Complotto: Motivazioni e personalità dei complottisti. State of Mind.
  • Keeley, B. (2006). Of Conspiracy Theories. In D. Coady (Ed.), Conspiracy Theories: The Philosophical Debate (pp. 45–60). Aldershot: Ashgate Publishing Limited.
  • Cassam, Q. (2019). Conspiracy Theories. Cambridge: Polity Press.
  • Keeley BL. (1999) Of conspiracy theories. The Journal of Philosophy. 96(3):109–26. 
  • Dentith M. R. X. (2022). Suspicious conspiracy theories. Synthese, 200(3), 243. 
  • Räikkä, J., & Basham, L. (2018). Conspiracy theory phobia. In J. E. Uscinski (Ed.), Conspiracy theories & the people who believe them (pp. 178–86). Oxford University Press.
  • Brotherton, R. (2015). Suspicious Minds: Why We Believe Conspiracy Theories. London: Bloomsbury Sigma.
  • Cassam Q. (2023). Conspiracy Theories. Society, 60(2), 190–199. 
  • Wood, M, Douglas, K. & Sutton, R. (2012). Dead and Alive: Belief in contradictory conspiracy theories. Social Psychological and Personality Science,3, 767-73.

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