expand_lessAPRI WIDGET

L’immunologia cognitiva: fortificare la mente contro la disinformazione

In un mondo di idee contagiose, l'immunità mentale è essenziale: protegge da informazioni dannose nell'era della disinformazione online

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 27 Set. 2023

L’immunità mentale

Ogni giorno assistiamo alla proliferazione di contenuti che acquisiscono rapidamente popolarità, dando inizio alla diffusione di idee altamente contagiose. In questo contesto, entra in gioco il concetto di immunità mentale, una difesa cognitiva che rende le persone più abili nel riconoscere e respingere la disinformazione. Un solido “sistema immunitario mentale” non solo consente di identificare in modo più efficace informazioni errate, ma anche di farlo in una fase iniziale, riducendo così il rischio di investire tempo, energia o risorse finanziarie in idee dannose o fuorvianti. “Immunità mentale”, metaforicamente parlando, si riferisce quindi alla capacità della mente di resistere a ciò che è inesatto e nocivo, contribuendo così a promuovere il pensiero critico e la presa di decisioni informate.

L’immunologia cognitiva

L’Immunologia Cognitiva è un campo di ricerca scientifica che si concentra sull’analisi dell’immunità mentale. Deriva da una teoria sviluppata negli anni ’60 secondo la quale l’esposizione graduale a un’idea persuasiva rende le persone più resistenti a versioni più incisive della stessa idea. Questo principio implica che tecniche retoriche consolidate possono conferire una sorta di “immunità” alle persone, impedendo l’accettazione di nuove informazioni anche se corrette. Questo fenomeno può essere sfruttato da persone con intenti manipolatori come ideologi, demagoghi e teorici della cospirazione. Successivamente, studiosi come Pennycook (2020) e Lewandowsky (2021) si sono concentrati su strategie per difendere le menti dalla disinformazione e dalle teorie cospirative, enfatizzando l’importanza di adattare le opinioni alle nuove evidenze per preservare la “salute mentale immunitaria”.

L’Immunologia Cognitiva è dunque fondata sull’ipotesi fondamentale che, al pari del sistema immunitario fisico che opera per proteggere il corpo da agenti patogeni, esista un sistema immunitario mentale atto a preservare l’integrità della nostra sfera cognitiva. Il sistema immunitario fisico è composto da una vasta gamma di cellule e molecole specializzate che lavorano sinergicamente per riconoscere e combattere batteri e virus. Questo sistema fisico è fondamentale per mantenere la salute del nostro corpo e prevenire l’insorgenza di malattie. In modo simile, il sistema immunitario mentale svolge un ruolo cruciale nel rilevare informazioni erronee o dannose (ad esempio pensieri negativi, stereotipi, pregiudizi o idee irrazionali) che possono infiltrarsi nella nostra mente. Una volta rilevate, queste informazioni vengono riconosciute come tali e respinte attivamente al fine di preservare la nostra salute psicologica. È importante sottolineare che non esiste un’entità materiale dedicata a questa funzione di vaglio delle idee; l’espressione “sistema immunitario mentale” viene utilizzata unicamente per descrivere questa capacità di filtrare e proteggersi da influenze indesiderate all’interno della nostra sfera cognitiva.

Quando l’immunità mentale non è in equilibrio

I sistemi immunitari mentali possono manifestare disfunzioni che danno origine a disturbi. Queste alterazioni nell’immunità mentale possono avere diverse origini. Ad esempio, l’attaccamento rigido alle proprie idee e opinioni può ostacolare la crescita e l’apprendimento, poiché impedisce alle persone di considerare nuove prospettive e di modificare le proprie credenze in base alle nuove informazioni disponibili. Anche le inclinazioni personali possono influenzare il funzionamento dell’immunità mentale:  mentre l’arroganza può impedire la flessibilità necessaria per cambiare le proprie convinzioni, l’umiltà permette alle persone di essere aperte alle diverse opinioni e di essere disposte a cambiare le proprie idee in base alle evidenze. Le dinamiche culturali rappresentano un ulteriore fattore che può compromettere la robustezza del nostro sistema immunitario mentale. L’attuale aumento delle tensioni legate alle guerre culturali sta influenzando notevolmente la nostra capacità di affrontare idee che sfidano lo status quo. Molte persone, di fronte a punti di vista divergenti, tendono a reagire in modo difensivo, chiudendo la porta all’esercizio del pensiero critico e all’opportunità di crescita. La salute mentale e culturale di una società dipende dalla nostra capacità di accettare che, di fronte ad argomentazioni più solide delle nostre, siamo disposti a permettere che queste modifichino la nostra concezione. Ciò non implica un obbligatorio abbandono delle nostre convinzioni o dell’identità personale, ma piuttosto una predisposizione a considerare apertamente nuove prospettive e a regolare le nostre opinioni in base alle evidenze e alle argomentazioni presentate. Un equilibrio tra un’analisi critica adeguata e un’apertura a nuove idee costituisce il fondamento di un sistema immunitario mentale sano, analogamente all’equilibrio presente nel sistema immunitario del nostro corpo.

Strategie di difesa culturale: ottimizzare l’immunità mentale

Le diverse culture dispongono di meccanismi per selezionare e valutare le idee, tra cui i verificatori dei fatti e il giornalismo d’inchiesta che contrastano la diffusione della disinformazione e contribuiscono a preservare l’onestà politica. La comunità scientifica, grazie alle sue rigide norme di evidenza e alle revisioni tra pari, riduce la probabilità che gli scienziati adottino credenze erronee. Al contrario, alcune sottoculture, come quelle influenzate dalla propaganda online, carenti di tali infrastrutture possono persino compromettere la capacità di discernimento. Nel contesto attuale, la disinformazione può diffondersi rapidamente all’interno della popolazione, in gran parte grazie all’accesso a fonti di notizie online che forniscono aggiornamenti in tempo reale. L’esposizione a fonti non affidabili e la difficoltà nel filtrare idee di scarsa qualità possono portare a decisioni errate. La promozione di una maggiore flessibilità cognitiva ci permette di adattarci più prontamente a informazioni ben documentate, consentendo un miglioramento del nostro processo decisionale e della nostra relazione con le informazioni stesse.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Teorie del complotto: come nascono e perchè le persone ci credono
Perché si crede alle teorie del complotto

Le teorie del complotto si basano sull'idea che, cercando a fondo si possano trovare connessioni tra persone, fatti, organizzazioni che spiegano la realtà

ARTICOLI CORRELATI
Life skills: il pensiero critico

Il pensiero critico consiste nell'analisi delle informazioni e degli eventi, riconoscendo eventuali pregiudizi e fattori di influenza sulle proprie valutazioni

Logica e ragionamento quali sono i meccanismi del pensiero
La logica e i meccanismi che guidano il ragionamento

Parte della ricerca sul pensiero e sulla logica si è concentrata sull'uso dei sillogismi, problemi costituiti da due frasi come premesse e una conclusione

WordPress Ads
cancel