Differenza tra allergia alimentare e intolleranza alimentare
Un’allergia alimentare è una reazione avversa del sistema immunitario a un alimento o a un componente di esso (Ministero della Salute, 2021). Quando una persona con un’allergia alimentare consuma l’alimento in questione, il sistema immunitario lo identifica erroneamente come una sostanza dannosa e scatena una serie di reazioni per contrastarlo, quali prurito, gonfiore, nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e difficoltà respiratorie (Ministero della Salute, 2018).
Un’intolleranza alimentare è una reazione avversa a un alimento o a un componente di esso che non implica il sistema immunitario. A differenza di un’allergia alimentare, un’intolleranza alimentare è causata da una difficoltà del corpo a digerire o metabolizzare correttamente un determinato alimento o un suo componente (Ministero della Salute, 2021). I sintomi di un’intolleranza alimentare, da lievi a gravi, possono manifestarsi immediatamente dopo l’ingestione dell’alimento o entro poche ore. I sintomi più comuni includono: gonfiore addominale, gas, crampi addominali, diarrea, stitichezza, mal di testa, nausea, stanchezza (Istituto Superiore di Sanità, 2021).
È vera allergia alimentare o influenza del disturbo alimentare?
Alcuni studi (Ricca, 2000; Yucel, 2006; Pynnonen, 2003 e Korman, 1990) suggeriscono una potenziale associazione tra disturbi alimentari e sviluppo di allergia alimentare e come sia frequente riscontrare soggetti con disturbi alimentari che durante il trattamento riportino sintomatologie gastrointestinali, ricollegabili ad una allergia alimentare.
È però importante ricordare che i disturbi alimentari sono noti per compromettere la funzione gastrointestinale, imitando le reazioni allergiche e che l’assenza di una risposta infiammatoria nella maggior parte dei pazienti con disturbi alimentari suggerisce che i problemi gastrointestinali riportati siano dovuti a malnutrizione piuttosto che a processi immunomediati.
Infatti, durante la rialimentazione nei disturbi alimentari la sintomatologia di “un’allergia alimentare” è più facilmente riconducibile a:
- intolleranza alimentare
- disfunzione gastrointestinale e alterazione del microbiota intestinale
- sintomi psicosomatici.
Disturbi alimentari e allergia alimentare: il rischio dell’autodiagnosi
In presenza di una diagnosi di disturbo alimentare e di sintomi simili a un’allergia alimentare, occorre tenere in considerazione i tre punti fondamentali di seguito citati:
- Le intolleranze alimentari – ad oggi l’unica riconosciuta è quella al lattosio – possono svilupparsi nei pazienti con disturbi alimentari a causa di una ridotta efficacia dell’enzima lattasi indotta da malnutrizione.
- Oltre alla ridotta efficacia della lattasi, un altro fattore che contribuisce all’insieme dei sintomi è un forte impoverimento del microbiota intestinale. Un microbiota intestinale sano svolge un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti negativi del consumo di latticini, come gas, gonfiore e alterazioni dei movimenti intestinali. Questi due aspetti contribuiscono a una ridotta motilità gastrica e intestinale che determina un “ristagno” del cibo nel tratto gastrointestinale, causando senso di sazietà precoce, dolore addominale, gas, gonfiore e stitichezza. Fortunatamente, un miglioramento dello stato nutrizionale fornisce i substrati per nutrire i batteri intestinali sani “risvegliando” il tratto gastrointestinale e consentendo una digestione e un assorbimento regolari.
- Individui con disturbi d’ansia, depressione o ipocondria tendono ad avere una maggiore vigilanza sull’ambiente interno ed esterno. Questa maggiore attenzione ai sintomi fisici può influenzare i meccanismi del sistema nervoso centrale e anche il solo pensiero di ingerire un alimento può scatenare sintomi allergici in assenza di antigeni (Bischoff & Crowe, 2005; Lied, 2011; Kelsay, 2003; Teufel et al., 2007). Nello specifico, lo stress psicologico porta al rilascio dell’ormone CRH (ormone rilasciante la corticotropina) che agisce sul nervo vago e ne sopprime l’attività, causando svuotamento gastrico ritardato, che porta a senso di sazietà precoce e disagio addominale dopo aver mangiato.
Per queste tre motivazioni sopra elencate, sono spesso frequenti autodiagnosi di allergie alimentari, ma diversi studi (Basso, 2012; Kaltsa et al., 2015; Saldanha et al., 2016) hanno confermato che vi è bassa probabilità che un paziente con disturbi alimentari sviluppi una vera e propria allergia alimentare e ad oggi l’unico modo per poter confermare o meno la presenza di tali allergie è sottoporsi a test sierologici e/o genetici (Kuta, 2016).