Nature
Nature è citata nei seguenti articoli:
L’infezione da Covid-19 può determinare una modificazione della struttura cerebrale come dimostra il confronto tra RMN prima e dopo l’infezione.
È stata confermata la connessione tra composizione del microbiota e comportamenti sociali e sono stati identificati nei topi i neuroni ad esso sensibili
Uno studio ha indagato la base genetica del comportamento sessuale, mettendo in crisi alcuni assunti dati per scontati da oltre 70 anni
Molti i dibattiti aperti e le questioni irrisolte riguardanti l’uso della cannabis. Un recente articolo, apparso su Nature, ne presenta una breve rassegna
In una recente meta-analisi molti degli approcci indicati come gold standard nelle linee guida APA non sarebbero realmente supportati dalle evidenze
Resurrezione cerebrale: l’esperimento, pubblicato su Nature, non ha risvegliato l’attività elettrica dei neuroni, ma solo un attivo metabolismo cerebrale
Nella cura di chi soffre di solitudine e vive al contempo un forte senso di disgusto verso di sé non basta lavorare sul miglioramento delle abilità sociali
Flessibilità cognitiva: riuscire ad usare regole diverse in contesti diversi è fondamentale. Ci riusciamo grazie all’azione del talamo
Nello studio della relazione tra dilemmi morali e intelligenza artificiale, l’esperimento della Moral Machine ha rivelato una variazione culturale nei principi che orientano la presa di decisioni etiche nei guidatori, sfatando il concetto di un’universalità dei principi in culture eterogenee.
Un recente studio pubblicato su Nature accende i riflettori sulle cellule senescenti, ponendo nuovamente l’attenzione sulle possibili cause che concorrono allo sviluppo delle malattie neurodegenerative. L’accumulo in certe zone del cervello di queste cellule impatterebbe, infatti, sulla comunicazione neuronale.
La nostra percezione del tempo è sicuramente un’esperienza estremamente soggettiva nella quale risulta implicata un particolare tipo di memoria: la memoria episodica. Un recente studio condotto da Tsao e colleghi ha evidenziato le aree cerebrali coinvolte in tale esperienze.
È stato recentemente sviluppato un nuovo strumento di magnetoencefalogramma (MEG) più sensibile rispetto ai sistemi attualmente disponibili. Questo nuovo scanner cerebrale può essere usato con pazienti che non possono usare gli scanner fissi tradizionali, come bambini piccoli o pazienti con disturbi neurodegenerativi.
Secondo quanto emerso da un nuovo studio, padroneggiare più lingue porterebbe a velocizzare la codifica di nuove parole all’interno della rete neuronale
La nuova tecnica sperimentata istruisce il sistema immunitario ad attaccare i tumori e sembra proprio aver dato esiti positivi su tre pazienti